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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05212025-135425


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
PALAZZO, LETIZIA
URN
etd-05212025-135425
Titolo
Follow-up a lungo termine dei neonati Refer alle TEOAE e Pass agli AABR allo screening audiologico neonatale
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Forli, Francesca
Parole chiave
  • aabr
  • follow-up
  • ipoacusia
  • screening
  • sordità
  • teoae
Data inizio appello
10/06/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/06/2095
Riassunto
Introduzione: Lo screening audiologico neonatale universale rappresenta una delle più efficaci strategie di prevenzione secondaria in ambito pediatrico, finalizzata all’identificazione precoce di perdite uditive congenite. Rilevare tempestivamente una ipoacusia consente di intervenire precocemente con adeguate misure riabilitative, fondamentali per favorire un regolare sviluppo del linguaggio, della comunicazione e per prevenire ricadute sul piano cognitivo, sociale e scolastico. La Regione Toscana, in linea con le raccomandazioni internazionali, prevede un approccio su due livelli: TEOAE (Emissioni Otoacustiche Evocate Transitorie) e, in caso di esito “refer”, AABR (Potenziali Evocati Uditivi Automatici del Tronco). Tuttavia, tra i neonati sottoposti a screening uditivo, esiste un sottogruppo clinicamente rilevante: bambini che falliscono il test TEOAE, ma superano il test AABR. Questi bambini nei comuni protocolli di screening, come anche in quello della regione Toscana, vengono considerati pass. Come tali, in assenza di altri fattori di rischio, questi neonati sono generalmente considerati a basso rischio di perdita uditiva e, di conseguenza, non vengono inclusi in un follow-up audiologico strutturato; in generale però, la loro gestione rimane controversa.
Obiettivi: Analizzare la funzionalità uditiva a lungo termine in una coorte di questi soggetti, valutando se la condizione "refer TEOAE/pass AABR" debba essere considerata a basso rischio oppure meritevole di follow-up audiologico prolungato.
Materiali e metodi: È stato condotto uno studio retrospettivo sui bambini nati tra il 2011 e il 2019 presso la UO Neonatologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, con questa combinazione allo screening audiologico neonatale. Il gruppo di studio era composto da 74 casi, su un totale di 16.574 neonati. Di questi, 63 sono stati ricontattati per follow-up audiologico a distanza di almeno cinque anni dalla nascita, al fine di valutare la presenza di fattori di rischio per sordità e l’eventuale insorgenza di ipoacusia. Sono stati analizzati dati clinici, anamnestici e informazioni ricavate tramite questionari telefonici rivolti ai genitori; nei casi disponibili, è stata valutata anche la documentazione clinica audiologica a disposizione.
Risultati: Circa il 60% della coorte presentava almeno un fattore di rischio per ipoacusia infantile (prematurità, ricovero in TIN, patologie sindromiche, esposizione a ototossici) o una condizione clinica di sospetto di ipoacusia insorta in epoca postnatale. Nel follow-up a lungo termine, è stata documentata una normale funzione uditiva tramite esami strumentali nel 58,7% dei casi. Il 36,5% non mostrava fattori clinici di sospetto di ipoacusia, pur in assenza di dati strumentali oggettivi aggiornati. Solo il 4,8% presentava una ipoacusia lieve, esclusivamente di tipo trasmissivo e associata a comorbidità.
Conclusioni: Nella nostra esperienza, nei neonati senza fattori di rischio aggiuntivi, la combinazione “refer TEOAE/pass AABR” si associa raramente a deficit uditivi clinicamente rilevanti, supportando l’efficacia dell’attuale protocollo di screening. Tuttavia, la presenza, nella maggior parte del campione, di fattori predisponenti può giustificare un monitoraggio audiologico più attento da parte dei pediatri di libera scelta. I risultati evidenziano la necessità di strategie di follow-up personalizzate e aprono la strada a ulteriori studi.
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