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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06272011-093905


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
SOZIO, EMANUELA
URN
etd-06272011-093905
Titolo
La sindrome cardio-renale: effetti della terapia dello scompenso sulla funzione renale.
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Carmassi, Franco
Parole chiave
  • effetti terapia diuretica
  • insufficienza renale
  • scompenso cardiaco
Data inizio appello
19/07/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le malattie cardiache e renali sono frequenti e spesso coesistono determinando un significativo aumento di mortalità e morbidità, della difficoltà di gestione del paziente e dei costi sanitari.
La stretta correlazione tra patologia renale e cardiovascolare ha suscitato in tempi recenti un rinnovato interesse sulla complessa interazione tra cuore e rene. La sindrome cardio-renale è stata definita come “una disfunzione combinata di cuore e rene in cui l'alterazione acuta o cronica di uno dei due organi può indurre alterazioni acute o croniche anche nell'altro”. Il tempestivo inquadramento di una concomitante disfunzione renale in un paziente con scompenso cardiaco è di fondamentale importanza non solo per il suo impatto prognostico, ma anche perchè l'uso di molti presidi terapeutici comunemente utilizzati per il trattamento dello scompenso aumenta il rischio di eventi avversi.
Le evidenze attuali circa gli effetti dei diuretici sulla prognosi dei pazienti con scompenso cardiaco sono limitate e controverse. Lo scopo della tesi è quello di valutare gli effetti renali della terapia nell’ambito di una popolazione affetta da scompenso cardiaco utilizzando l'azotemia e l'escrezione frazionale del sodio come marcatori di insufficienza renale pre-renale. Sono stati esaminati 28 pazienti presso la Medicina di Urgenza Universitaria dell'Azienda Ospedaliera Pisana che sono stati ammessi in reparto con la diagnosi di “scompenso cardiaco”. Giunti in reparto, i pazienti sono stati riesaminati per la diagnosi di scompenso cardiaco mediante i criteri di Framingham maggiori e minori, sono stati valutati con metodica ecocardiocolordoppler e monitorati con esami ematochimici e raccolta urinaria delle 24 ore.
I pazienti da noi reclutati erano in numero esiguo per effettuare analisi statistiche significative ma dai dati in nostro possesso è possibile fare alcune considerazioni e pianificare strategie.
L'insorgenza della sindrome cardio-renale, non solo si associa ad una cattiva prognosi, ma rende anche molto più complessa la gestione terapeutica del paziente. La disfunzione renale nei pazienti con scompenso cardiaco è frequente e gioca un ruolo cruciale nella cascata di eventi che include la ritenzione idrica e il sovraccarico di volume e che, in ultima analisi, conduce ad aggravamento dello scompenso cardiaco e ad ospedalizzazione e/o morte. E’ per tale motivo che è indispensabile evitare ogni ulteriore compromissione di questo quadro sindromico, soprattutto cercando di gestire al meglio la terapia.
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