Tesi etd-06182025-192222 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BALLERINI, CHIARA
URN
etd-06182025-192222
Titolo
Meritocrazia? Da Michael Young al dibattito contemporaneo
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
COMUNICAZIONE D'IMPRESA E POLITICA DELLE RISORSE UMANE
Relatori
relatore Prof. Calabrò, Carmelo
Parole chiave
- merito
- meritocrazia
- Michael Young
Data inizio appello
07/07/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/07/2028
Riassunto
Nella società contemporanea, la meritocrazia riveste un ruolo sempre più centrale, tanto da essere evocata come pilastro della modernità, soprattutto in un'epoca che esalta la prestazione individuale. Non sempre però appare così semplice individuarne un significato univoco che sia valido ogni qualvolta il merito viene chiamato in causa, specie quando dal piano teorico il concetto di merito viene trasferito sul piano pratico.
Per tale ragione il presente lavoro di ricerca si propone di ricostruire il percorso evolutivo del concetto di meritocrazia, prendendo le mosse dall'opera pionieristica e distopica di Michael Young, che costituisce il fil rouge di tale ricostruzione, tracciando così il profilo di un'idea che, seppur apparentemente chiara, rivela ambiguità complesse, che vedono scontrarsi la retorica dell’ascesa basata sull’impegno e sul talento con una realtà che tende a valutare i soggetti senza tener di conto di tutte le variabili che intervengono nei processi evolutivi degli individui.
La meritocrazia è semplicemente un costrutto sociale o un pretesto per giustificare le lacune dei sistemi di welfare? Oppure è un principio con un suo valore intrinseco, da riconsiderare e calibrare in base al contesto specifico? La complessità di queste questioni rende necessario poter considerare la meritocrazia non secondo una logica binaria, ma attraverso un approccio più sfumato, che tenga in considerazione la possibilità di attribuire al termine un significato più ampio, che coniughi oltre ai principi meritocratici anche quelli di libertà ed uguaglianza mediante una visione del merito non solo individualistica.
Attraverso un'analisi congiunta tra il pensiero filosofico classico e quello sviluppatosi dopo il 1958, anno di pubblicazione dell’opera di Michael Young, focalizzando l’attenzione sulla rilevanza della valorizzazione dei talenti personali, il lavoro di ricerca mira a sollevare nuovi interrogativi, aspirando a delineare confini più vasti e meno rigidi entro cui il merito possa acquisire il suo giusto peso e significato, con l’intento di riscoprire un merito che si iscriva in una visione collettiva.
Per tale ragione il presente lavoro di ricerca si propone di ricostruire il percorso evolutivo del concetto di meritocrazia, prendendo le mosse dall'opera pionieristica e distopica di Michael Young, che costituisce il fil rouge di tale ricostruzione, tracciando così il profilo di un'idea che, seppur apparentemente chiara, rivela ambiguità complesse, che vedono scontrarsi la retorica dell’ascesa basata sull’impegno e sul talento con una realtà che tende a valutare i soggetti senza tener di conto di tutte le variabili che intervengono nei processi evolutivi degli individui.
La meritocrazia è semplicemente un costrutto sociale o un pretesto per giustificare le lacune dei sistemi di welfare? Oppure è un principio con un suo valore intrinseco, da riconsiderare e calibrare in base al contesto specifico? La complessità di queste questioni rende necessario poter considerare la meritocrazia non secondo una logica binaria, ma attraverso un approccio più sfumato, che tenga in considerazione la possibilità di attribuire al termine un significato più ampio, che coniughi oltre ai principi meritocratici anche quelli di libertà ed uguaglianza mediante una visione del merito non solo individualistica.
Attraverso un'analisi congiunta tra il pensiero filosofico classico e quello sviluppatosi dopo il 1958, anno di pubblicazione dell’opera di Michael Young, focalizzando l’attenzione sulla rilevanza della valorizzazione dei talenti personali, il lavoro di ricerca mira a sollevare nuovi interrogativi, aspirando a delineare confini più vasti e meno rigidi entro cui il merito possa acquisire il suo giusto peso e significato, con l’intento di riscoprire un merito che si iscriva in una visione collettiva.
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