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ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06202025-135457


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BARETTA, BRUNO
URN
etd-06202025-135457
Titolo
L'informazione desidera essere libera? I leak tra monopoli intellettuali e libertà del sapere
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
COMUNICAZIONE D'IMPRESA E POLITICA DELLE RISORSE UMANE
Relatori
relatore Prof.ssa Pievatolo, Maria Chiara
Parole chiave
  • copyright
  • democratizzazione del sapere
  • DMCA
  • etica hacker
  • free culture
  • leak
  • libertà d’espressione
  • open knowledge
  • privacy
  • proprietà intellettuale
  • sorveglianza globale
  • whistleblowing
Data inizio appello
07/07/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il leaking, pratica consolidata all'interno delle community digitali e, al contempo, atto quasi sempre illecito, rappresenta uno dei motivi di conflitto più significativi dell'ecosistema informativo contemporaneo. Questo lavoro supera una lettura riduttiva del leak come mera trasgressione tecnica o legale, per indagarlo come un complesso fenomeno comunicativo.
L'analisi muove da interrogativi fondamentali: quali sono le reali motivazioni di un leaker? Come distinguere l'attivismo dalla criminalità? Quali sono le ricadute culturali, politiche e giuridiche del fenomeno? E, soprattutto, chi ha il potere di decidere se un'informazione debba essere pubblica o restare segreta?
Adottando un approccio multidisciplinare, la ricerca esamina in primo luogo l'evoluzione del copyright, mettendone in luce l'inadeguatezza di fronte alle sfide poste dal digitale. In seguito, esplora l'etica hacker come forma di disobbedienza creativa e visione alternativa della conoscenza. Infine, analizza il leak come gesto dissidente, distinguendone le diverse manifestazioni e le implicazioni normative, anche in rapporto a strumenti giuridici repressivi come il DMCA.
Lo studio mostra come il leak trascenda la sua natura di violazione per configurarsi come un potente atto comunicativo, capace di alterare gli equilibri tra pubblico e privato e di mettere in discussione la legittimità di ciò che è legale. In conclusione, il leak viene interpretato come un'azione critica che contesta il principio della proprietà intellettuale e si oppone a quella che Lawrence Lessig definisce cultura del permesso.

Leaking, a consolidated practice within digital communities and, at the same time, an almost always illicit act, represents one of the most significant reasons for conflict in the contemporary information ecosystem. This work goes beyond a reductive reading of leaking as a mere technical or legal transgression, to investigate it as a complex communicative phenomenon.
The analysis starts from fundamental questions: what are the real motivations of a leaker? How can activism be distinguished from criminality? What are the cultural, political and legal implications of the phenomenon? And, above all, who has the power to decide whether information should be public or remain secret?
Adopting a multidisciplinary approach, the research first examines the evolution of copyright, highlighting its inadequacy in the face of digital challenges. It then explores hacker ethics as a form of creative disobedience and an alternative vision of knowledge. Finally, it analyses the leak as a dissident gesture, distinguishing its different manifestations and normative implications, also in relation to repressive legal instruments such as the DMCA.
The study shows how the leak transcends its nature of violation to take shape as a powerful communicative act, capable of altering the balance between public and private and questioning the legitimacy of what is legal. In conclusion, the leak is interpreted as a critical action that challenges the principle of intellectual property and opposes what Lawrence Lessig calls the culture of permission.
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