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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06112025-203846


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
TOPINO, SHAULA ANDREA
URN
etd-06112025-203846
Titolo
«Questo trepido vivere nei morti». Il ritorno dei morti in Pascoli, Montale e Sereni: continuità e metamorfosi di un motivo letterario novecentesco.
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
ITALIANISTICA
Relatori
relatore Prof.ssa Campeggiani, Ida
correlatore Prof. Casadei, Alberto
Parole chiave
  • Montale
  • Pascoli
  • revenants
  • Sereni
  • tema della morte
Data inizio appello
04/07/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/07/2065
Riassunto
Abstract (italiano)
La tesi analizza il ritorno dei morti nella poesia italiana del Novecento prendendo in esame alcune opere di Pascoli, Montale e Sereni. Riprendendo una lunga tradizione letteraria, che da Omero conduce fino a Dante, i tre autori reinterpretano la figura del defunto, in quanto, da guida o portatore di verità, diviene una presenza intima e ambigua. Nei tre poeti tale figura assume tre declinazioni diverse: in Pascoli, i morti sono legati alla memoria familiare e ritornano nei luoghi dell’infanzia, assumendo un valore insieme consolatorio e dolente; in Montale vengono descritti come larve silenziose, ormai separate dalla realtà; mentre in Sereni diventano un’utopia etica, una voce che tenta di tornare ma resta irrimediabilmente lontana. La tesi si propone di dimostrare come, nella poesia del XX secolo, la figura del revenant perda la sua funzione sacrale e collettiva, trasformandosi in un’ombra spettrale che riflette il vuoto e l’inquietudine dell’uomo contemporaneo.

Abstract (inglese)
The thesis analyzes the return of the dead in twentieth-century Italian poetry by examining selected works by Pascoli, Montale, and Sereni. Drawing on a long literary tradition that stretches from Omero to Dante, the three authors reinterpret the figure of the deceased, who is no longer a guide or bearer of truth, but rather an intimate and ambiguous presence. In the works of these three poets, this figure takes on different forms: in Pascoli, the dead are tied to family memory and return to the places of childhood, assuming a consoling yet sorrowful significance; in Montale, they are portrayed as silent phantoms, now detached from reality; while in Sereni, they become an ethical utopia, a voice that tries to return but remains irretrievably distant. The thesis aims to demonstrate how, in twentieth-century poetry, the figure of the revenant loses its sacred and collective function, transforming into a spectral shadow that reflects the emptiness and unease of the modern individual.
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