Tesi etd-06242024-120617 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CARLÀ, VALERIA
URN
etd-06242024-120617
Titolo
Un mare di strategia: cavi e condotte sottomarine in prospettiva giuridica
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Eboli, Valeria
Parole chiave
- cavi sottomarini
- condotte sottomarine
- convention
- diritto internazionale
- infrastrutture
- international law
- sea
- submarine cables
- submarine pipelines
- unclos
Data inizio appello
19/07/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/07/2064
Riassunto
Ci sono molte cose della nostra vita quotidiana che diamo per scontate, e le infrastrutture sottomarine sono una di queste. I cavi sottomarini ci permettono di navigare sul web, inviare mail, chiamare amici e familiari in altri paesi, prenotare voli, treni e stanze d’albergo, effettuare transazioni finanziarie, gestire informazioni sanitarie e militari mentre le condotte sottomarine sono necessarie per il trasporto di gas naturale, petrolio e acqua attraverso oleodotti, gasdotti e acquedotti, contribuendo ad alimentare intere nazioni.
Tali infrastrutture sono soggette ad una molteplicità di rischi sia umani che naturali dai quali è necessario proteggerle per il mantenimento dei servizi e per la difesa degli Stati.
Tuttavia la normativa di riferimento non è adeguata a compiere questa operazione, in primo luogo, perché vi sono delle minacce diverse e delle tecnologie più avanzate rispetto alla datata Convenzione per la Protezione dei Cavi Sottomarini Telegrafici del 1884 alla quale, tutt’oggi, si fa riferimento e in secondo luogo perché anche la più recente Convenzione UNCLOS del 1982, non possiede i requisiti di completezza idonei a tutelare i cavi e le condotte sottomarine dalle quali ormai dipendiamo per la nostra quasi totalità delle operazioni quotidiane. A livello nazionale, le norme presenti nel Codice delle Comunicazioni Elettroniche del 2003, in conformità con le Convenzioni Internazionali suddette, presentano la stessa problematica e niente è specificato in merito alle condotte.
Il quadro giuridico internazionale e nazionale si rivela, quindi, lacunoso e non in grado di affrontare le sfide che si presentano nell’attuale panorama geopolitico e che si presenteranno in futuro.
Tali infrastrutture sono soggette ad una molteplicità di rischi sia umani che naturali dai quali è necessario proteggerle per il mantenimento dei servizi e per la difesa degli Stati.
Tuttavia la normativa di riferimento non è adeguata a compiere questa operazione, in primo luogo, perché vi sono delle minacce diverse e delle tecnologie più avanzate rispetto alla datata Convenzione per la Protezione dei Cavi Sottomarini Telegrafici del 1884 alla quale, tutt’oggi, si fa riferimento e in secondo luogo perché anche la più recente Convenzione UNCLOS del 1982, non possiede i requisiti di completezza idonei a tutelare i cavi e le condotte sottomarine dalle quali ormai dipendiamo per la nostra quasi totalità delle operazioni quotidiane. A livello nazionale, le norme presenti nel Codice delle Comunicazioni Elettroniche del 2003, in conformità con le Convenzioni Internazionali suddette, presentano la stessa problematica e niente è specificato in merito alle condotte.
Il quadro giuridico internazionale e nazionale si rivela, quindi, lacunoso e non in grado di affrontare le sfide che si presentano nell’attuale panorama geopolitico e che si presenteranno in futuro.
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