Tesi etd-06052025-031948 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FARALDI, FEDERICO
URN
etd-06052025-031948
Titolo
Percezione dello stato di buona morte e del buon morire tra professionisti sanitari, studenti infermieri e caregiver di pazienti deceduti in hospice e terapia intensiva: uno studio osservazionale trasversale"
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE INFERMIERISTICHE E OSTETRICHE
Relatori
relatore Dott. Pagnucci, Nicola
Parole chiave
- caregiver
- caregivers
- fine vita
- healthcare professionals
- hospice
- hospice
- intensive care unit (ICU)
- professionisti sanitari
- studenti; end-of-life care
- students
- terapie intensive
Data inizio appello
24/07/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
Nelle cure di fine vita è fondamentale garantire che le preferenze del paziente siano rispettate e soddisfatte. Il questionario sulla Qualità del Morire e della Morte (QODD), ampiamente utilizzato a livello internazionale, consente ai caregiver e agli operatori sanitari di valutare quanto le esperienze di fine vita siano in linea con tali preferenze. Tuttavia, il suo utilizzo nel sistema sanitario italiano, in particolare negli hospice e nelle unità di terapia intensiva (UTI), rimane limitato.
Obiettivo: Lo studio mira a misurare la qualità del fine vita dal punto di vista degli operatori sanitari e dei caregiver di pazienti deceduti in hospice o in terapia intensiva, validando al contempo il questionario QODD per la lingua italiana e il contesto sanitario.
Metodi: Questo studio osservazionale trasversale si sta svolgendo in centri hospice e unità di terapia intensiva in Italia. I dati saranno raccolti da 240 caregiver (120 in hospice, 120 in terapia intensiva) e circa 150 operatori sanitari utilizzando il questionario QODD e la Frommelt Attitudes Toward
Care of the Dying Scale (FACTOD B). Inoltre, oltre 3.600 studenti di infermieristica di diverse università italiane saranno intervistati utilizzando la FACTOD B per valutare il loro atteggiamento nei confronti della morte. Analisi statistiche, inclusi i test di Wilcoxon dei ranghi con segno e il Kappa di Cohen, misureranno la concordanza tra caregiver e operatori. Risultati (previsti): Si prevede che questo studio riveli differenze chiave nella qualità delle cure di fine vita tra hospice e terapia intensiva. Questi risultati saranno preziosi per le cure palliative in quanto potranno individuare aree di miglioramento nelle cure di fine vita, in particolare nelle terapie intensive dove si prevedono punteggi più bassi. I risultati contribuiranno a promuovere un approccio più compassionevole e incentrato sul paziente, migliorando la qualità della vita nella fase terminale sia per i pazienti che per le loro famiglie. Per la comunità, questo studio aumenterà la consapevolezza sull'importanza delle cure palliative e sulla necessità di sistemi di supporto completi, influenzando potenzialmente i cambiamenti politici che garantiscono un migliore accesso a servizi di assistenza di fine vita di qualità. Conclusione: i risultati di questo studio potrebbero avere un impatto significativo sulle cure palliative, identificando aree in cui l'assistenza può essere migliorata, in particolare nelle unità di terapia intensiva. Le informazioni acquisite potrebbero anche contribuire alla consapevolezza a livello comunitario e all'adeguamento delle politiche, promuovendo una migliore assistenza di fine vita in tutti i settori del sistema sanitario.
Background: In end-of-life care it is essential to ensure that patient preferences are respected and met. The Quality of Dying and Death (QODD) questionnaire, widely used internationally, allows caregivers and healthcare professionals to assess how closely end-of-life experiences align with
these preferences. However, its use in the Italian healthcare system, particularly in hospice and intensive care units (ICUs), remains limited.
Aim: The study aims to measure the quality of end-of-life from the perspectives of healthcare professionals and caregivers of patients who died in hospice or ICU settings, while validating the QODD questionnaire for the Italian language and healthcare context.
Methods: This cross-sectional observational study is taking place across hospice centers and ICU units in Italy. Data will be gathered from 240 caregivers (120 hospice, 120 ICU) and approximately 150 healthcare professionals using the QODD questionnaire and the Frommelt Attitudes Toward
Care of the Dying Scale (FACTOD B). Additionally, over 3,600 nursing students from various Italian universities will be surveyed using the FACTOD B to assess their attitudes towards death. Statistical analyses, including Wilcoxon signed-rank tests and Cohen’s Kappa, will measure
concordance between caregivers and professionals.
