Tesi etd-06082025-155715 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ZEQIRAJ, REXHINA
URN
etd-06082025-155715
Titolo
Progettazione europea di sistemi agroalimentari sostenibili: il ruolo del consumatore nei Living Lab per l'adozione di diete sane e sostenibili
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Prof.ssa Galli, Francesca
Parole chiave
- agrifood business
- agroalimentare
- alimentazione
- approccio multi-attore
- consumatore
- consumers
- diete salutari e sostenibili
- healthy and sustainable diets
- Living Lab
- multiactor approach
- nutrition
- nutrizione
Data inizio appello
09/07/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questa tesi magistrale esplora il ruolo del consumatore nei processi di innovazione, concentrandosi in particolare sui Living Lab, approcci partecipativi che coinvolgono attivamente gli utenti finali nello sviluppo di soluzioni innovative. L'obiettivo principale è comprendere in che misura il coinvolgimento del consumatore influenzi l'efficacia e il successo dei progetti legati al settore agroalimentare, con specifico riferimento a quelli finanziati dai programmi Horizon 2020 e Horizon Europe.
La ricerca si focalizza su progetti che affrontano tematiche nutrizionali comprese sotto il significato esteso di diete sane e sostenibili e di sostenibilità ambientale, analizzando come la partecipazione diretta dei consumatori possa portare a soluzioni più efficaci e rispondenti alle reali esigenze di questi ultimi. Attraverso un approccio qualitativo, lo studio si propone di rispondere a interrogativi fondamentali riguardanti l'impatto del coinvolgimento del consumatore nell'innovazione, e le implicazioni teoriche e pratiche di un approccio più partecipativo.
Il ruolo del consumatore è radicalmente cambiato negli ultimi decenni, evolvendo da soggetto passivo a protagonista attivo nei processi innovativi. Questa trasformazione è particolarmente evidente nei Living Lab, ambienti di ricerca basati sull'open innovation dove utenti, aziende e istituzioni collaborano per sviluppare soluzioni condivise.
A differenza degli approcci tradizionali, dove il consumatore rappresenta principalmente un soggetto di studio, i Living Lab promuovono una logica di co-creazione, in cui i consumatori contribuiscono attivamente alla progettazione delle soluzioni. Inoltre, questi modelli permettono di testare le innovazioni in contesti reali, aumentando così l'aderenza alle effettive esigenze del mercato e riducendo il rischio di fallimento.
Il settore agroalimentare si presta particolarmente a questo tipo di analisi poiché combina diverse dimensioni cruciali: dalle esigenze nutrizionali e di food security alla sostenibilità ambientale, fino alle dinamiche sociali e politiche che influenzano i comportamenti di acquisto e le politiche alimentari.
La ricerca adotta un approccio qualitativo-interpretativo, basato sull'analisi di progetti selezionati dai programmi Horizon 2020 e Horizon Europe attraverso il database Cordis. La selezione dei progetti è avvenuta filtrando per parole chiave come consumer engagement, nutrition, sustainability e Living Lab, con particolare attenzione al settore agroalimentare.
L'analisi contenutistica si è concentrata sull'identificazione di modelli ricorrenti nel coinvolgimento dei consumatori, sulle differenze tra Living Lab e metodi tradizionali, nonché sull'impatto di questo approccio sull'efficacia complessiva dei progetti. Sono stati inclusi nello studio solo i progetti con una chiara componente di user engagement e un focus specifico su alimentazione e sostenibilità, mentre sono stati esclusi quelli privi di partecipazione diretta del consumatore o con dati insufficienti.
Gli strumenti analitici principali hanno incluso la codifica tematica per estrarre pattern ricorrenti e un confronto critico con la letteratura esistente sull'argomento.
Dalla ricerca ci si attende innanzitutto una mappatura dettagliata dei progetti europei rilevanti, con l'identificazione di best practice e criticità emerse nei Living Lab analizzati. In secondo luogo, lo studio mira a valutare l'efficacia del coinvolgimento attivo dei consumatori nel migliorare gli outcome dei progetti. Infine, i risultati potranno offrire indicazioni utili per future ricerche e applicazioni pratiche, fornendo linee guida per policymaker e aziende interessate a implementare approcci partecipativi.
Tra le principali limitazioni dello studio vi è la possibile soggettività dell'analisi, condotta da un singolo ricercatore, e il campione limitato ai progetti finanziati dall'UE, che potrebbe introdurre bias geografici.
Tuttavia, la ricerca presenta anche significativi punti di forza, a cominciare dall'originalità dell'approccio, considerata la scarsità di studi che confrontino sistematicamente Living Lab e metodi tradizionali in ambito agroalimentare. Inoltre, i risultati potranno avere una concreta rilevanza pratica, offrendo spunti utili per ottimizzare l'implementazione dei Living Lab in diversi contesti.
