Tesi etd-06262024-100526 |
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Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
SPERANZA, FRANCESCA
URN
etd-06262024-100526
Titolo
Forme del culto dantesco nell'Ottocento: il processo di identificazione col modello nei casi di Aurelio Saffi e Giosue Carducci
Settore scientifico disciplinare
L-FIL-LET/10
Corso di studi
STUDI ITALIANISTICI
Relatori
tutor Prof. Tongiorgi, Duccio
Parole chiave
- Carducci
- Carducci
- Dante's cult
- dantismo
- nineteenth-century
- ottocento
- Saffi
- Saffi
Data inizio appello
02/07/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/07/2064
Riassunto
Il presente lavoro intende affrontare il tema del culto dantesco nell’Ottocento italiano mettendo in luce una ulteriore possibile prospettiva di studio, che risiede nelle sue manifestazioni nel privato vissuto di alcuni personaggi di spicco e il suo riverbero nella dimensione collettiva. L’intento sarebbe altresì di portare l’attenzione sull’importanza dello studio delle testimonianze di carattere privato allo scopo di osservare il fenomeno nelle sue possibili molteplici sfumature.
Si è preso in considerazione il periodo a ridosso e dopo delle celebrazioni del VI centenario della nascita di Dante, il 1865, come data spartiacque per la costruzione del mito dantesco e lo studio dell’opera del poeta.I personaggi presi in esame in questa tesi sono Aurelio Saffi e Giosue Carducci, accomunati dalla posizione di rilievo all’interno dello scenario politico sociale e culturale della loro epoca, entrambi professori, quindi con un ruolo cardine nella formazione delle giovani generazioni, entrambi, in diversa misura, studiosi di Dante.
Ciò che emerge, a fronte dello studio di testimonianze private e degli scritti pubblici, in prosa e in poesia, assieme al raffronto con le vicende biografiche dei personaggi considerati è un approccio più maturo e consapevole a Dante e alla sua opera, tale da andare oltre la semplice attualizzazione del suo messaggio e dove il poeta diviene invece modello di riferimento nell’adempimento alla propria missione umanitaria e fonte di rifugio consolatorio.
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This work aims to address the theme of Dante’s cult in nineteenth-century in Italy by highlighting a further possible study perspective, which lies in the dantean cult manifestations in the private lives of some prominent figures and its reverberation in their public dimension. The intent would also be to bring attention to the importance of studying private testimonies in order to observe the phenomenon in its many possible nuances.
In particular, the period close to and after the celebrations of the 6th centenary of Dante’s birth, 1865, was taken into consideration as a watershed date for the construction of the Dante myth and the study of the poet’s work.The characters examined in this thesis are Aurelio Saffi and Giosue Carducci, who share a prominent position within the political, social and cultural scenario of their time, both professors, therefore with a key role in the education of the young generations, both, in different measure, Dante scholars.
What emerges from the study of private documents and public writings, prose and poetry, together with the comparison with the biographical events of the characters considered, is a more mature and conscious approach to Dante and his work, such as to go beyond the simple actualization of his message and where the poet becomes instead a reference model in fulfilling his humanitarian mission and a source of consolatory refuge.
Si è preso in considerazione il periodo a ridosso e dopo delle celebrazioni del VI centenario della nascita di Dante, il 1865, come data spartiacque per la costruzione del mito dantesco e lo studio dell’opera del poeta.I personaggi presi in esame in questa tesi sono Aurelio Saffi e Giosue Carducci, accomunati dalla posizione di rilievo all’interno dello scenario politico sociale e culturale della loro epoca, entrambi professori, quindi con un ruolo cardine nella formazione delle giovani generazioni, entrambi, in diversa misura, studiosi di Dante.
Ciò che emerge, a fronte dello studio di testimonianze private e degli scritti pubblici, in prosa e in poesia, assieme al raffronto con le vicende biografiche dei personaggi considerati è un approccio più maturo e consapevole a Dante e alla sua opera, tale da andare oltre la semplice attualizzazione del suo messaggio e dove il poeta diviene invece modello di riferimento nell’adempimento alla propria missione umanitaria e fonte di rifugio consolatorio.
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This work aims to address the theme of Dante’s cult in nineteenth-century in Italy by highlighting a further possible study perspective, which lies in the dantean cult manifestations in the private lives of some prominent figures and its reverberation in their public dimension. The intent would also be to bring attention to the importance of studying private testimonies in order to observe the phenomenon in its many possible nuances.
In particular, the period close to and after the celebrations of the 6th centenary of Dante’s birth, 1865, was taken into consideration as a watershed date for the construction of the Dante myth and the study of the poet’s work.The characters examined in this thesis are Aurelio Saffi and Giosue Carducci, who share a prominent position within the political, social and cultural scenario of their time, both professors, therefore with a key role in the education of the young generations, both, in different measure, Dante scholars.
What emerges from the study of private documents and public writings, prose and poetry, together with the comparison with the biographical events of the characters considered, is a more mature and conscious approach to Dante and his work, such as to go beyond the simple actualization of his message and where the poet becomes instead a reference model in fulfilling his humanitarian mission and a source of consolatory refuge.
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