Tesi etd-06072016-163421 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LEONE, NOEMI
URN
etd-06072016-163421
Titolo
Magmatismo del West Antarctic Rift: relazioni petrogenetiche tra coni monogenici e stratovulcani.
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof. Rocchi, Sergio
correlatore Dott. Agostini, Samuele
correlatore Dott. Agostini, Samuele
Parole chiave
- geochimica
- isotopi
- McMurdo Volcanic Group
- northern Victoria Land
- nVL
- petrologia
- scorie
Data inizio appello
14/07/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/07/2086
Riassunto
Nell’ambito delle ricerche in Antartide, gli studi condotti sul magmatismo in Antartide orientale hanno permesso di correlare gli eventi magmatici Cenozoici a un contesto geodinamico di tipo estensionale. Lo studio di questa tesi è incentrato su rocce magmatiche effusive, provenienti dalla northern Victoria Land (nVL) campionate durante la XVII (2001-2002) e XXX (2014-2015) spedizione del PNRA (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide). Tramite uno studio petrografico (microscopia ottica), geochimico (determinazione elementi maggiori tramite XRF, determinazione degli elementi in traccia tramite ICP-MS) e isotopico (determinazione rapporti isotopici Sr, Nd e Pb tramite TIMS) si è cercato di comprendere le relazioni fra i coni di scorie monogenici (da cui sono stati prelevati i campioni) ubicati nella zona più interna della nVL e i maggiori stratovulcani ubicati nella fascia costiera. Si sono indagate eventuali relazioni petrogenetiche tra il magmatismo dei coni di scorie monogenici e il magmatismo che ha portato alla formazione dei maggiori apparati.
Sono state seguite due linee di studio complementari nella raccolta e discussione dei dati. La prima linea è relativa ai problemi concernenti le rocce basaltiche provenienti dalle zone Cape Adare, Handler Ridge, Martin Hill, Cape Klovstadt. Dalle osservazioni petrografiche su sezioni sottili, dall’analisi chimica di elementi maggiori e in traccia e dalle osservazioni dei rapporti isotopici si è ricostruita la natura del mantello sorgente. La seconda linea di discussione riguarda le rocce campionate durante la XXX spedizione su un complesso di coni monogenici, denominato Pleiadi. I campioni presentano una serie sodica satura in silice completa (senza Daly gap) e, data la variabilità, pur modesta, dei rapporti isotopici di Sr e Nd, le variazioni composizionali non possono essere spiegate con un semplice modello di cristallizzazione frazionata, per cui si è applicato un modello di cristallizzazione frazionata e assimilazione crostale, assumendo come probabili assimilati/contaminanti le rocce silicoclastiche Paleozoiche del Robertson Bay Group e/o i graniti Devoniani Admiralty Intrusives.
Lo studio condotto sulle relazioni petrogenetiche fra coni monogenici e strato vulcani evidenzia che, contrariamente alle più plausibili aspettative, le maggiori variabilità composizionali (trachibasalti-trachiti) si evidenziano per i coni monogenici, affioranti tra l’altro su un’area ristretta. Gli stratovulcani, molto più voluminosi e sparsi su un’area molto ampia, presentano una ridotta variabilità chimica dei prodotti (basaniti, basalti alcalini e trachi-basalti). Queste peculiari relazioni possono essere interpretate tenendo conto della variabilità del carico glaciale su serbatoi magmatici superficiali.
Sono state seguite due linee di studio complementari nella raccolta e discussione dei dati. La prima linea è relativa ai problemi concernenti le rocce basaltiche provenienti dalle zone Cape Adare, Handler Ridge, Martin Hill, Cape Klovstadt. Dalle osservazioni petrografiche su sezioni sottili, dall’analisi chimica di elementi maggiori e in traccia e dalle osservazioni dei rapporti isotopici si è ricostruita la natura del mantello sorgente. La seconda linea di discussione riguarda le rocce campionate durante la XXX spedizione su un complesso di coni monogenici, denominato Pleiadi. I campioni presentano una serie sodica satura in silice completa (senza Daly gap) e, data la variabilità, pur modesta, dei rapporti isotopici di Sr e Nd, le variazioni composizionali non possono essere spiegate con un semplice modello di cristallizzazione frazionata, per cui si è applicato un modello di cristallizzazione frazionata e assimilazione crostale, assumendo come probabili assimilati/contaminanti le rocce silicoclastiche Paleozoiche del Robertson Bay Group e/o i graniti Devoniani Admiralty Intrusives.
Lo studio condotto sulle relazioni petrogenetiche fra coni monogenici e strato vulcani evidenzia che, contrariamente alle più plausibili aspettative, le maggiori variabilità composizionali (trachibasalti-trachiti) si evidenziano per i coni monogenici, affioranti tra l’altro su un’area ristretta. Gli stratovulcani, molto più voluminosi e sparsi su un’area molto ampia, presentano una ridotta variabilità chimica dei prodotti (basaniti, basalti alcalini e trachi-basalti). Queste peculiari relazioni possono essere interpretate tenendo conto della variabilità del carico glaciale su serbatoi magmatici superficiali.
File
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