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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06172024-223238


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BENNICI, ALESSANDRA
URN
etd-06172024-223238
Titolo
I volti di Dio in The Sparrow di Mary Doria Russell
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUISTICA E TRADUZIONE
Relatori
relatore Prof.ssa Beccone, Simona
Parole chiave
  • Dio
  • esperienze religiose
  • Orientalismo
  • SCI-FI
  • straniamento
  • Teodicea
  • traduzione
Data inizio appello
05/07/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
05/07/2027
Riassunto
In The Sparrow Mary Doria Russell indaga il punto d’intersezione tra la volontà divina e la fede umana, allestendo un universo narrativo sull’orlo della disfatta in cui Dio, pur assente sottoforma di personaggio, è conoscibile attraverso chi ha una relazione con Lui. Talvolta, quest’ultimo si configura come una giustificazione della spedizione su Rakaht, altre, invece, come un motore d’azione che si manifesta per mezzo di segni che seducono i personaggi a credere in uno scopo divino cucito su misura per loro. Dio è inoltre contradditorio, in quanto Padre d’amore che posa lo sguardo sul figlio senza abbandonarlo, ma anche un burattinaio che consente e infligge alle sue marionette questo o quel male.

Alla luce di ciò, sorge spontaneo domandarsi se sia valido distinguere un Dio che causa da uno che permette e soprattutto quale sia o se esista il suo vero volto dato che ognuno ne sviluppa un’immagine diversa. Il presente elaborato, attraverso una classificazione dei volti di Dio: Colonialista, Segnico, Padre e Cosmico, condotta in base alle modalità d’interpretazione dei personaggi, alle loro esperienze religiose e i conseguenti sintomi, si propone dunque lo scopo di rispondere a tale problematica, tracciando un ulteriore via interpretativa che prevede l’immanenza di un dio Velato, sulla scia della personale teologia dell’autrice, la quale si definisce simultaneamente agnostica ed ebrea.

In The Sparrow, Mary Doria Russell investigates the intersection between divine will and human faith, setting up a fictional universe on the verge of collapse in which God, though missing as a character, is knowable through those who have a relationship with Him. At times, the latter is seen as a justification for the expedition to Rakaht, at others, as an action engine that manifests itself through signs that seduce the characters into believing in a divine purpose tailor-made for them. God is also contradictory, as a loving Father who sets his gaze on his son without abandoning him, but also a puppeteer who allows and inflicts this or that evil on his puppets.

In this light, the question arises as to whether it is valid to discern a God who provokes from one who permits, and above all which is or is not his true face, since everyone develops a rather different image of him. This paper, by classifying the faces of God: Colonialist, Significant, Father and Cosmic, conducted on the basis of the characters' interpretation modalities, their religious experiences and the resulting symptoms, thus aims to answer this question, tracing a further interpretative approach that envisages the immanence of a veiled god, in the footsteps of the author's personal theology, who simultaneously defines herself as agnostic and Jewish.

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