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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06152021-195229


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DONNINELLI, MIRKO
URN
etd-06152021-195229
Titolo
Vates operose dierum. I Fasti di Ovidio come poema esiodeo
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
FILOLOGIA E STORIA DELL'ANTICHITA'
Relatori
relatore Prof. Ferri, Rolando
relatore Prof. Rosati, Gianpiero
correlatore Prof.ssa Piazzi, Lisa
Parole chiave
  • Esiodo
  • Fasti
  • intertestualità
  • Ovidio
  • ricezione
Data inizio appello
12/07/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/07/2091
Riassunto
All'inizio dei Fasti il dio Giano apostrofa il narratore come "vates operosus dierum", con chiaro riferimento alle Opere e Giorni: questa caratterizzazione programmatica invita a leggere tutto il poema calendariale di Ovidio in prospettiva esiodea. In effetti il rapporto con Esiodo, o meglio con la complessa figura di Esiodo costruita dalla cultura ellenistica (come autore, come simbolo letterario, ma anche come edizione del testo), attraversa tutta l'opera e si sviluppa su più livelli: aspetti generali (genere medio e didascalico, vates a contatto col divino, poeta panegiristico), singole scene (in particolare in dialogo con la Teogonia), temi e strutture (un poema calendariale come le Opere e Giorni). In Esiodo i Fasti trovano una voce adatta per cantare le leggende fondative della nuova Roma di Augusto e un modello legittimante per trovar posto nello spazio letterario.
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