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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05222025-162722


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MARTUCCI, REBECCA MARIA
URN
etd-05222025-162722
Titolo
Giò Ponti e Pier Luigi Nervi, Fausto Melotti e Lucio Fontana: l’Esposizione Internazionale del Lavoro di Italia ʻ61 come regia scenografica della modernità
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof. Patti, Mattia
correlatore Prof. Fergonzi, Flavio
Parole chiave
  • alluminio
  • aluminum
  • ceramica
  • ceramics
  • Esposizione Internazionale del Lavoro
  • exhibition design
  • Fausto Melotti
  • Fausto Melotti
  • Giò Ponti
  • Giò Ponti
  • Italia '61
  • Italy '61
  • Lucio Fontana
  • Lucio Fontana
  • modernità; International Labour Exhibition
  • modernity
  • museografia
  • Nation
  • Nazione
  • neon
  • neon
  • Palazzo del Lavoro
  • Palazzo del Lavoro
  • Pier Luigi Nervi
  • Pier Luigi Nervi
Data inizio appello
26/06/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/06/2095
Riassunto
La presente tesi magistrale si propone di analizzare i contributi di Fausto Melotti e Lucio Fontana all’Esposizione Internazionale del Lavoro (EIL), all’interno del più ampio contesto celebrativo di Italia ’61, organizzato a Torino in occasione del centenario dell’Unità nazionale. L’evento, articolato in tre mostre ufficiali (Mostra Storica, Mostra delle Regioni, EIL) e numerose iniziative collaterali, rappresentò una vetrina internazionale per promuovere l’immagine di un’Italia moderna e industrializzata. Particolare attenzione è riservata al Palazzo del Lavoro, opera dell’ingegnere Pier Luigi Nervi, con l'allestimento generale curato da Giò Ponti. Attraverso lo studio dei documenti progettuali e della corrispondenza tra Ponti e Nervi, si ricostruiscono le fasi di realizzazione e il significato propagandistico dell’allestimento.
L’indagine si concentra, in particolare, sull’intervento ceramico di Fausto Melotti, costituito da circa ottocento piastrelle poste sul ring in alluminio che separava il settore italiano da quello straniero. Tale opera, inserita nel tema L’evoluzione della forma – 1861/1961, funge da chiave di lettura per il rinnovato interesse verso l’artigianato nel secondo dopoguerra, nel quadro del confronto tra identità artistica nazionale e cultura industriale internazionale. Il capitolo conclusivo è dedicato all’installazione al neon di Lucio Fontana per la sezione Fonti di energia (ENI-ANIDEL), concepita con lo studio GPA Monti: un soffitto composto da 1230 tubi luminosi blu e verdi, emblematico della poetica spazialista. L’opera viene interpretata come esito di una riflessione sul rapporto tra luce, architettura e neon (in quanto materiale della modernità).

This Master’s thesis aims to analyse the contributions of Fausto Melotti and Lucio Fontana to the Esposizione Internazionale del Lavoro (EIL), within the broader celebratory context of Italia ’61, held in Turin to mark the centenary of Italian unification. The event, structured around three official exhibitions (Mostra Storica, Mostra delle Regioni, and the EIL), alongside numerous collateral initiatives, served as an international showcase designed to promote the image of a modern, industrialised Italy. Particular attention is given to the Palazzo del Lavoro, designed by the engineer Pier Luigi Nervi, with general exhibition design curated by Giò Ponti. Through the analysis of architectural documents and correspondence between Ponti and Nervi, the stages of the building’s development and its propagandistic intent are reconstructed.

The investigation focuses specifically on Fausto Melotti’s ceramic intervention, comprising approximately eight hundred tiles placed along the aluminium ring dividing the Italian and foreign sections of the exhibition. This work, part of the thematic strand The Evolution of Form – 1861/1961, is examined as a key example of the post-war revival of interest in craftsmanship, in light of the broader dialogue between national artistic identity and international industrial culture. The final chapter is dedicated to Lucio Fontana’s neon installation for the Fonti di energia section (ENI–ANIDEL), conceived in collaboration with the GPA Monti studio: a ceiling composed of 1,230 blue and green neon tubes, emblematic of Spatialist aesthetics. The work is interpreted as the outcome of a critical reflection on the relationship between light, architecture, and neon - as a material of modernity.
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