Results (Expected): This study is expected to reveal key differences in the quality of end-of-life care between hospice and ICU settings. These results will be valuable for palliative care as they can identify areas for improvement in end-of-life care, particularly in ICUs where lower scores are
anticipated. The findings will help foster a more compassionate and patient-centered approach, improving the quality of life at the end-of-life for both patients and their families. For the community, this study will raise awareness about the importance of palliative care and the need for
comprehensive support systems, potentially influencing policy changes that ensure better access to quality end-of-life care services.
Conclusion: The outcomes of this study could significantly impact palliative care by identifying areas where care can be improved, particularly in ICU settings. The insights gained may also contribute to community-level awareness and policy adjustments, promoting better end-of-life care
across all sectors of the healthcare system.
Obiettivo: Lo studio mira a misurare la qualità del fine vita dal punto di vista degli operatori sanitari e dei caregiver di pazienti deceduti in hospice o in terapia intensiva, validando al contempo il questionario QODD per la lingua italiana e il contesto sanitario.
Metodi: Questo studio osservazionale trasversale si sta svolgendo in centri hospice e unità di terapia intensiva in Italia. I dati saranno raccolti da 240 caregiver (120 in hospice, 120 in terapia intensiva) e circa 150 operatori sanitari utilizzando il questionario QODD e la Frommelt Attitudes Toward
Care of the Dying Scale (FACTOD B). Inoltre, oltre 3.600 studenti di infermieristica di diverse università italiane saranno intervistati utilizzando la FACTOD B per valutare il loro atteggiamento nei confronti della morte. Analisi statistiche, inclusi i test di Wilcoxon dei ranghi con segno e il Kappa di Cohen, misureranno la concordanza tra caregiver e operatori. Risultati (previsti): Si prevede che questo studio riveli differenze chiave nella qualità delle cure di fine vita tra hospice e terapia intensiva. Questi risultati saranno preziosi per le cure palliative in quanto potranno individuare aree di miglioramento nelle cure di fine vita, in particolare nelle terapie intensive dove si prevedono punteggi più bassi. I risultati contribuiranno a promuovere un approccio più compassionevole e incentrato sul paziente, migliorando la qualità della vita nella fase terminale sia per i pazienti che per le loro famiglie. Per la comunità, questo studio aumenterà la consapevolezza sull'importanza delle cure palliative e sulla necessità di sistemi di supporto completi, influenzando potenzialmente i cambiamenti politici che garantiscono un migliore accesso a servizi di assistenza di fine vita di qualità. Conclusione: i risultati di questo studio potrebbero avere un impatto significativo sulle cure palliative, identificando aree in cui l'assistenza può essere migliorata, in particolare nelle unità di terapia intensiva. Le informazioni acquisite potrebbero anche contribuire alla consapevolezza a livello comunitario e all'adeguamento delle politiche, promuovendo una migliore assistenza di fine vita in tutti i settori del sistema sanitario.
Background: In end-of-life care it is essential to ensure that patient preferences are respected and met. The Quality of Dying and Death (QODD) questionnaire, widely used internationally, allows caregivers and healthcare professionals to assess how closely end-of-life experiences align with
these preferences. However, its use in the Italian healthcare system, particularly in hospice and intensive care units (ICUs), remains limited.
Aim: The study aims to measure the quality of end-of-life from the perspectives of healthcare professionals and caregivers of patients who died in hospice or ICU settings, while validating the QODD questionnaire for the Italian language and healthcare context.
Methods: This cross-sectional observational study is taking place across hospice centers and ICU units in Italy. Data will be gathered from 240 caregivers (120 hospice, 120 ICU) and approximately 150 healthcare professionals using the QODD questionnaire and the Frommelt Attitudes Toward
Care of the Dying Scale (FACTOD B). Additionally, over 3,600 nursing students from various Italian universities will be surveyed using the FACTOD B to assess their attitudes towards death. Statistical analyses, including Wilcoxon signed-rank tests and Cohen’s Kappa, will measure
concordance between caregivers and professionals.
Results (Expected): This study is expected to reveal key differences in the quality of end-of-life care between hospice and ICU settings. These results will be valuable for palliative care as they can identify areas for improvement in end-of-life care, particularly in ICUs where lower scores are
anticipated. The findings will help foster a more compassionate and patient-centered approach, improving the quality of life at the end-of-life for both patients and their families. For the community, this study will raise awareness about the importance of palliative care and the need for
comprehensive support systems, potentially influencing policy changes that ensure better access to quality end-of-life care services.
Conclusion: The outcomes of this study could significantly impact palliative care by identifying areas where care can be improved, particularly in ICU settings. The insights gained may also contribute to community-level awareness and policy adjustments, promoting better end-of-life care
across all sectors of the healthcare system.
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