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Il lavoro di tesi è incentrato sul "Dittamondo" di Fazio degli Uberti da un punto di vista filologico con un progetto finalizzato a procurare un primo studio per la nuova edizione critica dell'opera.
L'elaborato si apre con una sezione storico-critica in cui si propone una razionalizzazione aggiornata dei contributi più recenti e un quadro dell'autore e dell'opera. A seguire si trova la recensio: si è lavorato a un censimento di tutti i testimoni del "Dittamondo" oggi conservati, fornendo descrizioni complete di ognuno mediante ricerche svolte anche direttamente sul campo visionando autopticamente i 35 testimoni conservati nelle biblioteche toscane. Infine, il lavoro è passato alla collatio, svolta integralmente per gli oltre 15000 versi dell'opera su due manoscritti (siglati rispettivamente Cm e Ve), adottando come base di collazione l'edizione moderna curata da Giuseppe Corsi. La ricerca ha consentito di reperire e registrare varianti significative per la classificazione dei testimoni e per la futura constitutio textus con la prospettiva della prossima edizione critica, della quale il presente elaborato, viste le caratteristiche dell'opera in esame e della sua ampia tradizione, costituisce necessariamente una prima base. In conclusione, si è fornito un saggio di edizione critica fondato su una scelta di versi.