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Nella tesi è considerato un gruppo di sedici fonti battesimali, prodotti in Toscana tra il Trecento e la prima metà del Quattrocento. Oltre ad alcune opere molto note, come le suppellettili di Firenze o di Siena, il lavoro comprende analisi di fonti finora quasi ignorati dalla storiografia. Un capitolo di taglio introduttivo è seguito da quattro sezioni dedicate ciascuna ad una tipologia di fonti, nelle quali si pone al centro del proprio interesse la storia materiale e quella critica di ciascun'opera, nel tentativo di restituire quanto più possibile i ricchi aspetti che caratterizzano ogni suppellettile. Particolare attenzione è data alle questioni relative all'attribuzione, alla datazione, all'ubicazione originaria nonché alla storiografia.