Tesi etd-06262024-232546 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
ROSSINI, GIOVANNI
URN
etd-06262024-232546
Titolo
Diagnosi, gestione e prognosi dei pazienti oncologici con embolia polmonare acuta presso il Dipartimento di Emergenza dell'AOUP
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Ghiadoni, Lorenzo
correlatore Dott.ssa Barbieri, Greta
correlatore Dott.ssa Barbieri, Greta
Parole chiave
- diagnosi
- embolia polmonare
- gestione
- paziente oncologico
- prognosi
Data inizio appello
15/07/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/07/2094
Riassunto
Introduzione: L’embolia polmonare (EP) è una manifestazione potenzialmente letale della patologia
tromboembolica venosa (TEV), caratterizzata dall’ostruzione di rami arteriosi polmonari dovuta
prevalentemente a coaguli ematici. La gestione di questa condizione risulta particolarmente
complessa nei pazienti oncologici, dove la coesistenza frequente di comorbilità, la specifica
patogenesi tumorale dell’ipercoagulabilità, che ne determina una tendenza alla recidiva, e un rischio
emorragico già di base aumentato complicano ulteriormente il quadro clinico.
Obiettivo della Tesi. Questa tesi si pone l’obiettivo di esaminare la gestione del paziente oncologico
con embolia polmonare attraverso uno studio ambispettivo, combinando dati prospettici e
retrospettivi raccolti presso il Dipartimento di Emergenza Accettazione dell’Azienda Ospedaliera
Universitaria Pisana (AOUP). Gli obiettivi specifici includono: (1) analisi della popolazione con
embolia polmonare in termini anamnestici, clinici e radiologici; (2) valutazione dell’utilità degli
indici di sovraccarico ventricolare destro da angio-TC toracica per una prognosi integrata; (3) analisi
del percorso diagnostico-terapeutico e degli outcomes con un focus sui pazienti oncologici; (4)
calcolo degli scores prognostici per individuare gli strumenti più adatti alla stratificazione del rischio,
in particolare nel paziente oncologico; (5) ricerca di uno score clinico emorragico per predire il rischio
emorragico nei pazienti oncologici.
Materiali e Metodi. Lo studio ha coinvolto 458 pazienti con diagnosi di tromboembolia polmonare,
suddivisi in due gruppi: uno prospettico (dicembre 2023 - aprile 2024) e uno retrospettivo (gennaio
2018 - febbraio 2020). I dati sono stati raccolti tramite il sistema informatico FirstAID® e le Schede
di Dimissione Ospedaliera (SDO) dell’AOUP. I parametri considerati includono dati demografici,
anamnesi correlabile a rischio di tromboembolismo, anamnesi farmacologica, esami strumentali,
laboratoristici e terapie in acuto eseguiti in Pronto Soccorso, score prognostici, dati di degenza
ospedaliera e outcomes del paziente.
Risultati. (i) Efficienza degli Scores Clinici: Lo score IMPROVE Bleeding Risk non ha mostrato
significatività statistica nella predizione del rischio emorragico nei pazienti oncologici. I criteri Hestia
sono risultati migliori rispetto a sPESI o PESI nella valutazione prognostica dei pazienti oncologici,
dimostrando una maggiore accuratezza nella predizione delle complicanze a breve e lungo termine.
(ii) Utilizzo della diagnostica ecografica: si è notato uno scarso utilizzo della diagnostica ecografica
in fase precoce, molte di queste informazioni risulterebbero cruciali ai fini della stratificazione del
rischio e per la scelta del setting di ricovero.
Discussione. La gestione del paziente oncologico con embolia polmonare rimane complessa a causa
dell’alta probabilità di complicanze e delle diverse presentazioni cliniche, che vanno
dall’asintomatico alla diagnosi accidentale, fino all’embolia polmonare grave. È necessaria una
stratificazione accurata del rischio trombotico ed emorragico. Mentre manca uno score clinico
accurato per la previsione del rischio emorragico, i criteri Hestia hanno dimostrato una migliore
applicabilità rispetto ad altri score per la valutazione del rischio trombotico nel paziente oncologico.
