• epatocarcinoma
• ICI
• immunoterapia
• radioembolizzazione
• TARE
• terapia target
• TKI
• transarteriosa

Lo scopo di questa tesi è stato di indagare l’eventuale beneficio che si può ottenere combinando una terapia locoregionale, la TARE, con la terapia sistemica. Sono stati inclusi 32 pazienti trattati tra il 2020 e il 2024 presso l’AOUP con trattamento combinato tra TARE con ittrio 90 in associazione a farmaci sistemici (Atezolizumab + Bevacizumab, Lenvatinib, Sorafenib, Regorafenib oppure Cabozantinib) somministrati tra tre mesi prima e tre mesi dopo la procedura. Non sono state osservate differenze statisticamente significative tra i valori di Child-Pugh e di ALBI pre e post-trattamento, quindi questo trattamento si è dimostrato sicuro. Per quanto riguarda l’efficacia la valutazione della risposta radiologica ha rivelato una risposta sostenuta (ovvero malattia stabile, risposta parziale o risposta completa secondo i criteri RECIST 1.1) a 1 e 3 mesi dal trattamento, e successivamente una tendenza generale al peggioramento in tutti i pazienti, senza differenze significative nella risposta al trattamento tra i tipi di terapia. Si è osservata maggiore stabilità di malattia nei pazienti con trombosi della vena porta (TVP), anche a 6 mesi. Ciò suggerisce che i pazienti con TVP traggono il massimo beneficio dalla terapia combinata rispetto a quelli senza TVP. Questi risultati sono significativi perché la TVP è tipicamente associata a una prognosi sfavorevole e le opzioni terapeutiche efficaci per questi pazienti sono limitate.
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The aim of this thesis was to investigate the potential benefit of combining locoregional therapy (TARE) with systemic therapy. Thirty-two patients were treated between 2020 and 2024 at the AOUP with Y-90 TARE in combination with systemic drugs (atezolizumab + bevacizumab, lenvatinib, sorafenib, regorafenib, or cabozantinib) administered between three months before and three months after the procedure. No statistically significant differences were observed between pre- and post-treatment Child-Pugh and ALBI scores, thus proving this treatment safe. Regarding efficacy, radiological response assessment revealed a sustained response (i.e., stable disease, partial response, or complete response according to RECIST 1.1 criteria) at 1 and 3 months after treatment, and subsequently a general trend toward worsening in all patients, with no significant differences in treatment response between the types of therapy. Greater disease stability was observed in patients with portal vein thrombosis (DVT), even at 6 months. This suggests that patients with DVT derive greater benefit from combination therapy than those without DVT. These findings are significant because DVT is typically associated with a poor prognosis and effective treatment options for these patients are limited.