Tesi etd-05212025-230423 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
AUFIERO, MATTEO
URN
etd-05212025-230423
Titolo
Caratteristiche Cliniche e Prognosi dell'Insufficienza Tricuspidalica Late-Stage in pazienti sottoposti a procedure Transcatetere sulla Valvola Tricuspide
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. De Carlo, Marco
correlatore Dott. Sticchi, Alessandro
correlatore Dott. Sticchi, Alessandro
Parole chiave
- insufficienza tricuspidalica
- Late-Stage TR
- transcatetere
- valvola tricuspide
Data inizio appello
10/06/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’insufficienza tricuspidalica (TR) è associata a esiti sfavorevoli, specialmente nel contesto dello scompenso cardiaco (HF). Questo studio ha valutato le implicazioni cliniche, ecocardiografiche e prognostiche di una definizione pragmatica di TR in fase avanzata (Late-Stage TR) nei pazienti sottoposti a procedure transcatetere sulla valvola tricuspide (TTVI).
Sono stati studiati 41 pazienti (età media 79 anni, 63.4% donne) sottoposti a procedure transcatetere sulla valvola tricuspide (TV) tra il 2021 e il 2025 presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana. Il paziente Late-Stage TR è stato definito dalla presenza di almeno 2 di 3 dei seguenti parametri: 1. almeno un ricovero per scompenso cardiaco (HFH) nell’anno precedente alla procedura, 2. segni clinici di scompenso destro (RHF), 3. emoglobina <11 g/dL. Questo profilo, presente nel 36.6% dei pazienti, oltre ad essere associato a uno stadio di malattia più avanzato (segni clinici di RHF e sintomi più severi), presentava maggiori comorbidità, cardiovascolari e non.
La valutazione ecocardiografica ha rivelato una peggiore funzionalità del ventricolo destro (RV) e una maggior frequenza di segni ecocardiografici di congestione venosa.
Nonostante una gravità simile della TR basale, il successo procedurale (TR residua ≤ 2+) era meno frequente nei Late-Stage TR (53.3% vs 92.3%, p=0.01). A 30 giorni dalla procedura solo il 46.2 % dei Late-Stage TR aveva fatto registrare un miglioramento dei sintomi (NYHA < 2), contro il 100% dei Non-Late-Stage TR (p< 0.01). A 1 anno di follow-up, al gruppo dei Late-Stage TR è stata associata una mortalità per tutte le cause significativamente più alta (33.3% vs 3.8%, p=0.012) e un’incidenza maggiore dell’endpoint composito di morte o HFH (46.7% vs. 3.8%, p<0.001). Applicando una definizione più stretta, cioè considerando la presenza simultanea di tutti e 3 i parametri, abbiamo ottenuto risultati simili, ma con un numero esiguo di pazienti Late Stage TR, per cui i risultati osservati dovranno essere confermati in studi più ampi.
Conclusione: L’identificazione della TR in fase avanzata tra i candidati a TTVI rappresenta uno strumento semplice ed efficace di stratificazione, associato a esiti peggiori e a un minor successo procedurale. Questo strumento può essere utilizzato in prima linea nella selezione di pazienti che potrebbero ottenere un effettivo beneficio dalla procedura, ma non può prescindere da una valutazione multidisciplinare e olistica del paziente.
Sono stati studiati 41 pazienti (età media 79 anni, 63.4% donne) sottoposti a procedure transcatetere sulla valvola tricuspide (TV) tra il 2021 e il 2025 presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana. Il paziente Late-Stage TR è stato definito dalla presenza di almeno 2 di 3 dei seguenti parametri: 1. almeno un ricovero per scompenso cardiaco (HFH) nell’anno precedente alla procedura, 2. segni clinici di scompenso destro (RHF), 3. emoglobina <11 g/dL. Questo profilo, presente nel 36.6% dei pazienti, oltre ad essere associato a uno stadio di malattia più avanzato (segni clinici di RHF e sintomi più severi), presentava maggiori comorbidità, cardiovascolari e non.
La valutazione ecocardiografica ha rivelato una peggiore funzionalità del ventricolo destro (RV) e una maggior frequenza di segni ecocardiografici di congestione venosa.
Nonostante una gravità simile della TR basale, il successo procedurale (TR residua ≤ 2+) era meno frequente nei Late-Stage TR (53.3% vs 92.3%, p=0.01). A 30 giorni dalla procedura solo il 46.2 % dei Late-Stage TR aveva fatto registrare un miglioramento dei sintomi (NYHA < 2), contro il 100% dei Non-Late-Stage TR (p< 0.01). A 1 anno di follow-up, al gruppo dei Late-Stage TR è stata associata una mortalità per tutte le cause significativamente più alta (33.3% vs 3.8%, p=0.012) e un’incidenza maggiore dell’endpoint composito di morte o HFH (46.7% vs. 3.8%, p<0.001). Applicando una definizione più stretta, cioè considerando la presenza simultanea di tutti e 3 i parametri, abbiamo ottenuto risultati simili, ma con un numero esiguo di pazienti Late Stage TR, per cui i risultati osservati dovranno essere confermati in studi più ampi.
Conclusione: L’identificazione della TR in fase avanzata tra i candidati a TTVI rappresenta uno strumento semplice ed efficace di stratificazione, associato a esiti peggiori e a un minor successo procedurale. Questo strumento può essere utilizzato in prima linea nella selezione di pazienti che potrebbero ottenere un effettivo beneficio dalla procedura, ma non può prescindere da una valutazione multidisciplinare e olistica del paziente.
File
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Tesi_Auf...itiva.pdf | 3.52 Mb |
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