Conclusioni. Una stratificazione prognostica accurata sia del rischio trombotico che emorragico è
cruciale nella gestione dei pazienti oncologici con embolia polmonare. Gli strumenti attuali, come
l'IMPROVE Bleeding Risk Score, non sono sufficientemente predittivi per il rischio emorragico in
questa popolazione. Tuttavia, i criteri Hestia si sono dimostrati validi per la valutazione prognostica
del rischio trombotico, migliorando la gestione clinica e riducendo il numero di pazienti oncologici
asintomatici erroneamente classificati ad alto rischio.
tromboembolica venosa (TEV), caratterizzata dall’ostruzione di rami arteriosi polmonari dovuta
prevalentemente a coaguli ematici. La gestione di questa condizione risulta particolarmente
complessa nei pazienti oncologici, dove la coesistenza frequente di comorbilità, la specifica
patogenesi tumorale dell’ipercoagulabilità, che ne determina una tendenza alla recidiva, e un rischio
emorragico già di base aumentato complicano ulteriormente il quadro clinico.
Obiettivo della Tesi. Questa tesi si pone l’obiettivo di esaminare la gestione del paziente oncologico
con embolia polmonare attraverso uno studio ambispettivo, combinando dati prospettici e
retrospettivi raccolti presso il Dipartimento di Emergenza Accettazione dell’Azienda Ospedaliera
Universitaria Pisana (AOUP). Gli obiettivi specifici includono: (1) analisi della popolazione con
embolia polmonare in termini anamnestici, clinici e radiologici; (2) valutazione dell’utilità degli
indici di sovraccarico ventricolare destro da angio-TC toracica per una prognosi integrata; (3) analisi
del percorso diagnostico-terapeutico e degli outcomes con un focus sui pazienti oncologici; (4)
calcolo degli scores prognostici per individuare gli strumenti più adatti alla stratificazione del rischio,
in particolare nel paziente oncologico; (5) ricerca di uno score clinico emorragico per predire il rischio
emorragico nei pazienti oncologici.
Materiali e Metodi. Lo studio ha coinvolto 458 pazienti con diagnosi di tromboembolia polmonare,
suddivisi in due gruppi: uno prospettico (dicembre 2023 - aprile 2024) e uno retrospettivo (gennaio
2018 - febbraio 2020). I dati sono stati raccolti tramite il sistema informatico FirstAID® e le Schede
di Dimissione Ospedaliera (SDO) dell’AOUP. I parametri considerati includono dati demografici,
anamnesi correlabile a rischio di tromboembolismo, anamnesi farmacologica, esami strumentali,
laboratoristici e terapie in acuto eseguiti in Pronto Soccorso, score prognostici, dati di degenza
ospedaliera e outcomes del paziente.
Risultati. (i) Efficienza degli Scores Clinici: Lo score IMPROVE Bleeding Risk non ha mostrato
significatività statistica nella predizione del rischio emorragico nei pazienti oncologici. I criteri Hestia
sono risultati migliori rispetto a sPESI o PESI nella valutazione prognostica dei pazienti oncologici,
dimostrando una maggiore accuratezza nella predizione delle complicanze a breve e lungo termine.
(ii) Utilizzo della diagnostica ecografica: si è notato uno scarso utilizzo della diagnostica ecografica
in fase precoce, molte di queste informazioni risulterebbero cruciali ai fini della stratificazione del
rischio e per la scelta del setting di ricovero.
Discussione. La gestione del paziente oncologico con embolia polmonare rimane complessa a causa
dell’alta probabilità di complicanze e delle diverse presentazioni cliniche, che vanno
dall’asintomatico alla diagnosi accidentale, fino all’embolia polmonare grave. È necessaria una
stratificazione accurata del rischio trombotico ed emorragico. Mentre manca uno score clinico
accurato per la previsione del rischio emorragico, i criteri Hestia hanno dimostrato una migliore
applicabilità rispetto ad altri score per la valutazione del rischio trombotico nel paziente oncologico.
Conclusioni. Una stratificazione prognostica accurata sia del rischio trombotico che emorragico è
cruciale nella gestione dei pazienti oncologici con embolia polmonare. Gli strumenti attuali, come
l'IMPROVE Bleeding Risk Score, non sono sufficientemente predittivi per il rischio emorragico in
questa popolazione. Tuttavia, i criteri Hestia si sono dimostrati validi per la valutazione prognostica
del rischio trombotico, migliorando la gestione clinica e riducendo il numero di pazienti oncologici
asintomatici erroneamente classificati ad alto rischio.
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