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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06042015-163128


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ALIZZI, SANTINA
URN
etd-06042015-163128
Titolo
Danza e video musicale: un incontro proficuo
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof.ssa Lischi, Alessandra
Parole chiave
  • danza
  • videoclip
  • videomusicale
Data inizio appello
29/06/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Nella mia tesi intendo analizzare il rapporto e i reciproci scambi esistenti tra l’arte della danza e il genere dei videoclip musicali. In particolare intendo sottolineare il valore estetico che la danza può apportare al videoclip, genere espressivo che ha come finalità principale quella promozionale.
L’arte della danza è stata oggetto di interesse da parte di filosofi e storici sin dai tempi più antichi. Essa infatti, in quanto arte del movimento armonico, è nata assieme all’uomo, innanzitutto come esigenza naturale di espressione di emozioni e sensazioni. Inoltre, la storia della danza fa parte anche della storia della cultura umana, in quanto essa è stata legata a forme rituali e utilizzata come mezzo di collegamento tra l’uomo e le divinità.
Per quanto riguarda il genere del videoclip musicale, esso in origine è stato analizzato principalmente come prodotto commerciale e solo in seguito, è stato trattato come forma di espressione artistica, in cui sono confluiti molteplici linguaggi artistici preesistenti.
Il legame tra la danza e il videoclip musicale si è instaurato quasi immediatamente dopo la nascita di quest’ultimo, negli anni settanta, in quanto entrambi si propongono di rendere visibile la musica, l’unica arte davvero astratta.
Le utopie circa la visualizzazione della musica, nate già nel settecento, hanno iniziato a concretizzarsi agli inizi del novecento, nell’ambito delle arti figurative, grazie alle sperimentazioni degli artisti appartenenti alle avanguardie artistiche, ma soprattutto in seguito e grazie all’invenzione del cinema.
Non a caso, sin dalle prime sperimentazioni di visualizzazione della musica, la danza è stata utilizzata come oggetto privilegiato di rappresentazione della nuova tecnologia: essa infatti è l’unica arte allo stesso tempo visiva e temporale.
A metà strada tra le arti dello spazio, del tempo e dello spettacolo, la danza si è quindi necessariamente sposata bene con le tecnologie della visione, il cinema prima, il video e la televisione dopo, fino a diventare soggetto principale dei videoclip musicali a partire dagli anni ottanta in poi.
Negli anni ottanta nasce infatti Mtv, un canale televisivo interamente dedicato ai videoclip musicali. Esso è stato fondamentale per una loro diffusione capillare e globale ed esso ha rappresentato anche una vetrina importante per l’arte della danza, sia quella accademica, che prima si poteva fruire solo in teatro, sia la danza di strada, trasformata in coreografie di gruppo che accompagnavano principalmente la musica pop.
Ciò che mi propongo di fare è analizzare in che modo e in quale misura l’arte della danza può essere presente all’interno dei video musicali, tentando di classificarli in base al ruolo diverso che essa di volta in volta assume al loro interno.
La danza infatti può essere presente come frammento o come soggetto principale e può essere più o meno manipolata dalla tecnologia video e digitale.
Oltre all’apporto artistico della danza nei videoclip, mi propongo di evidenziare i benefici e l’influenza che, d’altro canto, i videoclip contenenti momenti di danza hanno avuto nei modi e gli stili della danza dal vivo, nei palcoscenici,perché ormai sempre di più si tenta di imitare e di portare in scena lo stile della danza dei videoclip; quindi evidenziare come il confronto con la tecnologia abbia indotto la danza dal vivo ad una ricerca continua verso l’innovazione e la sperimentazione.
Il rapporto dell’arte corporea per eccellenza con le tecnologie è stato demonizzato da molti, mentre ha significato, a parer mio, un’alleanza produttiva tra le due, poiché ha portato a nuove modalità di espressione della danza e ad una sua più ampia diffusione, attraverso appunto i videoclip.
La danza in video e in particolare la danza nei videoclip, è sicuramente diversa dalla danza dal vivo, ma non è né superiore, né inferiore, piuttosto è un nuovo tipo di arte visiva che si evolve parallelamente all’arte del movimento per eccellenza.
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