Tesi etd-06162024-181602 |
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Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
ROMBONI, MARCO
URN
etd-06162024-181602
Titolo
CLIMATE CHANGE AT THE NEANDERTHAL/MODERN HUMANS TRANSITION IN ITALY. INTERDISCIPLINARY APPROACH
Settore scientifico disciplinare
BIO/08
Corso di studi
BIOLOGIA
Relatori
tutor Prof. Boschian, Giovanni
tutor Prof. Marchi, Damiano
tutor Prof. Tofanelli, Sergio
tutor Prof. Marchi, Damiano
tutor Prof. Tofanelli, Sergio
Parole chiave
- aDNA
- Coprolites
- Isotopic analysis
- Neanderhal
Data inizio appello
20/06/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/06/2027
Riassunto
Riassunto
Il tardo Pleistocene in Europa è stato caratterizzato da significative variazioni climatiche ed ambientali, che a loro volta, hanno influenzato la vegetazione e la fauna nei diversi contesti regionali, presentando nuove sfide per i gruppi umani che popolavano tali regioni. La transizione dal Paleolitico Medio al Paleolitico Superiore (MUPT), avvenuta circa 45-30 mila anni fa (cal BP), ha segnato l'estinzione degli ultimi Neanderthal e l'emergere degli esseri umani anatomicamente moderni (AMH). Le variazioni climatiche di questo periodo sono state indagate attraverso vari metodi geochimici, quali sedimenti lacustri e speleotemi, e tramite l'utilizzo di proxy come pollini, carbone e microstratigrafia. Recenti studi interdisciplinari su siti pleistocenici europei hanno rivelato uno scenario più complesso di quanto precedentemente ipotizzato. Data la sua posizione geografica, La Penisola Italiana riveste un’importanza cruciale per comprendere le dinamiche alla base della MUPT, sebbene sia stata relativamente poco esplorata rispetto ad altre regioni, specialmente per quanto riguarda le ricostruzioni paleoambientali e paleoecologiche basate sugli isotopi stabili. Nel presente studio, sono stati raccolti e analizzati dati isotopici e genomici da siti pleistocenici meno noti o poco esplorati nella Penisola Italiana. Alcuni di questi siti sono stati datati al radiocarbonio per la prima volta, permettendone l'inserimento nel contesto paleolitico italiano ed europeo. L'approccio interdisciplinare e l'integrazione dei dati provenienti da siti limitrofi si sono rivelati cruciali per superare i limiti derivanti dall’esiguo numero di campioni disponibili. L'integrazione delle analisi di collagene e smalto dentale di mammiferi italiani ha restituito valori isotopici, consentendo una dettagliata comprensione della loro dieta e delle temperature ambientali durante il loro ciclo di vita, facilitando una ricostruzione diretta del contesto ambientale locale. L'utilizzo di coproliti come fonte diretta di informazioni mediante analisi del DNA antico (aDNA) ha aumentato la precisione nella ricostruzione delle condizioni paleoambientali. L'approccio interdisciplinare adottato in questo studio, basato sull'integrazione di dati provenienti da diverse fonti (collagene osseo, smalto dentale, coproliti), si è dimostrato efficace per le ricostruzioni paleoambientali nella Penisola Italiana, arricchendo le conoscenze esistenti e consentendo ricostruzioni preliminari delle condizioni ambientali e climatiche in aree poco esplorate, come il contesto apuano. In conclusione, i siti esaminati hanno fornito informazioni preziose sulle condizioni ambientali caratterizzanti l’ultima fase della presenza dei Neanderthal in Italia, evidenziando l'importanza di una rivalutazione interdisciplinare di contesti archeologici trascurati.
Abstract
The Late Pleistocene in Europe is characterized by significant climatic and environmental variations, which, in turn, influenced vegetation and fauna in different regional contexts, representing novel challenges for human groups that inhabited those areas. The Middle to Upper Paleolithic transition (MUPT) around 45-30 ka calibrated (cal BP) marked the extinction of late Neanderthals and the emergence of Anatomically Modern Humans (AMHs). Climate variations in that period have been studied through several geochemical methods, such as lake sediments and speleothems, and even using proxies like pollen, charcoal, and micro-stratigraphy. Recent interdisciplinary studies across European Pleistocene sites revealed a more intricate scenario than previously supposed. In this perspective, the Italian Peninsula is a pivotal area due to its geographical location, despite being relatively underexplored compared to other regions, particularly concerning stable isotope-based paleoenvironmental and palaeoecological reconstructions. In this study I collected and analyzed isotopic and genomic data from lesser-known or underexplored Pleistocene sites in the Italian Peninsula. Some of the sites were radiocarbon-dated for the first time, allowing their placement within the Italian and European Paleolithic context. Interdisciplinary approach and data integration from neighboring sites proved crucial in overcoming the bias due to the limited number of available specimens.
The integration of collagen and dental enamel analyses of Italian mammals provides isotopic values, offering a detailed outline of their diet and of the environmental temperatures during their lifecycle. This allows for a direct reconstruction of the local environmental context. Using coprolites as a direct source of information through ancient DNA (aDNA) analyses enhances precision in reconstructing paleoenvironmental conditions.
