Tesi etd-06132024-224343 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
LARUSHI, SARA
URN
etd-06132024-224343
Titolo
I criteri di priorità’ nell’esercizio dell’azione penale pre e post riforma Cartabia
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Dal Canto, Francesco
Parole chiave
- art. 112 Cost. Riforma Cartabia
- Consiglio Superiore della Magistratura
- criteri di priorità
- L. 134/2021
- L. 71/2022
Data inizio appello
15/07/2024
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Questo elaborato si propone di offrire un'illustrazione dei cambiamenti avvenuti all'interno del sistema giudiziario, in relazione a quelli che sono i criteri di priorità per l'esercizio dell'azione penale, passando attraverso la trattazione della fondamentale Riforma del processo penale, che ha avuto una portata innovativa, dando definitiva consacrazione ai criteri di priorità dell'azione penale quale strumento volto a rendere trasparenti e controllabili le scelte discrezionali che il pubblico ministero è chiamato necessariamente a compiere. A tal proposito, possiamo evidenziare come l’Italia goda di un sistema giudiziario che si contraddistingue perché in grado di offrire solide garanzie in termini di autonomia, indipendenza e professionalità dei magistrati; di contro, però, pecca in termini di efficienza, infatti, i dati esistenti hanno posto in evidenza l’inaccettabile durata dei processi.
Non si deve dimenticare che il Codice di procedura penale italiano prevede che l’azione penale possa essere esercitata entro precisi limiti temporali oltrepassando i quali il reato cade in prescrizione per cui il procedimento penale non può più essere esperito.
La riforma del sistema giudiziario, in direzione di maggiore efficienza, pertanto, è stato uno dei punti chiave su cui l’Italia è stata chiamata ad agire dall’UE.
Dapprima saranno brevemente menzionati i sopra citati criteri di priorità per poi arrivare al punto cruciale della Riforma Cartabia. Tali criteri, infatti, non devono essere considerati meri parametri organizzativi, poiché la scelta di non trattare con priorità una notizia di reato ha quale conseguenza l'estinzione per prescrizione dell'illecito. Pertanto, tali criteri assumono portata selettiva.
Tutte queste tematiche vengono trattate tenendo presente l’art. 112 della Costituzione il quale sancisce l’obbligatorietà dell’azione penale: in virtù di tale principio il pubblico ministero è chiamato ad esercitare l’azione penale per ogni notizia di reale della quale viene a conoscenza.
In conclusione, si presentano alcuni spunti di riflessione sull'esigenza di regolamentare in maniera uniforme l'utilizzo di questi criteri, giungendo così alla legge n. 34 del 2021 ed alla legge n. 71 del 2022 di Riforma dell'ordinamento giudiziario, con le quali il legislatore ha cercato di trovare un punto di equilibrio tra efficienza del sistema penale ed art. 112 della Costituzione, dando vita ad una sorta di obbligatorietà ''guidata'', ponendo fine all'esercizio discrezionale dell'azione penale.
Non si deve dimenticare che il Codice di procedura penale italiano prevede che l’azione penale possa essere esercitata entro precisi limiti temporali oltrepassando i quali il reato cade in prescrizione per cui il procedimento penale non può più essere esperito.
La riforma del sistema giudiziario, in direzione di maggiore efficienza, pertanto, è stato uno dei punti chiave su cui l’Italia è stata chiamata ad agire dall’UE.
Dapprima saranno brevemente menzionati i sopra citati criteri di priorità per poi arrivare al punto cruciale della Riforma Cartabia. Tali criteri, infatti, non devono essere considerati meri parametri organizzativi, poiché la scelta di non trattare con priorità una notizia di reato ha quale conseguenza l'estinzione per prescrizione dell'illecito. Pertanto, tali criteri assumono portata selettiva.
Tutte queste tematiche vengono trattate tenendo presente l’art. 112 della Costituzione il quale sancisce l’obbligatorietà dell’azione penale: in virtù di tale principio il pubblico ministero è chiamato ad esercitare l’azione penale per ogni notizia di reale della quale viene a conoscenza.
In conclusione, si presentano alcuni spunti di riflessione sull'esigenza di regolamentare in maniera uniforme l'utilizzo di questi criteri, giungendo così alla legge n. 34 del 2021 ed alla legge n. 71 del 2022 di Riforma dell'ordinamento giudiziario, con le quali il legislatore ha cercato di trovare un punto di equilibrio tra efficienza del sistema penale ed art. 112 della Costituzione, dando vita ad una sorta di obbligatorietà ''guidata'', ponendo fine all'esercizio discrezionale dell'azione penale.
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