Tesi etd-06182024-102351 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
LABRINI, LUCA
URN
etd-06182024-102351
Titolo
Sintomi post-traumatici da stress in pazienti ricoverati in terapia intensiva: follow-up a 6 mesi
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Carmassi, Claudia
Parole chiave
- ptsd
- terapia intensiva
- trauma
Data inizio appello
15/07/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/07/2094
Riassunto
Il Disturbo da stress post-traumatico (PTSD) è una condizione di disagio mentale, caratterizzata da un quadro clinico complesso sviluppatosi in seguito all’esposizione ad un evento traumatico .L’evento traumatico è fondamentale, visto che contribuisce a causare tutto il quadro psicopatologico complesso del PTSD; la sua gravità sembra essere determinante nell’insorgenza della patologia, infatti, è generalmente improvviso, catastrofico, oggettivamente traumatico. Questo disturbo presenta una prevalenza di circa 1% nella popolazione generale e di circa 30-40% nelle popolazioni esposte ad eventi catastrofici. La prevalenza risulta differente tra i 2 generi con un rapporto F:M di circa 2:1, tale discrepanza è in parte spiegata dalla maggiore probabilità delle donne di risultare esposte ad eventi traumatici come stupri e violenze, e in parte spiegata dalla loro predisposizione genetica. Nuove ricerche stanno inoltre approfondendo aspetti legati a fattori predisponenti biologici della donna, che sembrano implicati nello sviluppo di PTSD. Alcuni fattori aumentano la probabilità di sviluppare PTSD, divisibili in fattori di rischio pre-traumatici, peri-traumatici e post-traumatici. Uno dei tanti fattori di rischio può essere il ricovero in unità di terapia intensiva (UTI). Qui il paziente può essere esposto a misure altamente invasive, dosaggi elevati di sedativi, può sviluppare delirium: tutte situazioni che possono aumentare la probabilità di sviluppare sintomatologia post-traumatica dopo la dimissione. Tuttavia, gli studi a lungo termine sui fattori che determinano PTSD durante il ricovero sono ancora pochi.
L’obiettivo del nostro studio è quello di valutare gli esiti psico-fisici a lungo termine dei pazienti dopo il ricovero in UTI, con una valutazione a 6 mesi, ponendo attenzione all’eventuale insorgenza di sintomi da PTSD. Il campione reclutato comprendeva 87 pazienti dimessi dall’Unità di Terapia intensiva (UTI) dell'AOUP i quali sono stati sottoposti ad una valutazione a 6 mesi della dimissione. La valutazione, effettuata da anestesisti dell’UTI e da psichiatri in formazione o specializzandi in psichiatria dell'Unità di Psichiatria della stessa AOUP, comprendeva IES, GAD-7 e PHQ-9 per gli esiti psichiatrici, GOS-E, QOLIBRI ed EQ-5D-3L per gli esiti psico-fisici. Un punteggio inferiore o superiore a 24 all’impact of event scale-Revised (IES-R) ha permesso di dividere il campione in due gruppi PTSD (N=22) e no PTSD (N=65).
Sono state registrate delle differenze significative per quanto riguarda l’età, che sembra essere quindi rilevante nello sviluppo di PTSD, insorto nel nostro studio maggiormente nei pazienti più giovani. Abbiamo inoltre notato che i pazienti che fanno parte del gruppo PTSD, tendono ad ottenere punteggi più elevati nelle scale di ansia e depressione: sono quindi più irrequieti, tristi, tendono maggiormente ad avere pensieri negativi.
Non sono state rilevate differenze significative né in pazienti che sono stati ammessi in UTI con diagnosi totalmente diverse (malattie mediche o chirurgiche), e nemmeno relative alla differente durata della loro ospedalizzazione o alla disabilità residua; Sembra infatti che l’avere una disabilità più o meno grave dopo un trauma cranico non sia particolarmente rilevante nello sviluppo di PTSD. Nemmeno il genere sembra mostrare differenze significative, sebbene il numero di donne reclutate non sia stato elevato (22/87).
L’obiettivo del nostro studio è quello di valutare gli esiti psico-fisici a lungo termine dei pazienti dopo il ricovero in UTI, con una valutazione a 6 mesi, ponendo attenzione all’eventuale insorgenza di sintomi da PTSD. Il campione reclutato comprendeva 87 pazienti dimessi dall’Unità di Terapia intensiva (UTI) dell'AOUP i quali sono stati sottoposti ad una valutazione a 6 mesi della dimissione. La valutazione, effettuata da anestesisti dell’UTI e da psichiatri in formazione o specializzandi in psichiatria dell'Unità di Psichiatria della stessa AOUP, comprendeva IES, GAD-7 e PHQ-9 per gli esiti psichiatrici, GOS-E, QOLIBRI ed EQ-5D-3L per gli esiti psico-fisici. Un punteggio inferiore o superiore a 24 all’impact of event scale-Revised (IES-R) ha permesso di dividere il campione in due gruppi PTSD (N=22) e no PTSD (N=65).
Sono state registrate delle differenze significative per quanto riguarda l’età, che sembra essere quindi rilevante nello sviluppo di PTSD, insorto nel nostro studio maggiormente nei pazienti più giovani. Abbiamo inoltre notato che i pazienti che fanno parte del gruppo PTSD, tendono ad ottenere punteggi più elevati nelle scale di ansia e depressione: sono quindi più irrequieti, tristi, tendono maggiormente ad avere pensieri negativi.
Non sono state rilevate differenze significative né in pazienti che sono stati ammessi in UTI con diagnosi totalmente diverse (malattie mediche o chirurgiche), e nemmeno relative alla differente durata della loro ospedalizzazione o alla disabilità residua; Sembra infatti che l’avere una disabilità più o meno grave dopo un trauma cranico non sia particolarmente rilevante nello sviluppo di PTSD. Nemmeno il genere sembra mostrare differenze significative, sebbene il numero di donne reclutate non sia stato elevato (22/87).
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