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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06252013-165451


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GIULIANI, SILVIO
URN
etd-06252013-165451
Titolo
"I Blues Brothers: un mito in due film"
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof. Ambrosini, Maurizio
controrelatore Prof. Lischi, Alessandra
Parole chiave
  • E’ una missione speciale che si serve del blues pe
  • sia materialmente che spiritualmente.
Data inizio appello
30/09/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
30/09/2053
Riassunto
Lo scopo del mio lavoro è quello di entrare nello spirito blues che anima i fratelli Jake e Elwood.
I due si ritrovano dopo varie vicissitudini e si fermano nell'orfanotrofio cattolico dove sono cresciuti, nel centro di Chicago. Vengono a sapere dalla suora Mary Stigmata (da loro chiamata "la Pinguina") che l'orfanotrofio chiuderà i battenti se non pagherà entro pochi giorni 5 000 dollari di tasse sulla proprietà dell'edificio. Jake spiega che possono ottenere facilmente e velocemente quei soldi, ma la "Pinguina" risponde che non accetterà «sporchi soldi rubati» dai due fratelli. Jake ed Elwood le rispondono con varie imprecazioni e a suon di bastonate vengono catapultati giù dalle scale dalla suora, la quale si ritira fluttuando a un palmo da terra e chiudendo la porta con la forza del pensiero.
Interviene Curtis (Cab Calloway), un dipendente dell'orfanotrofio che aveva fatto conoscere la musica blues ai due fratelli quando erano ragazzini; anche lui rischia di ritrovarsi sulla strada. Curtis li invita a recarsi nella vicina chiesa battista di Triple Rock. Una volta giunti lì, Jake viene illuminato da una luce divina, cosa di cui si accorge il canterino reverendo Cleophus James (James Brown), e riceve la "rivelazione" di rimettere assieme la vecchia banda per recuperare così i soldi per l'orfanotrofio. Per farlo, devono riunirsi ai loro vecchi compagni di gruppo - ora tutti onesti lavoratori - e suonare di nuovo insieme. I proventi delle esibizioni andranno a saldare il debito fiscale dell'orfanotrofio. Ora i due fratelli sono "in missione per conto di Dio".
E’ una missione speciale che si serve del blues per recuperare quello che è stato perduto, sia materialmente che spiritualmente e gli ostacoli da superare saranno tantissimi.
Si ritroveranno contro tutte quelle forze che il blues ha storicamente sempre avuto contro: neonazisti e poliziotti, cioè il potere politico costituito che non ama il blues. Alla fine per fermarli ci vorrà un'armata giunta da cielo, terra e dal lago Michigan, composta da centinaia di poliziotti armati fino ai denti, esercito, marina, aviazione, pompieri, corpi speciali e incursori della SWAT. Questa armata si getta urlando nell'edificio e continua l'inseguimento dei Blues Brothers travolgendo tutto quello che trova. Per fortuna all'ultimo minuto arriva l'impiegato addetto alla riscossione delle tasse (Steven Spielberg), e Jake ed Elwood possono finalmente pagare l'imposta per l'orfanotrofio.
Proprio nell'istante in cui viene timbrata e consegnata la ricevuta, vengono raggiunti da centinaia di poliziotti e militari che, spianandogli addosso ogni genere di armi, li arrestano; ma ai fratelli non importa nulla, la missione è compiuta e l'orfanotrofio è salvo.
Nella scena finale del film la Blues Brothers Band al completo è in prigione, e suona per i compagni detenuti il brano Jailhouse Rock, scatenando ovviamente l'ennesima baraonda.
Nel secondo film Elwood blues esce di prigione dopo diciotto anni e cerca di riunire la vecchia banda. Scopre che Curtis, suo tutore ai tempi dell’orfanotrofio, aveva un figlio illegittimo, ora comandante della polizia,che viene spinto dalla”mano di Dio”ad unirsi al gruppo. Insieme al nuovo fratello Blues il bambino prodigio Buster e Mack Macigno,un barman grintoso appassionato di musica nera. La rinnovata Blues Brothers Band comincia così la sua turnè, al solito inseguita da vecchi e nuovi nemici… Blues Brothers-Il mito continua,scritto da Landis e Aykroyd esattamente come il primo film,comincia con l’elaborazione del lutto e la sottolineatura di un’assenza che pesa su tutta la storia COME UNA PIETRA . Elwood esce di prigione e aspetta per ore l’arrivo del fratello e della blues mobile,finchè il direttore del carcere Frank Oz,mosso a compassione,non decide di rivelare la verità .La prima parte del film vede Elwood”convivere”con il fantasma del fratello,come se il fulcro della narrazione fosse il superamento dell’impasse che questa ASSENZA PROVOCA. Ecco dunque la ricerca di un nuovo partner ,dapprima con la scelta del barista-cantante dilettante Mack Macigno (Goodman),poi con l’addestramento al rhythm’n’blues del”figlio putativo”Buster (J.Evan Bonifant)infine con la presa di coscienza da parte del fratellastro Cabel (Joe Morton)che la macchina dei Blues Brothers è ancora in missione per conto di Dio. Più che un rimpiazzo,una famiglia. Dunque il”posto vuoto”lasciato da Jake viene riempito attraverso un accumulo di “maschere”uguali a se stesse(cappello, occhiali…per tutti)eppure anagraficamente e significativamente diverse. La moltiplicazione dei fratelli Blues è una dichiarazione chiara da parte di Aykroyd e Landis,consapevoli come gli spettatori che Belushi non poteva essere sostituito. Più si inseguono sul palco i nuovi,numerosi Blues Brothers,più cresce il senso di quel “vuoto”..In poche parole,in puro stile Landis.Blues Brothers 2000 è dedicato alla memoria di John Belushi.
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