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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06032025-211109


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CENCESCHI, MATTEO
URN
etd-06032025-211109
Titolo
La Val di Lima lucchese nel XIII secolo. Insediamenti, economia e popolazione in un’area marginale dell’Appennino Tosco-Emiliano
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTÀ
Relatori
relatore Dott. Tomei, Paolo
relatore Prof. Collavini, Simone Maria
Parole chiave
  • demografia
  • economia
  • secolo xiii
  • Val di Lima
Data inizio appello
26/06/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/06/2095
Riassunto
La tesi avvalendosi soprattutto dei documenti del “diplomatico” dell’Archivio di Stato di Lucca, disponibili anche on-line, traccia un panorama sugli insediamenti, la demografia e l’economia di una valle secondaria dell’Appennino Tosco-Emiliano, la Val di Lima lucchese, in un periodo centrato sul tredicesimo secolo, con particolare attenzione agli aspetti demografici ed economici.
Trattandosi di un’area distante dai centri di potere la documentazione è relativamente scarsa e disomogenea. Va infittendosi solo con l’approssimarsi del secolo XIV, quando l’intera vallata viene acquisita nel dominato del comune lucchese integrandosi progressivamente con la sua vita politica ed economica.
Nell’arco del Duecento in effetti l’area oggetto di studio passa da una situazione politicamente incerta e variegata, in cui sono presenti comuni rurali, famiglie aristocratiche e amministrazione diretta imperiale, ad una integrazione totale con il comune di Lucca, sancita dallo statuto del 1308. Contemporaneamente procede anche una integrazione economica che mostra da un lato l’inurbamento degli elementi più intraprendenti e qualificati, mentre nell’ultimo quarto del secolo compaiono nella valle investimenti di cittadini lucchesi. Sullo scorcio del secolo proprio un raggruppamento di cittadini a stimolare lo sfruttamento delle sorgenti termali, ovvero i bagni caldi di Corsena. Attorno a queste sorgenti viene a crearsi un insieme di strutture, dotate di un patrimonio consistente. Il tutto è poi acquisito e amministrato dal Comune di Lucca, rimanendo sostanzialmente un’entità distinta dal locale Comune di Corsena e dal tessuto economico del resto della valle.
Circa gli aspetti demografici, la stima della popolazione residente è basata essenzialmente su dati successivi, e sul presupposto che l’andamento non si discosti da quanto affermato dai demografi circa il mondo medievale e la Toscana in particolare. Ovvero un aumento costante, con tassi variamente stimati, fino alla metà del XIV secolo. Nel nostro caso questo aumento porta la pressione antropica alla fine del XIII secolo a sfiorare i limiti di sostenibilità del territorio.
L’economia si basa naturalmente per una quota sostanziale sull’agricoltura. A causa della morfologia del suolo i terreni arabili sono pochi e la produttività scarsa, per cui si rende indispensabile lo sfruttamento dei castagneti da frutto, che sopperiscono già a questa altezza cronologica a forse il 50% del fabbisogno nutritivo della popolazione. La pastorizia è certamente praticata ma se ne hanno tracce documentate solo nell’ultimo ventennio del secolo. Altre attività come l’artigianato ed il commercio sono attestate ma in modo sostanzialmente residuale. Gli artigiani più abili tendono a spostarsi verso i mercati cittadini, più promettenti. In molte comunità sono presenti dei notai, specialmente verso il finire del secolo. Nelle più sviluppate si notano delle élite, composte prevalentemente da questi professionisti, in grado di portare at ermine speculazioni economiche anche nella piana di Lucca.

The thesis, using mainly the documents of the "diplomatic" of the State Archives of Lucca, also available online, traces a panorama of the settlements, demography and economy of a secondary valley of the Tuscan-Emilian Apennines, the Val di Lima lucchese, in a period centered on the thirteenth century, with particular attention to the demographic and economic aspects.
Since it is an area distant from the centers of power, the documentation is relatively scarce and heterogeneous. It becomes denser only with the approach of the fourteenth century, when the entire valley is acquired in the dominion of the municipality of Lucca, progressively integrating with its political and economic life.
In the 13th century, in fact, the area under study went from a politically uncertain and varied situation, in which there were rural municipalities, aristocratic families and direct imperial administration, to a total integration with the municipality of Lucca, sanctioned by the statute of 1308. At the same time, an economic integration also proceeded, showing on the one hand the urbanization of the most enterprising and qualified elements, while in the last quarter of the century investments by citizens of Lucca appeared in the valley. At the end of the century, a group of citizens stimulated the exploitation of the thermal springs, or the hot baths of Corsena. Around these springs, a set of structures was created, with a substantial heritage. All of this was then acquired and administered by the Municipality of Lucca, remaining substantially a separate entity from the local Municipality of Corsena and the economic fabric of the rest of the valley. As for demographic aspects, the estimate of the resident population is essentially based on subsequent data, and on the assumption that the trend does not differ from what demographers stated about the medieval world and Tuscany in particular. That is, a constant increase, with variously estimated rates, until the middle of the 14th century. In our case, this increase brings the anthropic pressure at the end of the 13th century to almost touch the limits of sustainability of the territory. The economy is naturally based for a substantial share on agriculture. Due to the morphology of the soil, arable land is few and productivity is poor, making it essential to exploit the chestnut groves, which already at this chronological height meet perhaps 50% of the nutritional needs of the population. Sheep farming is certainly practiced but there are documented traces of it only in the last twenty years of the century. Other activities such as craftsmanship and trade are attested but in a substantially residual way. The most skilled craftsmen tend to move towards the more promising city markets. In many communities there are notaries, especially towards the end of the century. In the most developed ones there are elites, mainly composed of these professionals, capable of carrying out economic speculations even in the Lucca plain.
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