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Il presente lavoro si occupa della riedizione critica del corpus delle iscrizioni di espiazione provenienti dalla regione sudarabica del Jawf (in particolare dai siti di Shaqab al-Manassa, Kamna, Baraqish, Darb as-Sabi, Haram e dallo wadi Shudayf). La ricerca, oltre a dedicarsi allo studio di specifici problemi testuali, si propone di individuare le linee di continuità della categoria testuale in esame nei limiti della specifica area geografico-culturale indagata. Ne emerge un’omogeneità di struttura e di apparato formulare che perdura dal primo esemplare del VII sec. a.C., già precisamente codificato, sino alle iscrizioni amirite e che si contrappone al modello redazionale delle iscrizioni sabee e hadramawtiche, tradizionalmente incluse nella medesima categoria testuale. L’analisi del contesto storico, linguistico, storico-religioso e archeologico della redazione delle iscrizioni è inteso a cogliere il significato funzionale delle stesse, inserendosi nel dibattito sulla necessità di un approccio ermeneutico a tali testi in un’ottica storico-religiosa o piuttosto in un’ottica legale. Si avanzano, inoltre, delle riserve sulla legittimità della tradizionale definizione dei testi sudarabici di espiazione come testi di “confessione dei peccati”.