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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06122014-103223


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SMOLINOVA, EKATERINA
URN
etd-06122014-103223
Titolo
Russia: la diplomazia del gas
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof.ssa Dundovich, Elena
Parole chiave
  • diplomazia del gas
  • gas naturale
  • Gazprom
  • politica energetica russa
Data inizio appello
01/07/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il settore dell’energia e delle materie prime, in particolare petrolio e gas naturale, riveste un’importanza fondamentale per l’economia russa dalla prima metà del XX secolo fino ad oggi.
La Russia possiede un quarto delle riserve mondiali di gas. L’esportazione di questa materia prima può contare su immensi giacimenti di metano che si trovano nella Siberia occidentale, soprattutto, ma anche in quella centrale e orientale così come nel mar Bianco, nel Caucaso e nella regione di Astrakan.
Il settore energetico rivestiva per l’economia russa un ruolo primario già durante il periodo sovietico, quando, nonostante la Guerra fredda, gas e petrolio arrivavano puntuali in Europa, compensando a partire dagli anni Settanta le ripetute limitazioni agli approvvigionamenti provenienti dal Golfo. Un dato estremamente importante se si considera che il peso del gas naturale nel paniere energetico europeo è cresciuto in modo costante a partire dagli anni Sessanta.
Nel primo capitolo si analizza come ha fatto l’Europa Occidentale a diventare un importatore di gas sovietico, diventando sempre più dipendente da Mosca e poi dalla Federazione russa.
Nel secondo capitolo si ricostruiscono le fasi più significative dello sviluppo dell’industria sovietica nel settore del gas naturale a partire dal 1946 fino ad oggi. Si analizza il processo di creazione del colosso energetico Gazprom che si occupa di esplorazione, produzione, distribuzione, stoccaggio, trasformazione e commercializzazione di gas e altri idrocarburi in Russia e all’estero. Particolare attenzione è dedicata all’intreccio che inevitabilmente si è venuto a creare tra la la capacità energetica russa e le iniziative diplomatiche del Cremlino sia nei confronti dei paesi dell’ex blocco sovietico che di quelli dell’Unione europea. Tra gli stati dell’ex Unione Sovietica un posto specifico occupano ovviamente Ucraina e Belorussia il cui caso è stata attentamente esaminato.
Nel terzo capitolo si analizza la situazione energetica europea e le ragioni economiche ed ambientali che hanno portato l’Europa a puntare sul gas naturale. Dal 1996 il gas è il secondo vettore energetico nel consumo primario di energia dopo il petrolio, con una quota di circa il 25 per cento. La strategia di Gazprom nei confronti delle esportazioni di gas verso l’Europa si è sempre orientata sia verso una riduzione dei rischi legati al transito attraverso paesi non sempre considerati da Mosca sia verso una crescita delle esportazioni ad un prezzo stabile. La dipendenza dell’Unione europea dalle importazioni di gas russo è al centro oggi del dibattito ancora di più dopo lo scoppio della crisi Ucraina e dell’annessione russa della Crimea. Al fine di rendere più affidabili i flussi di gas verso l’Europa, Gazprom ha adottato negli ultimi anni una strategia basata su due obiettivi: da un lato, potenziare e consolidare il suo controllo sulle infrastrutture esistenti; dall’altro, diversificare le rotte mediante la costruzione di nuove infrastrutture.
Infine viene affrontato il tema dei rapporti tra la Russia e l’Italia, dal momento che questo paese è il terzo più grande importatore di gas russo in Europa. Le relazioni tra Eni e Gazprom vantano una storia di ben 45 anni di cooperazione a partire dal primo accordo di forniture di gas firmato tra i due governi nel lontano 1969.
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