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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06042025-142907


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GUARDINI, LORENZO
Indirizzo email
l.guardini@studenti.unipi.it, lorenzoguardini92@gmail.com
URN
etd-06042025-142907
Titolo
Normatività ed esperienza: un’indagine sull’intenzionalità tra Hegel e McDowell
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof. Manca, Danilo
correlatore Prof. Corti, Luca
Parole chiave
  • esperienza
  • experience
  • G.W.F. Hegel
  • Hegelian Psychology
  • intentionality
  • intenzionalità
  • John McDowell
  • normatività
  • normativity
  • psicologia hegeliana
Data inizio appello
26/06/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
Lo scopo del lavoro è proporre un tentativo di confronto tra Hegel e McDowell a partire dai concetti di esperienza e intenzionalità. A differenza di alcune letture pragmatiste (come quella di Brandom o Rorty) McDowell interpreta Kant e Hegel per riabilitare, nel dibattito sulla normatività della conoscenza, i concetti di esperienza sensibile e rappresentazione, sostenendo una tesi sul carattere relazionale dell’intenzionalità. Con questo obbiettivo McDowell approfondisce la sua lettura di Kant, proponendone un’interpretazione radicalizzata in chiave hegeliana, grazie alla quale è possibile sostenere le tesi principali di Mente e Mondo. Queste riguardano principalmente la natura interamente concettuale dei dati di senso e la conseguente capacità della mente di accedere ed esperire direttamente nella percezione l’oggettività che struttura il reale. Attraverso questa operazione lo spazio delle ragioni non rimane un luogo esterno alle risorse percettive dell’individuo, ma mediante un processo di acculturazione esso modella e diviene parte integrante della propria esperienza sensibile. Tuttavia, alcune tensioni nella lettura mcdowelliana di Kant mostrano i limiti del modello fornito dal filosofo tedesco per giustificare una tesi sull’intenzionalità relazionale. Tali difficoltà motivano un confronto più approfondito con Hegel, in particolare con la trattazione dell’intelligenza presente nella Psicologia, all’interno della sezione dell’Enciclopedia delle Scienze Filosofiche dedicata allo spirito soggettivo. In questo contesto, le tensioni teoriche individuate in McDowell diventano lo strumento per illuminare un dibattito interno all’opera hegeliana, in particolare attorno alla concettualità dell’esperienza sensibile, all’unità dello sviluppo dell’intelligenza e al rapporto tra pensiero, linguaggio e rappresentazione.

This work aims to offer an attempt at comparing Hegel and McDowell, focusing on the concepts of experience and intentionality. Unlike other pragmatist readings (as in the case of Brandom and Rorty), McDowell draws on Kant and Hegel to rehabilitate the notions of sensible experience and representation within the debate on the normativity of knowledge, advocating for a relational account of intentionality. To this end, he develops a radicalized, Hegelian reading of Kant, which supports the central claims of Mind and World. These concern the fully conceptual nature of sense data and the mind’s capacity to access and experience, through perception, the objectivity that structures reality. On this view, the space of reasons is no longer external to perceptual capacities but, through acculturation, becomes an integral part of our sensory experience. However, certain tensions in McDowell’s interpretation of Kant reveal limitations in the framework adopted from the German philosopher in justifying relational intentionality. These difficulties prompt a deeper engagement with Hegel, particularly his account of intelligence in the Psychology section of the Philosophy of Subjective Spirit, as presented in the Encyclopedia of Philosophical Sciences. In this context, the theoretical tensions in McDowell’s project become a lens through which to explore internal debates in Hegel’s work, mainly regarding the conceptuality of sensible experience, the unity of intellectual development, and the relationship between thought, language, and representation.
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