Tesi etd-06182025-192423 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CONTI, SOFIA
URN
etd-06182025-192423
Titolo
ESA: clipping VS coiling, complicanza vasospasmo
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Forfori, Francesco
correlatore Prof. De Masi, Francesco
correlatore Prof. De Masi, Francesco
Parole chiave
- Clipping
- Coiling
- ESA
Data inizio appello
15/07/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/07/2095
Riassunto
L’emorragia subaracnoidea (ESA) è una grave emergenza neurologica che rappresenta circa il 5% di tutti gli ictus, ma con un impatto prognostico tra i più severi. Essa consiste nella fuoriuscita di sangue nello spazio subaracnoideo, tra aracnoide e pia madre, normalmente occupato dal liquido cefalorachidiano. L’ESA può essere di origine traumatica, ma nel 85% dei casi è spontanea e dovuta alla rottura di un aneurisma cerebrale, generalmente localizzato nel circolo di Willis.
Dal punto di vista clinico, l’esordio è tipicamente improvviso e violento, con una cefalea acuta definita dal paziente come “il peggior mal di testa della mia vita”, accompagnata spesso da nausea, vomito, rigidità nucale e alterazioni dello stato di coscienza. La diagnosi tempestiva è fondamentale e si basa inizialmente sulla tomografia computerizzata (TC), eventualmente seguita da angio-TC, angio-RM o puntura lombare nei casi dubbi.
Un aspetto centrale di questa tesi riguarda proprio le complicanze dell’ESA, in particolare l’ischemia cerebrale ritardata (DCI), condizione che si verifica in circa il 30% dei sopravvissuti e che è strettamente correlata al vasospasmo cerebrale, un restringimento progressivo ma reversibile delle arterie intracraniche. Altre complicanze rilevanti includono il risanguinamento precoce e l’idrocefalo, che possono aggravare il quadro clinico e influenzare negativamente la prognosi.
L’obiettivo specifico di questo studio è quello di indagare quali pazienti sviluppano meno complicanze tipo vasospasmo in relazione al tipo di trattamento effettuato sull’aneurisma, confrontando la tecnica chirurgica tradizionale di clipping con quella endovascolare di coiling. Questo confronto è di grande rilevanza clinica, poiché l’efficacia e la sicurezza delle due metodiche possono influenzare significativamente la probabilità di complicanze secondarie, il recupero neurologico e l’outcome a lungo termine.
Il clipping chirurgico prevede l’applicazione di una clip metallica alla base dell’aneurisma mediante craniotomia, mentre il coiling endovascolare consiste nell’inserimento, tramite catetere, di spirali metalliche nel sacco aneurismatico per provocarne la trombosi. Entrambi gli approcci hanno vantaggi e limiti, e la scelta tra essi dipende da molteplici fattori: sede dell’aneurisma, condizioni del paziente, età, comorbidità, e disponibilità delle risorse ospedaliere.
Un ulteriore aspetto trattato è la diagnosi e il monitoraggio del vasospasmo, effettuabile attraverso esami non invasivi come il Doppler transcranico, utile per rilevare alterazioni nel flusso ematico cerebrale. Vengono inoltre analizzati gli indici diagnostici più utilizzati, come l’indice di Lindegaard, e classificate le varie gravità del vasospasmo sulla base delle velocità medie del flusso.
In conclusione, questa tesi si propone non solo di offrire una panoramica completa sull’emorragia subaracnoidea, ma anche di contribuire alla comprensione di come la scelta terapeutica influenzi l’incidenza delle complicanze vascolari, con l’intento di migliorare la gestione clinica e personalizzare l’approccio terapeutico per ciascun paziente. Solo attraverso una diagnosi rapida, un trattamento mirato e un follow-up attento è possibile ridurre la mortalità e migliorare gli esiti funzionali di questa condizione neurologica così complessa e pericolosa.
Dal punto di vista clinico, l’esordio è tipicamente improvviso e violento, con una cefalea acuta definita dal paziente come “il peggior mal di testa della mia vita”, accompagnata spesso da nausea, vomito, rigidità nucale e alterazioni dello stato di coscienza. La diagnosi tempestiva è fondamentale e si basa inizialmente sulla tomografia computerizzata (TC), eventualmente seguita da angio-TC, angio-RM o puntura lombare nei casi dubbi.
Un aspetto centrale di questa tesi riguarda proprio le complicanze dell’ESA, in particolare l’ischemia cerebrale ritardata (DCI), condizione che si verifica in circa il 30% dei sopravvissuti e che è strettamente correlata al vasospasmo cerebrale, un restringimento progressivo ma reversibile delle arterie intracraniche. Altre complicanze rilevanti includono il risanguinamento precoce e l’idrocefalo, che possono aggravare il quadro clinico e influenzare negativamente la prognosi.
L’obiettivo specifico di questo studio è quello di indagare quali pazienti sviluppano meno complicanze tipo vasospasmo in relazione al tipo di trattamento effettuato sull’aneurisma, confrontando la tecnica chirurgica tradizionale di clipping con quella endovascolare di coiling. Questo confronto è di grande rilevanza clinica, poiché l’efficacia e la sicurezza delle due metodiche possono influenzare significativamente la probabilità di complicanze secondarie, il recupero neurologico e l’outcome a lungo termine.
Il clipping chirurgico prevede l’applicazione di una clip metallica alla base dell’aneurisma mediante craniotomia, mentre il coiling endovascolare consiste nell’inserimento, tramite catetere, di spirali metalliche nel sacco aneurismatico per provocarne la trombosi. Entrambi gli approcci hanno vantaggi e limiti, e la scelta tra essi dipende da molteplici fattori: sede dell’aneurisma, condizioni del paziente, età, comorbidità, e disponibilità delle risorse ospedaliere.
Un ulteriore aspetto trattato è la diagnosi e il monitoraggio del vasospasmo, effettuabile attraverso esami non invasivi come il Doppler transcranico, utile per rilevare alterazioni nel flusso ematico cerebrale. Vengono inoltre analizzati gli indici diagnostici più utilizzati, come l’indice di Lindegaard, e classificate le varie gravità del vasospasmo sulla base delle velocità medie del flusso.
In conclusione, questa tesi si propone non solo di offrire una panoramica completa sull’emorragia subaracnoidea, ma anche di contribuire alla comprensione di come la scelta terapeutica influenzi l’incidenza delle complicanze vascolari, con l’intento di migliorare la gestione clinica e personalizzare l’approccio terapeutico per ciascun paziente. Solo attraverso una diagnosi rapida, un trattamento mirato e un follow-up attento è possibile ridurre la mortalità e migliorare gli esiti funzionali di questa condizione neurologica così complessa e pericolosa.
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