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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06132016-102245


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
VANNOZZI, ILARIA
URN
etd-06132016-102245
Titolo
Una nuova tecnica minimamente invasiva per la somministrazione endotracheale del surfattante: "the C.A.L.M.E.S.T. approach"
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
PEDIATRIA
Relatori
relatore Prof. Boldrini, Antonio
Parole chiave
  • distress respiratorio
  • maschera laringea
  • nCPAP
  • neonato
  • surfattante
Data inizio appello
30/06/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Per lo sviluppo di questo lavoro abbiamo percorso una strada originale, a partire dalla sua modalità di ideazione, attraverso il suo decorso, fino ad arrivare alla sua “veste” finale, che lo rende, a nostro parere, una nuova opportunità in ambito neonatologico accessibile su larga scala. Abbiamo preso in considerazione la sindrome da distress respiratorio (RDS), che rappresenta la principale causa di insufficienza respiratoria nel neonato, nei confronti della quale sono stati indirizzati negli ultimi anni i principali sforzi della Neonatologia alla ricerca della minore invasività possibile, tenendo conto delle fragilità del neonato, soprattutto pretermine. Il gold standard terapeutico per la RDS prevede l’applicazione della tecnica INSURE (INtubation, SURfactant administration, Extubation) per l’instillazione intra-tracheale del surfattante. Questo è stato il punto di partenza per nuovi approcci meno invasivi, come la tecnica LISA (Less Invasive Surfactant Administration), che permette la somministrazione del surfattante a neonati in respiro spontaneo con supporto CPAP, e tutti i successivi tentativi di perfezionamento delle varie tecniche MIST (Minimally Invasive Surfactant Therapy), inclusa la somministrazione di surfattante in maschera laringea (LM).
Il nostro progetto nasce da queste considerazioni ed è sostenuto dalla volontà di attuare un’ottimizzazione delle tecniche di somministrazione del surfattante già esistenti, preservandone gli aspetti positivi ed eliminando le caratteristiche che apportano invasività. Abbiamo pertanto ideato una procedura corrispondente a questi requisiti e l’abbiamo chiamata con l’acronimo CALMEST (Catheter And Laryngeal Mask Endotracheal Surfactant Therapy): un nuovo tipo di LM, già predisposta per l’intubazione difficile, viene così reinventata e semplificata a guida per un catetere endotracheale che permette l’instillazione del surfattante al di sotto delle corde vocali. Questo potenzia il vantaggio della LISA, che prevede di mantenere il neonato in respiro spontaneo, con il vantaggio della somministrazione in LM, che non richiede il ricorso a manovre invasive. Evitiamo così, da un lato, l’uso del laringoscopio e della pinza di Magill necessari nella LISA per l’inserimento del catetere e, dall’altro, la somministrazione sopraglottica e la necessità di utilizzare la ventilazione a pressione positiva che caratterizzano la somministrazione di surfattante mediante la sola LM. Non di poco conto, inoltre, è la possibilità di utilizzare dispositivi facilmente reperibili e a basso costo, trattandosi di materiale già ampiamente invalso nell’uso, semplicemente adattato per un diverso utilizzo.
Una volta stabilito l’obiettivo, abbiamo ideato il mezzo con cui raggiungerlo: l’invito per tutti i neonatologi della nostra U.O. a valutare in simulazione la procedura che avevamo schematizzato, mettendone a punto i dettagli principali. La fase pre-clinica in simulazione, della durata di un mese, ci ha fornito gli spunti necessari per definire adeguatamente la procedura da sperimentare nella fase clinica, in vivo. Questa seconda parte del progetto, è stata mirata alla verifica della effettiva instillazione intra-tracheale del farmaco, in totale sicurezza, tramite la procedura proposta. In effetti, a 3 ore dall’applicazione del metodo CALMEST tutti e 4 i neonati hanno mostrato un netto miglioramento clinico e dei parametri respiratori, attribuibile ad una somministrazione efficace del surfattante. Non si sono verificati effetti collaterali maggiori, non c’è stato bisogno di sedazione e tutta la procedura si è svolta in un tempo inferiore a 5 minuti.
Abbiamo pertanto potuto concludere che il metodo CALMEST funziona e, secondo il nostro parere, è in grado di rappresentare una nuova importante opportunità: la minima invasività possibile per il neonato, associata alla maggior praticità possibile per il medico, che potrebbe cosi gestire la terapia sostitutiva con surfattante anche non avendo sufficiente manualità nell’intubazione.
Le conclusioni positive che abbiamo tratto da questo lavoro dovrebbero costituire la premessa ed il nucleo di dati scientifici preliminari per la sperimentazione della tecnica CALMEST su più ampia scala.
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