Tesi etd-06162025-181809 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FEDELI, FILIPPO
URN
etd-06162025-181809
Titolo
L'evoluzione della politica estera turca in prospettiva storico-comparata: un confronto tra Turgut Özal e Recep Tayyip Erdoğan
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof. Tamburini, Francesco
Parole chiave
- Adalet ve Kalkınma Partisi
- AKP
- ANAP
- Anavatan Partisi
- Justice and Development Party
- Motherland Party
- neo-ottomanism
- neo-ottomanismo
- Partito della Giustizia e dello Sviluppo
- Partito della Madrepatria
- politica estera turca
- Recep Tayyip Erdoğan
- Turchia
- Turgut Özal
- Turkey
- turkish foreign policy
- Türkiye
Data inizio appello
07/07/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/07/2065
Riassunto
Negli anni più recenti la Turchia si è affermata come uno dei principali attori sulla scena internazionale. L’attivismo esibito nella regione euro-mediterranea è però frutto di un lungo processo avviatosi negli anni ’80, e tutt’oggi in corso di definizione, che ha portato la Turchia a rielaborare il proprio ruolo strategico, abbandonando la logica isolazionista e filo-atlantista propria del kemalismo in favore un approccio proattivo e aperto al mondo esterno.
Quest’elaborato si propone di mettere a confronto, in una prospettiva storico-comparata, i due leader che più hanno contribuito a questo riposizionamento: Turgut Özal e Recep Tayyip Erdoğan, rispettivamente a capo dei partiti ANAP e AKP. Entrambi, pur agendo in contesti storici e politici profondamente differenti, sono stati protagonisti allo stesso modo di un radicale cambio di passo nella politica estera turca, al punto che molti autori sostengono che le politiche del secondo vadano interpretate come una naturale prosecuzione delle politiche del primo. Tuttavia, se per Özal questo riposizionamento sarebbe dovuto avvenire all’interno di una cornice comunque occidentale, Erdoğan ha progressivamente allontanato la Turchia dai propri tradizionali alleati, scegliendo di giocare una partita indipendente, improntata al pragmatismo e all’uso sempre più massiccio della forza militare.
Il presente lavoro si articola in quattro capitoli. Il primo ricostruisce l’evoluzione storica della Turchia nel sistema internazionale, partendo dalle riforme del periodo tardo-ottomano fino al periodo della Guerra Fredda, in cui la Turchia scelse di legarsi alle strutture occidentali. I seguenti due capitoli sono rispettivamente dedicati a Turgut Özal e Recep Tayyip Erdoğan. Per quanto riguarda Özal, verranno esaminati i rapporti con USA e CEE, l’approccio verso Grecia e Cipro, i legami con il mondo arabo-islamico e la posizione assunta rispetto alla questione curda. Una sezione specifica è poi dedicata alle relazioni con le Repubbliche turcomanne sorte dopo il crollo dell’URSS e la postura assunta da Özal nella Crisi del Golfo. Nel capitolo dedicato a Erdoğan, l’analisi si concentra sui presupposti teorici della “Profondità Strategica” e come essa abbia trovato applicazione nell’approccio esterno dell’AKP. Si vedrà in che modo lo scoppio delle “Primavere arabe” abbia compromesso i risultati di tale dottrina e quale sia stato il suo impatto sulla politica estera, nonché sui singoli rapporti con USA, Russia, Stati del Golfo e UE. Un ulteriore approfondimento riguarda l’aspetto marittimo della nuova proiezione esterna turca, incentrato sulla dottrina della “Patria Blu”, base teorica dell’intervento militare in Libia e causa delle recenti tensioni nel Mediterraneo orientale. Il quarto capitolo si propone infine di mettere a confronto gli approcci esterni dei due leader, cercando di individuarne le principali continuità e differenze, affrontando un’analisi critica del concetto di “neo-ottomanismo” ed esaminando il diverso rapporto nei confronti dell’Occidente.
Quest’elaborato si propone di mettere a confronto, in una prospettiva storico-comparata, i due leader che più hanno contribuito a questo riposizionamento: Turgut Özal e Recep Tayyip Erdoğan, rispettivamente a capo dei partiti ANAP e AKP. Entrambi, pur agendo in contesti storici e politici profondamente differenti, sono stati protagonisti allo stesso modo di un radicale cambio di passo nella politica estera turca, al punto che molti autori sostengono che le politiche del secondo vadano interpretate come una naturale prosecuzione delle politiche del primo. Tuttavia, se per Özal questo riposizionamento sarebbe dovuto avvenire all’interno di una cornice comunque occidentale, Erdoğan ha progressivamente allontanato la Turchia dai propri tradizionali alleati, scegliendo di giocare una partita indipendente, improntata al pragmatismo e all’uso sempre più massiccio della forza militare.
Il presente lavoro si articola in quattro capitoli. Il primo ricostruisce l’evoluzione storica della Turchia nel sistema internazionale, partendo dalle riforme del periodo tardo-ottomano fino al periodo della Guerra Fredda, in cui la Turchia scelse di legarsi alle strutture occidentali. I seguenti due capitoli sono rispettivamente dedicati a Turgut Özal e Recep Tayyip Erdoğan. Per quanto riguarda Özal, verranno esaminati i rapporti con USA e CEE, l’approccio verso Grecia e Cipro, i legami con il mondo arabo-islamico e la posizione assunta rispetto alla questione curda. Una sezione specifica è poi dedicata alle relazioni con le Repubbliche turcomanne sorte dopo il crollo dell’URSS e la postura assunta da Özal nella Crisi del Golfo. Nel capitolo dedicato a Erdoğan, l’analisi si concentra sui presupposti teorici della “Profondità Strategica” e come essa abbia trovato applicazione nell’approccio esterno dell’AKP. Si vedrà in che modo lo scoppio delle “Primavere arabe” abbia compromesso i risultati di tale dottrina e quale sia stato il suo impatto sulla politica estera, nonché sui singoli rapporti con USA, Russia, Stati del Golfo e UE. Un ulteriore approfondimento riguarda l’aspetto marittimo della nuova proiezione esterna turca, incentrato sulla dottrina della “Patria Blu”, base teorica dell’intervento militare in Libia e causa delle recenti tensioni nel Mediterraneo orientale. Il quarto capitolo si propone infine di mettere a confronto gli approcci esterni dei due leader, cercando di individuarne le principali continuità e differenze, affrontando un’analisi critica del concetto di “neo-ottomanismo” ed esaminando il diverso rapporto nei confronti dell’Occidente.
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