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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06262024-201047


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
MONTOMOLI, LORENZO
URN
etd-06262024-201047
Titolo
L'uso eccessivo di farmaci in un campione di 75 pazienti con emicrania cronica è correlato alla disregolazione emotiva e allo spettro bipolare
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Perugi, Giulio
correlatore Dott.ssa Elefante, Camilla
correlatore Dott. Lattanzi, Lorenzo
Parole chiave
  • disregolazione emotiva
  • emicrania cronica
  • spettro bipolare
  • uso eccessivo di farmaci
Data inizio appello
15/07/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/07/2094
Riassunto
Premessa: L'emicrania è un disturbo neurologico invalidante caratterizzato da attacchi episodici di cefalea moderata o grave insieme a sintomi neurologici e sistemici reversibili, come fotofobia, fonofobia e sintomi gastrointestinali. Soprattutto nei pazienti affetti da emicrania cronica (CM), il disturbo è associato a un'ampia gamma di patologie psichiatriche. L'uso eccessivo di farmaci per l'emicrania acuta è uno dei fattori più importanti coinvolti nella conversione da emicrania episodica (EM) a emicrania cronica, insieme all'obesità, al fumo, all'elevato consumo di caffeina, al basso status socioeconomico, all'allodinia cutanea, alle condizioni di dolore cronico, ai disturbi del sonno, alle condizioni respiratorie, a determinati disturbi psichiatrici e a eventi di vita stressanti. La cefalea da uso eccessivo di farmaci (MOH) è definita come una cefalea che si verifica per 15 o più giorni al mese in soggetti che soffrono di una cefalea primaria preesistente e che si sviluppa come conseguenza di un uso frequente o eccessivo di farmaci sintomatici per più di 3 mesi. Diversi studi hanno riportato una maggiore prevalenza di disturbi psichiatrici nei pazienti con MOH, suggerendo che la presenza di alterazioni psicopatologiche possa predire il decorso cronico e la risposta inadeguata al trattamento farmacologico.
Scopo: lo scopo di questo studio è stato quello di esplorare la comorbidità psichiatrica in un campione di emicranici cronici adulti, confrontando le caratteristiche cliniche tra pazienti con e senza MOH.
Metodi: Settantacinque pazienti con CM sono stati reclutati dal Centro Cefalee dell'Unità di Neurologia dell'Ospedale Santa Chiara di Pisa. Tutti i pazienti sono stati valutati utilizzando la versione breve del Temperament Evaluation of Memphis, Pisa, Paris and San Diego self-questionnaire (TEMPS-M breve), il Reactivity Intensity Polarity Stability Questionnaire (RIPoSt-40), l'Adult Self-Report Scale (ASRS-v 1.1), il Morningness-Evenvence Scale (ASRS-v 1.2) e il Morningness-Evence Scale (ASRS-v 1.3). 1), il Morningness-Eveningness Questionnaire Self-Administered (MEQ-SA), la Wender-Reimherr Adult Attention Deficit Disorder Scale (WRADDS), la Clinical Global Impression (CGI), la Global Assessment of Functioning Scale (GAF), l'Headache Impact Test (HIT-6), la Allodynia Symptom Checklist (ASC-12) e la Fatigue Assessment Scale (FAS). Abbiamo diviso il campione in due gruppi sulla base della comorbidità con la MOH, valutando le differenze cliniche ed esplorando il possibile legame tra comorbidità psichiatrica e MOH.
Risultati: I pazienti MOH (n=34) e N-MOH (n=41) differivano significativamente tra loro per l'età di insorgenza dell'emicrania (15 anni vs 23 anni; p=0,002), per la comorbidità con i disturbi dell'umore (75,6% vs 52,9%; p=0,040), in particolare con i disturbi dello spettro bipolare (70,7% vs 47,1%; p=0,037) rappresentati soprattutto dalla ciclotimia (63,4% vs 35,3%; p=0,015). Per quanto riguarda le comorbidità somatiche, i soggetti MOH presentavano meno anomalie neurologiche rispetto ai pazienti N-MOH (9,8% vs 38,2%; p=0,003). Inoltre, è stata riscontrata una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi per quanto riguarda i farmaci sintomatici (100% vs 88,2%; p=0,024) e il trattamento con anticorpi monoclonali anti-CGRP (19,5% vs 0%; p=0,006). Inoltre, come valutato dalle scale psicometriche, sono state rilevate discrepanze significative nelle subscale brief-TEMPS-M del temperamento ciclotimico (p=0,049), nella subscala RIPoSt dell'instabilità affettiva (p=0,0043) e nelle subscale WRADDS relative alla disregolazione emotiva (ED) (p=0,044). Inoltre, i pazienti MOH hanno mostrato un cronotipo precoce meno frequentemente dei soggetti N-MOH (41,5% vs 67,6%; p=0,024), come valutato dal MEQ-SA. Per quanto riguarda la gravità della malattia psichiatrica, i punteggi CGI sono risultati più alti nei pazienti MOH rispetto ai soggetti N-MOH (p=0,019).
Conclusioni: Nel nostro campione i pazienti con MOH hanno riportato tassi più elevati di disturbi dell'umore in comorbidità, in particolare disturbi dello spettro bipolare e ciclotimia, oltre a livelli più elevati di instabilità affettiva e disregolazione emotiva e a una minore risposta alle strategie preventive orali di prima linea. I nostri risultati sembrano suggerire che una valutazione sistematica della comorbidità psichiatrica nei pazienti affetti da MOH possa portare a una gestione più appropriata di questo complesso sottogruppo di pazienti. Sono necessari ulteriori studi longitudinali per valutare l'esatto ruolo della comorbidità psichiatrica nello sviluppo dell'emicrania cronica e della MOH.
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