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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06202025-155639


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CORSI, ALESSIA
URN
etd-06202025-155639
Titolo
Il potenziale terapeutico di Dracocephalum moldavica L. nei disturbi neurodegenerativi e nelle malattie su base infiammatoria
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof.ssa De Leo, Marinella
correlatore Prof.ssa Costa, Barbara
Parole chiave
  • attività antinfiammatoria
  • attività neuroprotettiva
  • Dracocephalum moldavica L.
  • fenoli
  • olio essenziale
Data inizio appello
09/07/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/07/2028
Riassunto
Dracocephalum moldavica L., appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, è una pianta erbacea annuale, aromatica e ramificata, caratterizzata da fusti eretti e quadrangolari. Le foglie sono opposte lanceolate con margini dentati e fiori bilabiati di colore azzurro-violaceo, e il frutto è un achenio oblungo e liscio. Comunemente nota come dragoncello moldavo o Moldavian balm, è originaria dell’Asia centrale e risulta diffusa anche in alcune regioni dell’Europa orientale, dove viene impiegata sia a scopo ornamentale che officinale. Nella medicina tradizionale persiana, mongola e uigura, Dracocephalum moldavica L. è usata da secoli come tonico cardiaco e nervino, sedativo, digestivo e antispasmodico, soprattutto contro insonnia, affaticamento, disturbi epigastrici, epatici, intestinali, emicrania e palpitazioni. Le preparazioni tradizionali includono infusi, decotti e sciroppi. Oggi è presente anche in formulazioni moderne, come granuli e capsule, in particolare nella medicina uigura cinese, dove è impiegata per sostenere le funzioni cardiovascolari e respiratorie. L’utilizzo attuale si fonda su tradizione e studi preclinici promettenti, mentre le evidenze cliniche sono in fase di approfondimento. Negli ultimi anni, infatti, la pianta è stata ampiamente studiata dal punto di vista fitochimico e farmacologico. Le parti aeree, soprattutto foglie e fiori, contengono flavonoidi (quercetina, luteolina, apigenina, tilianina), acidi fenolici (acido rosmarinico, caffeico, ferulico, clorogenico), diterpenoidi e componenti volatili dell’olio essenziale, tra cui geranil acetato. Questi composti sono stati associati ad una marcata attività antiossidante, antinfiammatoria e neuroprotettiva. L’attività antinfiammatoria è stata confermata da modelli in vitro su macrofagi RAW 264.7 stimolati con LPS: l’estratto etanolico della pianta ha ridotto la produzione di NO, PGE2, IL-6 e IL-1β, inibendo l’espressione di iNOS e COX-2. L’effetto è risultato dose-dipendente e mediato dall’inibizione delle vie JNK/ERK e NF-κB. Anche in modelli animali con infiammazione sistemica indotta da LPS, l’estratto ha mostrato un effetto protettivo, riducendo i livelli plasmatici di IL-6. Frazioni fenoliche ottenute da radici trasformate hanno inoltre mostrato attività inibitoria sull’attivazione di NF-κB. L’attività neuroprotettiva è stata invece valutata in modelli sperimentali di Alzheimer, ischemia cerebrale e morbo di Parkinson. In un modello murino di Alzheimer indotto da streptozotocina (ICV-STZ), la somministrazione orale dell’estratto ha migliorato la memoria spaziale, ridotto i danni neuronali e modulato il profilo metabolico cerebrale. Le analisi MALDI-TOF MS hanno evidenziato una modulazione positiva di metaboliti coinvolti nelle funzioni cerebrali, suggerendo un miglioramento del profilo metabolico. Nei modelli di ischemia-riperfusione, l’estratto ha ridotto l’edema cerebrale, potenziato l’attività degli enzimi antiossidanti (SOD, CAT, GSH) e abbassato i livelli di MDA. Tali effetti sono stati associati alla regolazione di fattori pro-apoptotici e infiammatori come caspasi-3 e IL-1β. In fase preliminare, sono stati osservati anche effetti protettivi nel morbo di Parkinson, con riduzione dello stress ossidativo mitocondriale e conservazione dell’integrità neuronale attraverso il coinvolgimento delle vie MAPK. Alla luce delle evidenze disponibili, Dracocephalum moldavica L. emerge come una pianta di significativo interesse farmacologico. Le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e neuroprotettive confermano il valore delle sue applicazioni tradizionali e ne suggeriscono un potenziale utilizzo in ambito fitoterapico e nutraceutico, in attesa di ulteriori conferme cliniche.
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