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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06272018-203442


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
PALMA, ALESSANDRO
URN
etd-06272018-203442
Titolo
La chirurgia pancreatica nel paziente anziano ad alto rischio
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Morelli, Luca
Parole chiave
  • pancreas
  • carcinoma del pancreas
  • ASA
  • resezioni pancreatiche
  • pazienti anziani
  • chirurgia pancreatica
Data inizio appello
17/07/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/07/2088
Riassunto
Background: negli ultimi decenni il miglioramento delle condizioni socio-economiche e i progressi della medicina hanno determinato, soprattutto nei Paesi più evoluti, un aumento della popolazione anziana e al tempo stesso, un incremento dell'incidenza di molte patologie tumorali e quindi la necessità di trattare pazienti con età sempre più avanzata. In particolare, i centri che si occupano di chirurgia pancreatica si trovano sempre più frequentemente a occuparsi di pazienti anziani con comorbidità importanti. Pertanto diviene necessario valutare i risultati di questo tipo di chirurgia nelle fasce di età più elevate e nei pazienti che, a causa di patologie preesistenti, presentano un alto rischio operatorio.
Lo scopo di questo elaborato è quello di valutare l’outcome di pazienti anziani ad alto rischio operatorio (ASA, American Society of Anesthesiologists) sottoposti a interventi di chirurgia resettiva pancreatica, in confronto a soggetti più giovani e a pazienti della stessa fascia di età ma rischio anestesiologico più basso.

Pazienti e Metodi: abbiamo analizzato le caratteristiche cliniche, operatorie e post-operatorie di 345 pazienti sottoposti a resezione pancreatica, negli anni 2010-2017 presso l'S. D. di Chirurgia Generale. I soggetti sono stati sottoposti a duodenocefalopancreasectomia, pancreasectomia sinistra, pancreasectomia totale, pancreasectomia intermedia, enucleoresezione o ad intervento chirurgico per pseudocisti pancreatica. I pazienti sono stati suddivisi in tre gruppi in base all'età: <65 anni (Gruppo A), 65-74 anni (Gruppo B), ≥ 75 anni (Gruppo C).

Risultati: dei 345 pazienti, 117 fanno parte del gruppo A (33.9%), 128 del Gruppo B (37.1%) e 100 del Gruppo C (29.0%). I pazienti di età avanzata presentavano più frequentemente comorbidità rispetto ai pazienti più giovani, in particolare per quanto riguarda patologie cardiovascolari, pneumopatie e diabete mellito, e un'incidenza maggiore di re-interventi e complicanze post operatorie, quali fistole pancreatiche e ritardo di canalizzazione superiore. La mortalità peri-operatoria non è risultata significativamente più elevata nei pazienti più anziani rispetto ai pazienti dei gruppi A e B (rispettivamente p=0.12 e p=0.41). Inoltre, all'interno del Gruppo C il confronto tra pazienti con diverso rischio operatorio (ASA) non ha mostrato differenze significative nell'incidenza di complicanze chirurgiche (p=0.59), re-interventi (p=0.45) e mortalità (p=0.34): in particolare, di 18 pazienti con età maggiore di 75 anni e ASA 4, solo un paziente è stato sottoposto a re-intervento e la mortalità è stata assente. Per quanto riguarda la sopravvivenza a lungo termine, i pazienti più anziani hanno presentato una sopravvivenza media significativamente minore, rispetto agli altri due gruppi, ma la mortalità per patologia oncologica non è statisticamente significativa nel confronto tra i tre gruppi (p=0.08 nel confronto tra gruppo A-B, p=0.05 nel confronto A-C e p=0.78 nel confronto B-C). Per quanto riguarda la sopravvivenza all’interno del gruppo ASA 4 dei più anziani questa non si è dimostrata statisticamente differente rispetto ai pazienti di uguale età e a minor rischio anestesiologico (p= 0.53).

Conclusioni: La nostra esperienza suggerisce che l'età avanzata non dovrebbe rappresentare un motivo per precludere ai pazienti anziani con patologia pancreatica la possibilità di sottoporsi ad intervento chirurgico con finalità curativa, sebbene essa sia legata a un maggior numero di complicanze post-operatorie e di re-interventi e ad una sopravvivenza media minore. Infatti, la mortalità per malattia oncologica, nei pazienti operati, non è differente tra il gruppo dei soggetti più anziani rispetto agli altri gruppi. Inoltre, anche l'elevato rischio anestesiologico (ASA 4) nei soggetti con età ≥75 anni non dovrebbe essere considerata, di principio, una controindicazione assoluta ad una chirurgia potenzialmente curativa in un paziente oncologico, in quanto la sopravvivenza a breve e a lungo termine è stata la medesima di quelli a minor rischio (ASA 1-3).
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