Tesi etd-06222022-105037 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
PISTONE, FRANCESCA
URN
etd-06222022-105037
Titolo
Valutazione della risposta anticorpale alla vaccinazione a mRNA anti-SARS-CoV-2 in pazienti pediatrici e giovani adulti con immunodepressione primaria o secondaria afferenti alla Pediatria di Pisa
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Peroni, Diego
correlatore Dott.ssa D'Elios, Sofia
correlatore Dott.ssa D'Elios, Sofia
Parole chiave
- antibody response
- biologics
- COVID-19
- farmaci biologici
- immunodepressione primaria
- immunodepressione secondaria
- mRNA
- primary immunodeficiency
- risposta anticorpale
- SARS-CoV-2
- secondary immunodeficiency
- serology
- sierologia
- Spike
- vaccine
- vaccino
Data inizio appello
12/07/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/07/2025
Riassunto
Nel dicembre 2019 è stato descritto a Wuhan in Cina un focolaio di pazienti con polmonite ad eziologia sconosciuta e il 7 gennaio 2020 viene identificato un nuovo coronavirus come patogeno responsabile di tali casi; l’11 febbraio 2020 l’OMS decide di nominare l’infezione causata da tale virus “Coronavirus Disease 2019” (COVID-19) e il nuovo virus “SARS-CoV-2”.
Il 21 febbraio 2020 è annunciato il primo paziente adulto positivo in Italia e il 23 febbraio 2020 è confermato anche il primo caso pediatrico in Italia. L’11 marzo 2020 l’OMS ha dichiarato ufficialmente lo stato di pandemia.
Nonostante nella prima fase della pandemia le uniche misure contro il nuovo virus siano state rappresentate prevalentemente dal distanziamento sociale e dall'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, appena due mesi dopo l’identificazione della sequenza virale di SARS-CoV-2, è iniziata un’era di nuove ricerche in ambito terapeutico e vaccinale. È l’8 dicembre 2020 la data che segna una svolta storica con la somministrazione del primo vaccino anti-SARS-CoV-2 prodotto dalla Pfizer-BioNTEch. In Italia la campagna vaccinale è stata avviata da fine dicembre 2020. Attualmente i vaccini anti-SARS-CoV-2 disponibili ed approvati dall’AIFA sono:
- due vaccini a mRNA: Pfizer mRNABNT162b2 (Comirnaty) e COVID-19 Vaccine Moderna mRNA -1273 (Spikevax);
- due vaccini a vettore virale: Vaccino Vaxzevria (il terzo vaccino autorizzato da AIFA in Italia il 30 gennaio 2021) e Jcovden;
- un vaccino a subunità proteiche: Nuvaxovid (Novavax) approvato il 22 dicembre 2021.
La presente tesi pone l’attenzione sui due vaccini a mRNA anti-SARS-CoV-2, con l’obiettivo di studiare la risposta anticorpale anti-proteina Spike (anti-RBD) e la sicurezza vaccinale in un gruppo di pazienti pediatrici e giovani adulti con immunodepressione primaria o secondaria afferenti alla Pediatria dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana. Data la maggiore suscettibilità alle infezioni, la maggiore mortalità in caso di infezione e il prolungato shedding virale in tale categoria di pazienti, è bene porre l’attenzione sul tema della vaccinazione e della risposta al vaccino.
I pazienti campionati sono stati in totale 64, di cui 36 con patologie oncoematologiche, 12 affetti da diabete mellito tipo 1, 12 con patologie immuno-reumatologiche e 4 con patologie allergologiche in terapia con anticorpi monoclonali; l’età media di tale campione è risultata pari a 18,6 anni (range 5,6-37). Tali pazienti sono stati selezionati tra quelli con immunodeficienza primitiva o secondaria o patologie da immunodisregolazione afferenti alla Pediatria di Pisa, purché vaccinati con 2 o 3 dosi di vaccino anti-SARS-CoV-2 a mRNA (Pfizer o Moderna), escludendo però coloro che avessero contratto l’infezione primaria da SARS-CoV-2 ai fini di evitare bias nell’interpretazione della risposta anticorpale.
Considerando positivi i valori anticorpali superiori ai 7,10 BAU/mL, è emerso che 61 pazienti, pari al 95,3% del campione, ha presentato una risposta anticorpale positiva contro il 4,7% (3 pazienti) che non ha sviluppato anticorpi anti-RBD. Analizzando specificamente questi ultimi, si è visto fossero, per motivi differenti, pazienti con condizioni di profonda immunodepressione al momento dell’esecuzione della vaccinazione. È possibile quindi affermare sulla base dei dati analizzati, seppur con le limitazioni derivanti dal numero contenuto di pazienti, che la risposta vaccinale anticorpale (non considerando in tale elaborato quella cellulo-mediata) sia presente in alta percentuale anche nei pazienti fragili o affetti da immunodepressione.
