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La tesi analizza la partecipazione femminile nei consigli di amministrazione delle utilities idriche italiane, con particolare attenzione alla presenza di donne nei ruoli apicali. Dopo un inquadramento storico-normativo, che evidenzia i limiti antecedenti la Legge Golfo-Mosca e le recenti direttive europee, viene approfondito il settore idrico nazionale, caratterizzato da una governance complessa e un'elevata componente pubblica. L'indagine empirica, condotta su un campione di 96 aziende selezionate tramite ARERA, mostra che, nonostante alcuni progressi, le donne sono ancora sottorappresentate nei CdA, soprattutto nei ruoli di vertice. La presenza femminile appare correlata a variabili come area geografica, natura del capitale e dimensione del consiglio. I dati evidenziano la necessità di superare la logica delle quote formali, puntando su un cambiamento culturale che favorisca la valorizzazione delle competenze femminili nei processi decisionali aziendali.
The thesis analyzes female participation in the boards of directors of Italian water utilities, with particular attention to the presence of women in top roles. After a historical-regulatory framework, which highlights the limits prior to the Golfo-Mosca Law and recent European directives, the national water sector is examined in depth, characterized by complex governance and a high public component. The empirical investigation, conducted on a sample of 96 companies selected through ARERA, shows that, despite some progress, women are still underrepresented in the boards of directors, especially in top roles. The female presence appears to be correlated with variables such as geographical area, nature of capital and size of the board. The data highlight the need to overcome the logic of formal quotas, focusing on a cultural change that favors the valorization of female skills in corporate decision-making processes.