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Il lavoro prende spunto da un articolo di Marcello de Cecco pubblicato sulla rivista ‘Note economiche’ nel 1980, nel quale egli mette in evidenza l’arretratezza della grande industria italiana rispetto ai principali competitors internazionali, prevedendo inoltre un ventennio di inarrestabile declino industriale. L'obiettivo è focalizzarsi sulla seconda metà degli anni Novanta e verificare se lo scenario economico mostri una situazione di decadenza industriale oppure consenta di sostenere che ci si trova di fronte ad una dinamica di ‘crescita diseguale’ che premia alcuni settori a discapito di altri, seguendo la ciclicità delle fasi economiche.
Per provare a dimostrare la tesi di crescita diseguale, l’attenzione è stata centrata sulla seconda metà degli anni Novanta, e su settori ai quali alcuni economisti del tempo attribuivano una forza dinamica e competitiva particolare, come i comparti distrettuali del made in Italy. Tali settori sono poi sottoposti ad un'analisi dei ratios economico-finanziari, che si pone lo scopo di facilitare la ricerca di informazioni utili a verificare se in quegli anni si sia assistito effettivamente a fenomeni di rallentamento della crescita, difficoltà di adattamento alla globalizzazione, declino industriale vero e proprio.
Per l’analisi dei ratios ci si serve dei dati disponibili negli annuari denominati ‘Le principali società italiane’ che la fonte (Mediobanca) memorizza ogni anno nei propri archivi. Gli annuari cui si fa riferimento coprono la fascia 1996-2001. Grazie ad essi ( e successive elaborazioni) è possibile studiare l’andamento della redditività e di tutte le variabili finanziarie dei vari settori, e definire che effettivamente non si assiste ad uno scenario di declino industriale generalizzato, ma a dinamiche di trend particolari dei vari comparti presi in considerazione.