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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06192025-150246


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MARIANELLI, LAURA
URN
etd-06192025-150246
Titolo
Influenza del microbiota intestinale sulla sindrome dell'occhio secco e sul glaucoma: evidenze emergenti sull'asse intestino-occhio
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof.ssa Gargini, Maria Claudia
relatore Prof.ssa Piano, Ilaria
relatore Dott.ssa Corsi, Francesca
Parole chiave
  • asse intestino-occhio
  • disbiosi
  • glaucoma
  • microbiota intestinale
  • microbiota oculare
  • sindrome dell'occhio secco
Data inizio appello
09/07/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
Negli ultimi anni, l’interesse per il ruolo del microbiota intestinale nella salute generale dell’individuo è cresciuto in maniera esponenziale, portando alla luce connessioni tra l’equilibrio microbico intestinale e numerosi distretti corporei, inclusi organi tradizionalmente considerati periferici rispetto all’intestino, come l’occhio. In questo contesto, la presente tesi si propone di analizzare e sintetizzare le attuali evidenze scientifiche sul coinvolgimento del microbiota intestinale nella fisiopatologia di due patologie oculari complesse: la sindrome dell’occhio secco (DED) e il glaucoma.
Lo scopo principale della tesi è quello di delineare le possibili connessioni biologiche e immunologiche che sottostanno l’asse intestino-occhio. È un argomento ancora poco esplorato ma promettente, che sottolinea la natura sistemica della salute oculare e la necessità di un approccio integrato alla prevenzione e al trattamento delle malattie oftalmiche. In particolare, si intende esplorare come alterazioni qualitative e quantitative del microbiota intestinale, comunemente definite come disbiosi intestinale, possano contribuire alla progressione o addirittura all’origine di condizioni infiammatorie croniche oculari, attraverso la modulazione della risposta immunitaria, della barriera intestinale e della produzione di metaboliti bioattivi.
La tesi si configura in cinque capitoli, in cui vengono integrati i concetti fondamentali di anatomia, microbiologia e immunologia con i dati clinici e sperimentali più rilevanti attualmente disponibili. L’obiettivo è comprendere il ruolo che il microbiota intestinale potrebbe avere nella regolazione dell’omeostasi oculare e nella patogenesi di condizioni infiammatorie e neurodegenerative a carico dell’occhio.
Nel primo capitolo, si introducono i concetti chiave relativi al microbiota intestinale, partendo da una breve panoramica anatomica dell’intestino per poi descrivere la composizione e le funzioni del microbiota in condizioni di eubiosi. Vengono inoltre analizzati i principali fattori che possono indurre disbiosi e l’impatto che tali modifiche possono avere sull’integrità della barriera intestinale e sull’equilibrio del sistema immunitario.
Nel secondo capitolo, l’attenzione si sposta sull’anatomia dell’occhio e sulla descrizione del microbiota oculare, un ecosistema meno studiato ma di crescente interesse. Vengono illustrati i meccanismi attraverso cui la flora microbica locale contribuisce al mantenimento dell’omeostasi della superficie oculare, e si pongono le basi per comprendere le interazioni tra microbi locali e sistemici.
Nel terzo capitolo viene esaminato il concetto di asse intestino-occhio. Questa parte sintetizza i principali studi sperimentali e clinici che supportano l’ipotesi di una comunicazione funzionale tra intestino e occhio, mediata da vie immunitarie, infiammatorie e metaboliche. In particolare, si analizzano le vie attraverso cui il microbiota intestinale potrebbe influenzare indirettamente la fisiologia oculare, anche in assenza di una colonizzazione diretta.
Nel quarto capitolo la tesi si concentra sulla sindrome dell’occhio secco, una condizione multifattoriale caratterizzata da instabilità del film lacrimale, iperosmolarità, infiammazione della superficie oculare e danno neuronale. Vengono descritti i principali fattori di rischio, i meccanismi fisiopatologici coinvolti e le terapie correnti, con particolare attenzione alla crescente evidenza di un’influenza del microbiota intestinale e secondariamente di quello oculare nel mantenimento dell’omeostasi immunitaria e infiammatoria della superficie oculare. Alcuni studi suggeriscono che una disbiosi intestinale possa indurre una condizione pro-infiammatoria sistemica capace di amplificare la risposta autoimmune a livello oculare, specialmente nei soggetti predisposti.
Il quinto capitolo è dedicato al glaucoma, una neuropatia ottica cronica, progressiva e multifattoriale che rappresenta una delle principali cause di cecità irreversibile a livello mondiale. Oltre all’aumento della pressione intraoculare, sempre più studi sottolineano il coinvolgimento di meccanismi neuroinfiammatori e autoimmuni nella sua patogenesi. Anche in questo caso, il microbiota intestinale potrebbe giocare un ruolo chiave, fungendo da modulatore dell’infiammazione cronica e del bilancio tra risposte immunitarie protettive e dannose. In particolare, alterazioni nel rapporto tra batteri pro-infiammatori e anti-infiammatori, nonché nella produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA), sembrano influenzare la neuroinfiammazione e la suscettibilità al danno delle cellule gangliari retiniche.
Nel complesso, il presente lavoro di tesi si propone di offrire una panoramica aggiornata e integrata delle più recenti evidenze scientifiche che supportano il concetto di asse intestino-occhio, evidenziando le potenziali implicazioni diagnostiche, terapeutiche e preventive di tale connessione. In un’ottica di medicina personalizzata e di approccio sistemico alla salute, l’individuazione di una relazione funzionale tra microbiota intestinale e malattie oculari potrebbe aprire nuove prospettive terapeutiche basate sulla modulazione del microbiota intestinale, ad esempio attraverso interventi dietetici, probiotici, prebiotici o trapianto fecale. Inoltre, comprendere i meccanismi molecolari potrebbe favorire lo sviluppo di strategie di screening e prevenzione precoce, soprattutto in soggetti a rischio.
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