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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06232015-153632


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BEVILACQUA, EMANUELE
URN
etd-06232015-153632
Titolo
Il referendum abrogativo tra declino e prospettive di riforma
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Dal Canto, Francesco
Parole chiave
  • ammissibilità
  • Corte Costituzionale
  • quorum
  • referendum
  • vincolo
Data inizio appello
20/07/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il lavoro si propone di individuare quali siano le criticità nella disciplina e nella prassi applicativa del referendum abrogativo al fine di proporre linee di riforma che vadano a superare gli ostacoli alla piena riuscita dell’istituto, i quali, limitando fortemente le potenzialità applicative del referendum abrogativo, fanno parlare a ragion veduta di una sua crisi.
Dopo un breve excursus del dibattito che in sede costituente ha condotto all’introduzione del referendum abrogativo nel testo costituzionale, si vanno ad individuare uno ad uno i profili problematici nella disciplina e nella vita concreta dell’istituto, proponendo interventi di riforma costituzionale e legislativa per risolverli.
Partendo dall’analisi critica degli orientamenti della Corte Costituzionale in sede di giudizio di ammissibilità delle richieste referendarie, si prosegue con l’analisi della disciplina del quorum di validità delle votazioni referendarie, del problema del seguito legislativo degli esiti dei referendum e dei limiti, in particolare temporali, allo svolgimento delle consultazioni referendarie di cui alla legge n. 352 del 1970, sempre proponendo interventi strutturali di riforma della disciplina attualmente vigente allo scopo di accrescere le potenzialità dell’istituto quale strumento capace di incidere, in senso correttivo e di stimolo, sulle scelte del circuito politico – rappresentativo.
La trattazione si conclude con la proposta di introdurre nel testo costituzionale ulteriori istituti di democrazia diretta, che consentano di allargare i canali della partecipazione popolare diretta e, allo stesso tempo, di proteggere il referendum abrogativo da utilizzazioni strumentali distorsive della natura e delle finalità per le quali esso è stato introdotto.
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