Tesi etd-06222024-182700 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DONATEO, FRANCESCA
URN
etd-06222024-182700
Titolo
TAP: il filo sottile di gas che collega il conflitto russo-ucraino a Melendugno
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
Relatori
relatore Prof. Pench, Alberto
Parole chiave
- approvvigionamento
- Azerbaijan
- diversificazione
- gas
- gasdotti
- Italia
- Russia
- tap
- trans adriatic pipeline
- Ucraina
- Unione Europea
Data inizio appello
08/07/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
08/07/2064
Riassunto
La studio condotto nasce dalla personale curiosità dell’autrice, nata e cresciuta nel Salento, di chiarire indirettamente un dubbio circa un’infrastruttura realizzata nella propria Regione: “il TAP è veramente inutile?”. Dibattuto per anni e sopravvissuto a un processo di approvazione che è stato tutt'altro che semplice, avendo incontrato l’ostinata opposizione di amministrazioni e gruppi del territorio che, al grido di “NO TAP!”, hanno cercato di far valere la volontà locale contro il giogo dei “forti”, il gasdotto sembrerebbe riconquistare la sua rilevanza strategica subito dopo lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022.
Il percorso proposto intende muoversi verso una comprensione approfondita delle molteplici dimensioni del TAP e del suo impatto su scala locale, nazionale ed europea.
La trattazione si apre con una definizione del TAP, ponendo un certa enfasi sul contesto in cui è stato concepito e sviluppato il progetto; in particolare, sono esaminate brevemente le tappe che hanno portato alla realizzazione del gasdotto il quale, sebbene originariamente pensato per soddisfare esigenze private, ha acquisito una specifica posizione nel disegno più vasto dell’Unione europea tesa a favorire una diversificazione delle fonti di approvvigionamento, soprattutto per quanto riguarda il gas naturale.
Si prosegue inserendo il TAP nella guerra russo-ucraina con le relative implicazioni sulla geografia del gasdotti in Europa. In particolare, è analizzato il “divorzio” energetico tra Bruxelles e Mosca, percepita come un partner commerciale inaffidabile ancora prima degli eventi legati al conflitto in corso, che hanno reso inevitabile la scelta di isolare una volta per tutte il gigante energetico russo.
Il progetto transadriatico viene quindi calato nel contesto dell'Unione Europea degli anni dell’invasione dell’Ucraina, operazione con cui si propone di vagliare l’influenza e gli sviluppi del gasdotto in un quadro geopolitico ed economico in costante evoluzione.
Dal continente ci si sposta in un secondo tempo sullo studio dell'impatto specifico del TAP in Italia; in particolare, il focus dell’analisi è sull'effetto del gasdotto nel ventaglio nazionale delle forniture di metano nel periodo successivo al conflitto e inquadrato nella cornice delle battaglie a colpi di sfide burocratiche condotte a livello locale nel tentativo di ostacolare la costruzione dell’infrastruttura.
Per ultimo, si scansionerà il TAP prendendo in considerazione la posizione dell’Azerbaijan quale fornitore di gas dell’Unione europea e la corsa di quest’ultima verso la transizione ecologica, cercando di valutare se il panorama degli eventi sia destinato a subire ulteriori modificazioni, tali da sollevare degli interrogativi circa il ruolo che la storia del TAP ha cercato di definire.
Il percorso proposto intende muoversi verso una comprensione approfondita delle molteplici dimensioni del TAP e del suo impatto su scala locale, nazionale ed europea.
La trattazione si apre con una definizione del TAP, ponendo un certa enfasi sul contesto in cui è stato concepito e sviluppato il progetto; in particolare, sono esaminate brevemente le tappe che hanno portato alla realizzazione del gasdotto il quale, sebbene originariamente pensato per soddisfare esigenze private, ha acquisito una specifica posizione nel disegno più vasto dell’Unione europea tesa a favorire una diversificazione delle fonti di approvvigionamento, soprattutto per quanto riguarda il gas naturale.
Si prosegue inserendo il TAP nella guerra russo-ucraina con le relative implicazioni sulla geografia del gasdotti in Europa. In particolare, è analizzato il “divorzio” energetico tra Bruxelles e Mosca, percepita come un partner commerciale inaffidabile ancora prima degli eventi legati al conflitto in corso, che hanno reso inevitabile la scelta di isolare una volta per tutte il gigante energetico russo.
Il progetto transadriatico viene quindi calato nel contesto dell'Unione Europea degli anni dell’invasione dell’Ucraina, operazione con cui si propone di vagliare l’influenza e gli sviluppi del gasdotto in un quadro geopolitico ed economico in costante evoluzione.
Dal continente ci si sposta in un secondo tempo sullo studio dell'impatto specifico del TAP in Italia; in particolare, il focus dell’analisi è sull'effetto del gasdotto nel ventaglio nazionale delle forniture di metano nel periodo successivo al conflitto e inquadrato nella cornice delle battaglie a colpi di sfide burocratiche condotte a livello locale nel tentativo di ostacolare la costruzione dell’infrastruttura.
Per ultimo, si scansionerà il TAP prendendo in considerazione la posizione dell’Azerbaijan quale fornitore di gas dell’Unione europea e la corsa di quest’ultima verso la transizione ecologica, cercando di valutare se il panorama degli eventi sia destinato a subire ulteriori modificazioni, tali da sollevare degli interrogativi circa il ruolo che la storia del TAP ha cercato di definire.
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