Questa tesi contribuisce sia a livello teorico, chiarendo il valore del consumatore nei processi innovativi, sia a livello pratico, fornendo indicazioni per migliorare l'efficacia dei Living Lab.
Per future ricerche, sarebbe interessante estendere l'analisi a un maggior numero di Living Labs e includere interviste dirette agli stakeholder coinvolti nei processi di innovazione. Questi sviluppi potrebbero ulteriormente approfondire la comprensione delle dinamiche di coinvolgimento del consumatore e delle loro implicazioni nel contesto agroalimentare e oltre.
La ricerca si focalizza su progetti che affrontano tematiche nutrizionali comprese sotto il significato esteso di diete sane e sostenibili e di sostenibilità ambientale, analizzando come la partecipazione diretta dei consumatori possa portare a soluzioni più efficaci e rispondenti alle reali esigenze di questi ultimi. Attraverso un approccio qualitativo, lo studio si propone di rispondere a interrogativi fondamentali riguardanti l'impatto del coinvolgimento del consumatore nell'innovazione, e le implicazioni teoriche e pratiche di un approccio più partecipativo.
Il ruolo del consumatore è radicalmente cambiato negli ultimi decenni, evolvendo da soggetto passivo a protagonista attivo nei processi innovativi. Questa trasformazione è particolarmente evidente nei Living Lab, ambienti di ricerca basati sull'open innovation dove utenti, aziende e istituzioni collaborano per sviluppare soluzioni condivise.
A differenza degli approcci tradizionali, dove il consumatore rappresenta principalmente un soggetto di studio, i Living Lab promuovono una logica di co-creazione, in cui i consumatori contribuiscono attivamente alla progettazione delle soluzioni. Inoltre, questi modelli permettono di testare le innovazioni in contesti reali, aumentando così l'aderenza alle effettive esigenze del mercato e riducendo il rischio di fallimento.
Il settore agroalimentare si presta particolarmente a questo tipo di analisi poiché combina diverse dimensioni cruciali: dalle esigenze nutrizionali e di food security alla sostenibilità ambientale, fino alle dinamiche sociali e politiche che influenzano i comportamenti di acquisto e le politiche alimentari.
La ricerca adotta un approccio qualitativo-interpretativo, basato sull'analisi di progetti selezionati dai programmi Horizon 2020 e Horizon Europe attraverso il database Cordis. La selezione dei progetti è avvenuta filtrando per parole chiave come consumer engagement, nutrition, sustainability e Living Lab, con particolare attenzione al settore agroalimentare.
L'analisi contenutistica si è concentrata sull'identificazione di modelli ricorrenti nel coinvolgimento dei consumatori, sulle differenze tra Living Lab e metodi tradizionali, nonché sull'impatto di questo approccio sull'efficacia complessiva dei progetti. Sono stati inclusi nello studio solo i progetti con una chiara componente di user engagement e un focus specifico su alimentazione e sostenibilità, mentre sono stati esclusi quelli privi di partecipazione diretta del consumatore o con dati insufficienti.
Gli strumenti analitici principali hanno incluso la codifica tematica per estrarre pattern ricorrenti e un confronto critico con la letteratura esistente sull'argomento.
Dalla ricerca ci si attende innanzitutto una mappatura dettagliata dei progetti europei rilevanti, con l'identificazione di best practice e criticità emerse nei Living Lab analizzati. In secondo luogo, lo studio mira a valutare l'efficacia del coinvolgimento attivo dei consumatori nel migliorare gli outcome dei progetti. Infine, i risultati potranno offrire indicazioni utili per future ricerche e applicazioni pratiche, fornendo linee guida per policymaker e aziende interessate a implementare approcci partecipativi.
Tra le principali limitazioni dello studio vi è la possibile soggettività dell'analisi, condotta da un singolo ricercatore, e il campione limitato ai progetti finanziati dall'UE, che potrebbe introdurre bias geografici.
Tuttavia, la ricerca presenta anche significativi punti di forza, a cominciare dall'originalità dell'approccio, considerata la scarsità di studi che confrontino sistematicamente Living Lab e metodi tradizionali in ambito agroalimentare. Inoltre, i risultati potranno avere una concreta rilevanza pratica, offrendo spunti utili per ottimizzare l'implementazione dei Living Lab in diversi contesti.
Questa tesi contribuisce sia a livello teorico, chiarendo il valore del consumatore nei processi innovativi, sia a livello pratico, fornendo indicazioni per migliorare l'efficacia dei Living Lab.
Per future ricerche, sarebbe interessante estendere l'analisi a un maggior numero di Living Labs e includere interviste dirette agli stakeholder coinvolti nei processi di innovazione. Questi sviluppi potrebbero ulteriormente approfondire la comprensione delle dinamiche di coinvolgimento del consumatore e delle loro implicazioni nel contesto agroalimentare e oltre.
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