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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06232016-091059


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
D'AGOSTINO, ANDREINA
URN
etd-06232016-091059
Titolo
Previsione in fase acuta del rimodellamento ventricolare sinistro post-infartuale nel paziente con STEMI.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Marzilli, Mario
Parole chiave
  • danno da ischemia-riperfusione
  • ecocardiografia
  • PCI primaria
  • rimodellamento ventricolare
  • STEMI
  • TIMI
Data inizio appello
19/07/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/07/2025
Riassunto
SCOPO. Verificare, mediante ecocardiografia trans toracica, se le variazioni di spessore della parete infartuata in pazienti con STEMI trattati con PCI primaria entro 12 h dall’evento, possono rappresentare un parametro indicativo di danno da ischemia-riperfusione, al fine di stimarne il ruolo predittivo nei confronti dell’outcome funzionale ventricolare e del rimodellamento cardiaco post-infartuale a 1 mese.
MATERIALI E METODI. È stato condotto uno studio clinico prospettico nel quale sono stati arruolati 48 pazienti (37 maschi, 11 femmine, età media 62± 13 anni) con STEMI, trattato con p-PCI entro 12 ore dall’insorgenza dei sintomi, e che non avevano infarto pregresso o precedenti interventi di rivascolarizzazione coronarica. I pazienti sono stati sottoposti a ecocardiogramma transtoracico entro 12 ore dall’angioplastica primaria, in pre-dimissione e a un mese di follow-up. Fra i vari parametri ecocardiografici, sono stati in particolare valutati lo spessore telediastolico della parete miocardica infartuata (i-EDWT), lo spessore telediastolico della parete miocardica controlaterale irrorata da un’arteria coronaria angiograficamente indenne (c-EDWT), la frazione di eiezione (FE), il Wall MotionScore Index (WMSI) e il volume telediastolico del ventricolo sinistro (EDV).È stata inoltre rivalutato l’esame coronarografico eseguito in urgenza e sono stati valutati i flussi coronarici secondo il TIMI score. Mediante valutazione statistica si è giunti a prendere come riferimento un valore di cut- off di 3 mm di variazione di spessore delle parete tele diastolica e i pazienti sono stati suddivisi in due gruppi (< e > di 3 mm). E’ stata eseguita l’analisi statistica sui 2 sottogruppi valutando le modificazioni di EF, LVEDV e mettendole in correlazione con l’EDWT.
RISULTATI. L’i-EDWT è aumentato significativamente in pre-dimissione, rispetto al valore evidenziato entro 12 ore dalla p-PCI, con un incremento (i-delta di 2.4 ± 1.9 mm (p<0,0001), mentre non e stata osservata alcuna variazione dello spessore della parete controlaterale (c-delta 0,17 ± 0,33, p=ns). L’i-EDWT in pre-dimissione e, in particolare, l’i-delta sono risultati correlati con la FE (correlazione inversa) misurati a un mese (p<0,0001). Analizzando il sottogruppo dei pazienti in cui si è registrato una variazione di spessore telediastolico ventricolare >3 mm, si nota come questi abbiano un valore assoluto di EF a 1 mese ridotta rispetto a quei pazienti in cui non è stata evidenziato tale incremento di spessore (i-DELTA < 3 mm). I pazienti che hanno un minore miglioramento della funzione sistolica misurata tramite EF sono quelli che hanno un i-DELTA > 3 mm. Non è stata trovata una correlazione statisticamente significativa tra flusso coronarico post PCI primaria mediante la classificazione TIMI score e lo spessore della parete infartuata (iEDWT) ma si è evidenziato che i pazienti che hanno un TIMI<3 , tendono ad avere uno spessore predimissione aumentato.
CONCLUSIONI. Nei pazienti con STEMI trattato con p-PCI, l’aumento di spessore della parete miocardica, rilevato mediante ecocardiografia transtoracica, si realizza soltanto nella regione infartuata, fornendo un semplice,ripetibile e non invasivo biomarker di danno da riperfusione. Il fatto che l’aumento di spessore telediastolico della parete miocardica nel paziente con STEMI trattati con p-PCI, si osservi soltanto nella regione infartuata, avvalora l’ipotesi che esso sia espressione di edema intramiocardico secondario a danno da ischemia-riperfusione. La variazione di spessore della parete infartuata (i-DELTA) correla inversamente con la frazione d’eiezione a un mese. Un incremento di spessore > 3 mm si associa a una maggiore compromissione della funzione sistolica ventricolare sinistra. I pazienti con TIMI score < 3 tendono ad avere un ispessimento parietale telediastolico maggiore in fase di predimissione.
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