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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06232024-221407


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VASTA, CARLA
URN
etd-06232024-221407
Titolo
Impatto dell'invasione di Robinia pseudoacacia L. sulla sopravvivenza di Lobaria pulmonaria (L.) Hoffm. in boschi di latifoglie decidue.
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
CONSERVAZIONE ED EVOLUZIONE
Relatori
relatore Dott. Paoli, Luca
correlatore Prof. Bedini, Gianni
correlatore Prof.ssa Fontanini, Debora
Parole chiave
  • Lobaria pulmonaria
  • Robinia pseudoacacia
  • traslocazione
Data inizio appello
22/07/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
22/07/2027
Riassunto
Il lichene epifita Lobaria pulmonaria (L.) Hoffm., noto anche come “lichene polmonario”, riveste un'importanza ecologica e culturale di rilievo negli ecosistemi forestali di tutto il mondo. Questo organismo è noto per la sua sensibilità agli inquinanti atmosferici e alla qualità dell’ambiente in cui vive, il che lo rende un importante indicatore della salute delle foreste. Lobaria pulmonaria è anche considerata una specie ombrello e una specie bandiera per la conservazione della biodiversità, in quanto la sua presenza riflette l'integrità degli habitat forestali e la diversità degli organismi che li abitano. Tuttavia, in Italia L. pulmonaria non beneficia attualmente di politiche di conservazione specifiche che ne possano garantire la persistenza negli habitat a lungo termine. Questo è, in parte, dovuto al fatto che non è stata inserita nella Lista Rossa delle specie minacciate dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), nonostante le crescenti preoccupazioni per la sua conservazione, dato che ne è stata stimata un’intensa riduzione dell’areale per i prossimi decenni. La mancanza di normative specifiche per la protezione di L. pulmonaria lascia questo organismo vulnerabile agli effetti deleteri dei cambiamenti climatici, dell'inquinamento atmosferico e della perdita di habitat, nel cui caso specifico giocano un ruolo rilevante le pratiche di gestione forestale non sostenibili e la presenza di specie aliene invasive.
Il presente studio si propone di indagare le risposte ecofisiologiche di talli di L. pulmonaria esposti sulle scorze di Robinia pseudoacacia e Castanea sativa, per comprendere se i castagneti invasi da robinia possano rappresentare un habitat alternativo per questo lichene e, in particolare, se la robinia possa costituire un substrato potenzialmente colonizzabile nel lungo periodo e in cui prevedere la traslocazione per fini conservazionistici di L. pulmonaria. Tuttavia, esiste anche la possibilità che le foreste invase da R. pseudoacacia possano essere meno adatte rispetto alle foreste di castagno native a causa delle differenze nella composizione e struttura del substrato, nella copertura arborea e nelle caratteristiche microclimatiche che caratterizzano i castagneti. Lo studio è stato condotto in due diversi boschi misti di castagno e robinia, su un totale di 40 alberi, 20 per ciascuna specie, sui quali sono stati traslocati in totale 200 talli di L. pulmonaria. Le due aree di studio si trovano in territori facenti parte dell’Appennino Tosco-Emiliano, precisamente a Piteglio (PT) e Granaglione (BO). In entrambe le aree sono state riscontrate (solo su castagno) popolazioni di L. pulmonaria native, pertanto si ritiene che tali siti siano adatti come potenziale ambiente di crescita, condizione utile per un buon successo della traslocazione. Il progetto sperimentale ha avuto durata biennale e si è proposto l’obiettivo di studiare l'accrescimento dei licheni sui due diversi substrati, insieme all'analisi delle performance fotosintetiche (mediante fluorimetro Handy PEA) e del contenuto di pigmenti fotosintetici (mediante CCM-300), quali indicatori dello stato di salute del fotobionte lichenico. Infine, sono stati raccolti dati circa la biodiversità lichenica locale per valutare le possibili interazioni con le altre specie, per comprendere le dinamiche ecologiche all’interno dell’ecosistema forestale e per studi di conservazione futuri. I risultati del presente studio forniscono informazioni sull' accrescimento e sulle condizioni ecofisiologiche di L. pulmonaria in relazione al substrato, consentendo una migliore comprensione della sua ecologia e delle sue esigenze di conservazione. Queste informazioni saranno fondamentali per lo sviluppo di strategie di gestione forestale e di conservazione mirate a proteggere questa specie minacciata e a preservare la biodiversità degli ecosistemi forestali.

The epiphytic lichen Lobaria pulmonaria (L.) Hoffm., also known as “lung lichen,” is of significant ecological and cultural importance in forest ecosystems around the world. This organism is known for its sensitivity to air pollutants and the quality of the environment in which it lives, making it an important indicator of forest health. Lobaria pulmonaria is also considered an umbrella species and a flag species for biodiversity conservation, as its presence reflects the integrity of forest habitats and the diversity of organisms that inhabit them. However, in Italy L. pulmonaria does not currently benefit from specific conservation policies that can guarantee its long-term persistence in habitats. This is, in part, due to the fact that it has not been included in the International Union for Conservation of Nature (IUCN) Red List of Threatened Species, despite growing concerns about its conservation, as it has been estimated to be intense reduction of the area for the next decades. The lack of specific regulations for the protection of L. pulmonaria leaves this organism vulnerable to the deleterious effects of climate change, air pollution and habitat loss, in which specific case unsustainable forest management practices and presence of invasive alien species. The present study aims to investigate the ecophysiological responses of L. pulmonaria thalli exposed on the bark of Robinia pseudoacacia and Castanea sativa, to understand whether chestnut groves invaded by black locust can represent an alternative habitat for this lichen and, in particular, whether black locust may constitute a substrate that can potentially be colonized in the long term and in which the translocation of L. pulmonaria can be foreseen for conservation purposes. However, there is also the possibility that forests invaded by R. pseudoacacia may be less suitable than native chestnut forests due to differences in substrate composition and structure, tree cover, and microclimatic characteristics that characterize chestnut orchards. The study was conducted in two different mixed chestnut and black locust forests, on a total of 40 trees, 20 for each species, onto which a total of 200 thalli of L. pulmonaria were translocated. The two study areas are located in territories that are part of the Tuscan-Emilian Apennines, precisely in Piteglio (PT) and Granaglione (BO). Populations of native L. pulmonaria have been found in both areas (only on chestnut), therefore it is believed that these sites are suitable as a potential growth environment, a useful condition for successful translocation. The experimental project lasted two years and had the objective of studying the growth of lichens on the two different substrates, together with the analysis of photosynthetic performance (using Handy PEA fluorometer) and the content of photosynthetic pigments (using CCM-300 ), as indicators of the health status of the lichen photobiont. Finally, data were collected on local lichen biodiversity to evaluate possible interactions with other species, to understand the ecological dynamics within the forest ecosystem and for future conservation studies. The results of the present study provide information on the growth and ecophysiological conditions of L. pulmonaria in relation to the substrate, allowing a better understanding of its ecology and conservation needs. This information will be critical for developing forest management and conservation strategies aimed at protecting this threatened species and preserving the biodiversity of forest ecosystems.
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