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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06192025-130345


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BUTELLI, AGNESE
URN
etd-06192025-130345
Titolo
Il ruolo del farmacista nella prevenzione cardiovascolare: focus sul colesterolo LDL e sulla terapia statinica
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Dott. Mengozzi, Alessandro
Parole chiave
  • cardiovascular risk
  • community pharmacy services
  • dislipidemie
  • dyslipiaemias
  • farmacia dei servizi
  • rischio cardiovascolare
  • statine
  • statins
Data inizio appello
09/07/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le patologie cardiovascolari costituiscono la principale causa di mortalità a livello globale, nonostante i progressi compiuti in ambito diagnostico e terapeutico. Tra i principali fattori di rischio modificabili, l’ipercolesterolemia – in particolare l’aumento delle concentrazioni plasmatiche di colesterolo LDL – rappresenta un elemento chiave nella genesi e nella progressione dell’aterosclerosi. La presente tesi si propone di analizzare la gestione delle dislipidemie, con particolare attenzione alla terapia ipolipemizzante mediante statine, e di approfondire il ruolo strategico del farmacista nell’ambito della prevenzione cardiovascolare.
La tesi inizia ricapitolando fondamenti fisiopatologici e clinici delle dislipidemie, analizzando la classificazione delle lipoproteine, il metabolismo lipidico e le implicazioni clinico-epidemiologiche. Risulta evidente che un controllo ottimale dei parametri lipidici, in particolare del colesterolo LDL, sia associato a una significativa riduzione del rischio di eventi cardiovascolari maggiori. A questo scopo le principali linee guida europee ed americane fissano obiettivi terapeutici stringenti personalizzati in base al profilo di rischio cardiovascolare del paziente. I principali farmaci ipocolesterolemizzanti sono rappresentati dalle statine, inibitori dell’idrossimetilglutaril-CoA reduttasi. Dopo una disamina della loro classificazione, del meccanismo d’azione e delle proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, si approfondiscono gli effetti terapeutici, nonché i potenziali eventi avversi, con un focus particolare sulle mialgie, sulla miosite e sulla più rara rabdomiolisi. Viene altresì discusso il profilo di sicurezza delle statine, ampiamente documentato nella letteratura scientifica, e le principali interazioni farmacologiche che possono influenzarne l’efficacia e la tollerabilità.
La seconda parte della tesi affronta le criticità legate alle difficoltà nell’ottenere, pur con farmaci sicuri, economici, e dall’alto rapporto costo-efficacia, un adeguato controllo terapeutico. La dissertazione discute in modo critico la problematica dell’aderenza terapeutica, riconosciuta come uno dei principali ostacoli al raggiungimento degli obiettivi clinici. Numerose evidenze dimostrano che la persistenza e l’aderenza alla terapia con statine sono sorprendentemente basse, spesso a causa di timori infondati legati agli effetti collaterali. In tale contesto, emerge l’importanza di un approccio multidisciplinare, da parte delle varie figure coinvolte nella sanità, orientato al miglioramento della consapevolezza del paziente e al superamento delle barriere percepite alla terapia. La tesi si focalizza quindi sul ruolo del farmacista quale figura centrale nel team sanitario nella gestione delle dislipidemie. Grazie alla sua accessibilità, alla formazione specifica e alla frequente interazione con i pazienti, il farmacista può intervenire in molteplici fasi del percorso terapeutico: dalla corretta dispensazione del farmaco alla farmacovigilanza, dal supporto nella gestione degli eventi avversi alla promozione dell’aderenza terapeutica. L’attuazione concreta della cosiddetta “Farmacia dei Servizi” può contribuire in modo sostanziale al miglioramento degli esiti di salute pubblica.
In conclusione, la tesi sottolinea la necessità di una rivalutazione strutturale del ruolo del farmacista, il cui contributo può risultare determinante nella prevenzione primaria e secondaria delle malattie cardiovascolari. Si auspica l’integrazione formale del farmacista clinico nei percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA), il potenziamento della formazione professionale in ambito clinico e comunicativo, e la promozione di studi volti a misurare l’impatto degli interventi farmacistici sugli outcome di salute. In un’ottica di sanità territoriale e prossimità, il riconoscimento pieno del ruolo del farmacista costituisce una strategia efficace per rafforzare il sistema sanitario e migliorare l’efficienza nella gestione delle patologie croniche ad alta prevalenza.
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