In termini di sicurezza vaccinale, invece, è emerso che il 26,6% dei pazienti non ha presentato alcuna reazione al momento del vaccino mentre il 73,4% ha presentato una o più reazioni, locali o sistemiche. Ciascuna di queste reazioni si è però rivelata lieve e transitoria e non certo tale da controindicare la vaccinazione che anzi, secondo tali dati, si è confermata sicura anche in questa categoria di pazienti.
Il 21 febbraio 2020 è annunciato il primo paziente adulto positivo in Italia e il 23 febbraio 2020 è confermato anche il primo caso pediatrico in Italia. L’11 marzo 2020 l’OMS ha dichiarato ufficialmente lo stato di pandemia.
Nonostante nella prima fase della pandemia le uniche misure contro il nuovo virus siano state rappresentate prevalentemente dal distanziamento sociale e dall'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, appena due mesi dopo l’identificazione della sequenza virale di SARS-CoV-2, è iniziata un’era di nuove ricerche in ambito terapeutico e vaccinale. È l’8 dicembre 2020 la data che segna una svolta storica con la somministrazione del primo vaccino anti-SARS-CoV-2 prodotto dalla Pfizer-BioNTEch. In Italia la campagna vaccinale è stata avviata da fine dicembre 2020. Attualmente i vaccini anti-SARS-CoV-2 disponibili ed approvati dall’AIFA sono:
- due vaccini a mRNA: Pfizer mRNABNT162b2 (Comirnaty) e COVID-19 Vaccine Moderna mRNA -1273 (Spikevax);
- due vaccini a vettore virale: Vaccino Vaxzevria (il terzo vaccino autorizzato da AIFA in Italia il 30 gennaio 2021) e Jcovden;
- un vaccino a subunità proteiche: Nuvaxovid (Novavax) approvato il 22 dicembre 2021.
La presente tesi pone l’attenzione sui due vaccini a mRNA anti-SARS-CoV-2, con l’obiettivo di studiare la risposta anticorpale anti-proteina Spike (anti-RBD) e la sicurezza vaccinale in un gruppo di pazienti pediatrici e giovani adulti con immunodepressione primaria o secondaria afferenti alla Pediatria dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana. Data la maggiore suscettibilità alle infezioni, la maggiore mortalità in caso di infezione e il prolungato shedding virale in tale categoria di pazienti, è bene porre l’attenzione sul tema della vaccinazione e della risposta al vaccino.
I pazienti campionati sono stati in totale 64, di cui 36 con patologie oncoematologiche, 12 affetti da diabete mellito tipo 1, 12 con patologie immuno-reumatologiche e 4 con patologie allergologiche in terapia con anticorpi monoclonali; l’età media di tale campione è risultata pari a 18,6 anni (range 5,6-37). Tali pazienti sono stati selezionati tra quelli con immunodeficienza primitiva o secondaria o patologie da immunodisregolazione afferenti alla Pediatria di Pisa, purché vaccinati con 2 o 3 dosi di vaccino anti-SARS-CoV-2 a mRNA (Pfizer o Moderna), escludendo però coloro che avessero contratto l’infezione primaria da SARS-CoV-2 ai fini di evitare bias nell’interpretazione della risposta anticorpale.
Considerando positivi i valori anticorpali superiori ai 7,10 BAU/mL, è emerso che 61 pazienti, pari al 95,3% del campione, ha presentato una risposta anticorpale positiva contro il 4,7% (3 pazienti) che non ha sviluppato anticorpi anti-RBD. Analizzando specificamente questi ultimi, si è visto fossero, per motivi differenti, pazienti con condizioni di profonda immunodepressione al momento dell’esecuzione della vaccinazione. È possibile quindi affermare sulla base dei dati analizzati, seppur con le limitazioni derivanti dal numero contenuto di pazienti, che la risposta vaccinale anticorpale (non considerando in tale elaborato quella cellulo-mediata) sia presente in alta percentuale anche nei pazienti fragili o affetti da immunodepressione.
In termini di sicurezza vaccinale, invece, è emerso che il 26,6% dei pazienti non ha presentato alcuna reazione al momento del vaccino mentre il 73,4% ha presentato una o più reazioni, locali o sistemiche. Ciascuna di queste reazioni si è però rivelata lieve e transitoria e non certo tale da controindicare la vaccinazione che anzi, secondo tali dati, si è confermata sicura anche in questa categoria di pazienti.
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