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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06092025-162959


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BRAY, ENRICO
URN
etd-06092025-162959
Titolo
Valutazione dell’efficacia diagnostica della BIA nella cachessia: revisione della letteratura e stato dell’arte, con focus sulla cachessia neoplastica.
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Dott.ssa Ferrari, Silvia Martina
Parole chiave
  • bia
  • bioelectrical impedance analysis
  • bioimpedenziometria
  • cachessia
  • cachessia neoplastica
  • cachexia
  • cancer cachexia
Data inizio appello
09/07/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/07/2095
Riassunto
La cachessia neoplastica è uno stato fisiopatologico tipico dei pazienti affetti da neoplasie maligne in fase pre-terminale, nei quali rappresenta spesso la caratteristica più debilitante di tale processo morboso. La sua sussistenza grava ulteriormente sulla salute del paziente già compromessa di suo dalla patologia in atto, conducendo la persona affetta ad un complessivo deperimento funzionale. Secondo la letteratura, la cachessia è descritta come una “sindrome multifattoriale” caratterizzata da un calo di peso corporeo legato ad una graduale perdita di massa muscolare (spesso accompagnata anche da perdita di massa grassa) dovuta a diversi fattori come lo squilibrio nella regolazione del metabolismo energetico, l’instaurarsi di infiammazione cronica e di alterazioni nell’attività ormonale, così come la ridotta assunzione di cibo. Oltre a condizionare in modo negativo la qualità della vita dei pazienti affetti, la cachessia neoplastica riduce l’efficacia dei trattamenti oncologici, aumentandone la tossicità e comportando maggiore suscettibilità alle infezioni. L’insieme di tali fattori determina un incremento della mortalità legata alla patologia neoplastica ed un aggravio sulle spese sanitarie per il paziente. Nonostante l’adeguato supporto nutrizionale sia riconosciuto come il principale metodo di trattamento della cachessia, esso non ne permette un controllo totale. Per tale ragione, risulta cruciale la sua tempestiva diagnosi, al fine di contenerne il più possibile gli effetti negativi.
Lo scopo dell’elaborato di tesi è quello di dare definizione della cachessia neoplastica ed analizzare lo stato dell’arte sulla BIA (Bioelectrical Impedance Analysis) come metodica diagnostica più facilmente impiegabile per la sua individuazione, discutendo la sua efficacia secondo gli studi più recentemente realizzati.
Per raggiungere l’obiettivo prefissato è stata effettuata una ricerca in letteratura, avvalendosi della consultazione di testi ed articoli scientifici tratti da riviste specialistiche. La ricerca delle citazioni bibliografiche è stata svolta nelle principali banche dati come PubMed, ScienceDirect, Elsevier, Springer e Asian journal of oncology.
Dai risultati della ricerca si evince che, se da un lato la cachessia si presenta come un’articolata sindrome metabolica responsabile di un progressivo deperimento funzionale del paziente, dall’altro è piuttosto sentita la necessità di una tecnica diagnostica efficace ed al tempo stesso facilmente realizzabile per la sua tempestiva individuazione o predizione: in tale contesto, la BIA si candida a metodo di riferimento. Tuttavia, dall’analisi degli studi emerge un quadro generale ancora piuttosto controverso, poiché secondo alcuni gruppi di ricerca, la tecnica bioimpedenziometrica non è ancora capace di eguagliare l’efficacia di metodiche più complesse o rischiose come la DXA o la TAC, mentre secondo altri lavori, essa ha dato risultati significativamente positivi nella tempestiva individuazione della cachessia in alcune forme di neoplasie, come in altri contesti patologici come l’insufficienza cardiaca e l’artrite reumatoide. Per tali ragioni, è piuttosto comune la richiesta di perfezionamento di tale metodica nella predizione della composizione corporea (fra massa grassa FM, massa magra FFM e massa muscolare MM), fondamentale per individuare la sussistenza di cachessia con BIAS tutto sommato accettabili. In particolare, il focus è rivolto all’efficacia predittiva dei modelli matematici (equazioni di regressione) impiegati, sui quali grava un problema di rappresentatività verso soggetti con caratteristiche fisiologiche differenti rispetto ai campioni impiegati per la loro elaborazione. Ad ogni modo, stando ai risultati promettenti ottenuti nei lavori più recenti, la BIA si candida come metodica che, grazie alla sua evoluzione legata al progresso tecnologico, fornisce buone prospettive di efficace impiego nella diagnosi della cachessia neoplastica, nel contesto di routine ambulatoriale.
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