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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06252024-090722


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
FIORI, CLAUDIA
URN
etd-06252024-090722
Titolo
L’utilizzo del tiosolfato come strategia di prevenzione del danno renale acuto in chemioterapia ipertermica
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Forfori, Francesco
Parole chiave
  • AKI
  • HIPEC
  • thiosulfate
Data inizio appello
15/07/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/07/2094
Riassunto
Il danno renale acuto è una delle principali complicanze che si riscontrano nelle chirurgie maggiori, causando mortalità e morbidità sia sul breve che sul lungo termine, come nel caso della malattia renale cronica e malattia renale terminale.
È una complicanza che può essere riscontrata in numerose chirurgie, tra cui nella chemioterapia ipertermica, un trattamento che segue la chirurgia citoriduttiva e consiste nella somministrazione di farmaci chemioterapici (come il cisplatino) direttamente nella cavità addominale, ad una temperatura di circa 41°C.
La prevenzione dell’AKI è basata sull’identificazione precoce di biomarker di danno renale, insieme a numerose misure terapeutiche che devono essere considerate. Tra queste, risulta essere fondamentale l’utilizzo del sodio tiosolfato, un composto del tiolo con proprietà di riduzione che ha dimostrato la capacità di ridurre la tossicità dose-limitante del cisplatino.

Acute kidney injury is a relatively frequent complication found in major surgeries, causing increased patient mortality and morbidity. The causes of peri-operative acute kidney injury usually are classified according to their onset into preoperative, intra-operative and postoperative stages. Despite this classification, the same risk factors may occur at different stages, so we can consider it as a multifactorial condition. It is very complex to isolate the cause and it is not clinically relevant.
For this reason, it is necessary to diagnose kidney damage as early as possible in order to provide the appropriate therapies. Currently, the diagnosis of kidney damage is based on two parameters: creatinine value and urinary output, but we are looking for more sensitive and specific biomarkers, via new clinical trials.
Therapeutic management of kidney damage must be done early and followed up over time to avoid complications. Some reducing agents, such as thiosulfates, are showing efficacy as nephroprotectors, decreasing dose-limiting cisplatin toxicity.
We decided to start a clinical trial to evaluate the nephroprotective effectiveness of thiosulfates in patients undergoing cytoreductive surgery and HIPEC treatment.
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