The interdisciplinary approach used in this study, based on the integration of data from different sources (bone collagen, dental enamel, coprolites), has proven effective for palaeoenvironmental reconstructions in the Italian Peninsula, enriching existing knowledge and enabling preliminary reconstructions of environmental and climatic conditions in underexplored areas, such as the Apuan context.
In conclusion, the examined sites have revealed valuable information about the environmental context of the last Neanderthals in Italy, emphasizing the importance of interdisciplinary reassessment of overlooked archaeological contexts.
Il tardo Pleistocene in Europa è stato caratterizzato da significative variazioni climatiche ed ambientali, che a loro volta, hanno influenzato la vegetazione e la fauna nei diversi contesti regionali, presentando nuove sfide per i gruppi umani che popolavano tali regioni. La transizione dal Paleolitico Medio al Paleolitico Superiore (MUPT), avvenuta circa 45-30 mila anni fa (cal BP), ha segnato l'estinzione degli ultimi Neanderthal e l'emergere degli esseri umani anatomicamente moderni (AMH). Le variazioni climatiche di questo periodo sono state indagate attraverso vari metodi geochimici, quali sedimenti lacustri e speleotemi, e tramite l'utilizzo di proxy come pollini, carbone e microstratigrafia. Recenti studi interdisciplinari su siti pleistocenici europei hanno rivelato uno scenario più complesso di quanto precedentemente ipotizzato. Data la sua posizione geografica, La Penisola Italiana riveste un’importanza cruciale per comprendere le dinamiche alla base della MUPT, sebbene sia stata relativamente poco esplorata rispetto ad altre regioni, specialmente per quanto riguarda le ricostruzioni paleoambientali e paleoecologiche basate sugli isotopi stabili. Nel presente studio, sono stati raccolti e analizzati dati isotopici e genomici da siti pleistocenici meno noti o poco esplorati nella Penisola Italiana. Alcuni di questi siti sono stati datati al radiocarbonio per la prima volta, permettendone l'inserimento nel contesto paleolitico italiano ed europeo. L'approccio interdisciplinare e l'integrazione dei dati provenienti da siti limitrofi si sono rivelati cruciali per superare i limiti derivanti dall’esiguo numero di campioni disponibili. L'integrazione delle analisi di collagene e smalto dentale di mammiferi italiani ha restituito valori isotopici, consentendo una dettagliata comprensione della loro dieta e delle temperature ambientali durante il loro ciclo di vita, facilitando una ricostruzione diretta del contesto ambientale locale. L'utilizzo di coproliti come fonte diretta di informazioni mediante analisi del DNA antico (aDNA) ha aumentato la precisione nella ricostruzione delle condizioni paleoambientali. L'approccio interdisciplinare adottato in questo studio, basato sull'integrazione di dati provenienti da diverse fonti (collagene osseo, smalto dentale, coproliti), si è dimostrato efficace per le ricostruzioni paleoambientali nella Penisola Italiana, arricchendo le conoscenze esistenti e consentendo ricostruzioni preliminari delle condizioni ambientali e climatiche in aree poco esplorate, come il contesto apuano. In conclusione, i siti esaminati hanno fornito informazioni preziose sulle condizioni ambientali caratterizzanti l’ultima fase della presenza dei Neanderthal in Italia, evidenziando l'importanza di una rivalutazione interdisciplinare di contesti archeologici trascurati.
Abstract
The Late Pleistocene in Europe is characterized by significant climatic and environmental variations, which, in turn, influenced vegetation and fauna in different regional contexts, representing novel challenges for human groups that inhabited those areas. The Middle to Upper Paleolithic transition (MUPT) around 45-30 ka calibrated (cal BP) marked the extinction of late Neanderthals and the emergence of Anatomically Modern Humans (AMHs). Climate variations in that period have been studied through several geochemical methods, such as lake sediments and speleothems, and even using proxies like pollen, charcoal, and micro-stratigraphy. Recent interdisciplinary studies across European Pleistocene sites revealed a more intricate scenario than previously supposed. In this perspective, the Italian Peninsula is a pivotal area due to its geographical location, despite being relatively underexplored compared to other regions, particularly concerning stable isotope-based paleoenvironmental and palaeoecological reconstructions. In this study I collected and analyzed isotopic and genomic data from lesser-known or underexplored Pleistocene sites in the Italian Peninsula. Some of the sites were radiocarbon-dated for the first time, allowing their placement within the Italian and European Paleolithic context. Interdisciplinary approach and data integration from neighboring sites proved crucial in overcoming the bias due to the limited number of available specimens.
The integration of collagen and dental enamel analyses of Italian mammals provides isotopic values, offering a detailed outline of their diet and of the environmental temperatures during their lifecycle. This allows for a direct reconstruction of the local environmental context. Using coprolites as a direct source of information through ancient DNA (aDNA) analyses enhances precision in reconstructing paleoenvironmental conditions.
The interdisciplinary approach used in this study, based on the integration of data from different sources (bone collagen, dental enamel, coprolites), has proven effective for palaeoenvironmental reconstructions in the Italian Peninsula, enriching existing knowledge and enabling preliminary reconstructions of environmental and climatic conditions in underexplored areas, such as the Apuan context.
In conclusion, the examined sites have revealed valuable information about the environmental context of the last Neanderthals in Italy, emphasizing the importance of interdisciplinary reassessment of overlooked archaeological contexts.
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