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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06102017-174315


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GOMIERO, SONIA
URN
etd-06102017-174315
Titolo
L'archetipo circolare dall'architettura vernacolare all'opera di Jimenez Deredia
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof.ssa Ulivieri, Denise
Parole chiave
  • architettura vernacolare
  • Jimenez Deredia
  • archetipo circolare
Data inizio appello
30/06/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
30/06/2087
Riassunto
Nel nostro paese l’interesse per l’architettura vernacolare è ancora marginale e non riesce, se non in qualche raro caso a stabilire un dialogo con l’architettura blasonata.
Solamente negli ultimi anni l’attenzione e gli studi riguardanti questa importante branca dell’architettura sono cresciuti, anche se in Italia tale interesse rimane comunque irrisorio.
È ancora di moda giudicare gli edifici come fossero delle sculture e delle pitture. Il limite di questo genere di storiografia è quello di studiare gli edifici, gli insediamenti umani, soltanto sotto il profilo formale, trascurando l’indagine funzionale, ossia il rapporto che si crea tra l’opera e il contesto urbano, territoriale, socio culturale e simbolico in cui si trova.
Indagare “l’architettura senza autore” costituisce una specie di sfida critica, significa porsi in una dimensione storiografica nuova dove non esiste l’obbligo culturale di catalogare e di classificare le costruzioni delle diverse società basandosi esclusivamente sull'aspetto tecnologico: parlare di architettura non vuol dire solo parlare di progetti, di forme, di funzioni, di stili, di materiali, l’architettura non si esaurisce e non si è mai esaurita nella produzione dell’oggetto fine a se stesso, ma, gli edifici, gli spazi costruiti raccontano il rapporto che si crea tra individuo, ambiente e collettività.
Vi sono quindi modi diversi di interpretare un’architettura; uno di questi analizza la sua forma attraverso processi in buona parte inconsci che appartengono a chi costruisce, a quel bagaglio culturale di immagini, di memorie, di simboli e di significati entro i quali si organizzano successivamente quelle funzioni per le quali l'edificio è stato realizzato.
Fare architettura difatti vuol dire da una parte organizzare lo spazio fisico per assecondare determinate funzioni sociali o biologiche, ma dall'altro significa anche rappresentare il modo in cui quelle funzioni vengono svolte in un certo contesto culturale, cioè rappresentare il senso che quelle funzioni rivestono per l'individuo e per il gruppo che dovrà utilizzarle.
L’architettura è quindi al tempo stesso organizzazione ed espressione, funzione e simbolo.
L’aspetto simbolico e archetipico diventa allora fondamentale per leggere un edificio o un insediamento umano.
La forma circolare in particolare diventa il perno su cui gira questa tesi che mi ha portato a tracciare un lungo filo rosso capace di collegare le civiltà vernacolari e i loro modi d’insediamento con l’opera di un artista contemporaneo.
Partendo dai miei studi di architettura vernacolare ho analizzato questa disciplina deducendone che anche civiltà lontanissime tra loro utilizzano una simbologia molto simile, nelle loro abitazioni, nei loro templi, nei loro villaggi e che quasi sempre questa simbologia ha a che fare con il cerchio e con l’ambiente circostante.
Le forme geometriche circolari, curvilinee sono state utilizzate fin dall'antichità, tanto da essere diventate delle forme ricorrenti in diverse culture, in diversi periodi storici.
Leggendo le forme architettoniche in quest’ottica, da questo punto di vista, questa tesi vuole risaltarne il loro aspetto simbolico, il loro essere portatrici di un significato profondo; e vuole far luce su di un artista contemporaneo, lo scultore e architetto Jorge Jiménez Deredia che parte proprio dal simbolo circolare di una civiltà vernacolare, le sfere in pietra realizzate dagli indiani Boruca, popolazione precolombiana che circa duemila anni fa abitava il sud del Costa Rica, per dar vita al suo pensiero artistico.
Grazie, soprattutto, alla possibilità di intervistare, in più occasioni, di persona, lo scultore ho cercato di tracciare gli aspetti simbolici, vincolati al cerchio, che fanno parte del suo pensiero artistico e il loro legame con le culture vernacolari precolombiane, evidenziando l’importanza che Jiménez Deredia riserva all'aspetto armonico che si crea tra uomo e natura, tra architettura e paesaggio.
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