Tesi etd-06282007-155250 |
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Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
Danti, Dario
URN
etd-06282007-155250
Titolo
DALLA PRESENZA ALLA SINGOLARITA’. UNO STUDIO SU ERNESTO DE MARTINO
Settore scientifico disciplinare
M-FIL/06
Corso di studi
DISCIPLINE FILOSOFICHE
Relatori
Relatore Prof. Dei, Fabio
Relatore Prof. Penco, Carlo
Relatore Prof. Paoletti, Giovanni
Relatore Prof. Penco, Carlo
Relatore Prof. Paoletti, Giovanni
Parole chiave
- De Martino
- presenza
- singolarità
Data inizio appello
16/04/2007
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente lavoro è una ricognizione della speculazione di Ernesto de Martino e, in maniera specifica, dell’ultimo periodo, ovvero quello relativo alla stesura de La fine del mondo, opera pubblicata postuma.
La tesi si articola in cinque capitoli. Nel primo vi è una sorta di fenomenologia del concetto di “presenza” e, connesso a questo, di “perdita della presenza” nelle opere e nei saggi che precedono lo studio delle apocalissi culturali e delle apocalissi psicopatologiche che, filtrate attraverso la categoria dell’ethos del
trascendimento (secondo capitolo), occupano la sezione centrale della trattazione (capitolo terzo).
Seguendo lo sviluppo della presenza che s’invera nell’ethos, viene messa a tema, nel quarto capitolo, la critica demartiniana della religione e del simbolismo in Marx e nelle società del cosiddetto socialismo
reale. Nell’ultimo capitolo vi è il tentativo di sviluppare, attraverso il ritorno al giovane Marx e al marxismo di Gramsci, il concetto di “presenza” nella “singolarità” al fine di dare luogo, per questa via, ad un umanesimo nuovo. Le conclusioni sono una ripresa di temi affrontati nel lavoro e cercano le connessioni possibili del pensiero di de Martino con le speculazioni di Antonio Banfi, Michel Foucault e
Sebastiano Timpanaro.
La tesi si articola in cinque capitoli. Nel primo vi è una sorta di fenomenologia del concetto di “presenza” e, connesso a questo, di “perdita della presenza” nelle opere e nei saggi che precedono lo studio delle apocalissi culturali e delle apocalissi psicopatologiche che, filtrate attraverso la categoria dell’ethos del
trascendimento (secondo capitolo), occupano la sezione centrale della trattazione (capitolo terzo).
Seguendo lo sviluppo della presenza che s’invera nell’ethos, viene messa a tema, nel quarto capitolo, la critica demartiniana della religione e del simbolismo in Marx e nelle società del cosiddetto socialismo
reale. Nell’ultimo capitolo vi è il tentativo di sviluppare, attraverso il ritorno al giovane Marx e al marxismo di Gramsci, il concetto di “presenza” nella “singolarità” al fine di dare luogo, per questa via, ad un umanesimo nuovo. Le conclusioni sono una ripresa di temi affrontati nel lavoro e cercano le connessioni possibili del pensiero di de Martino con le speculazioni di Antonio Banfi, Michel Foucault e
Sebastiano Timpanaro.
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