Tesi etd-05212025-124240 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SABATINI, CHIARA
Indirizzo email
c.sabatini5@studenti.unipi.it, c.sabatini@hotmail.com
URN
etd-05212025-124240
Titolo
Variabilità dell'home range nella marmotta alpina (Marmota marmota):
effetti di fattori intrinseci ed estrinseci
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
CONSERVAZIONE ED EVOLUZIONE
Relatori
relatore Prof. Luschi, Paolo
supervisore Prof. Corlatti, Luca
supervisore Dott.ssa Morocutti, Elena
supervisore Prof. Corlatti, Luca
supervisore Dott.ssa Morocutti, Elena
Parole chiave
- alpine marmots
- home range
- intrinsic and extrinsic drivers
- movement ecology
Data inizio appello
09/06/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
ING: The spatial location of individually recognisable animals is among the most important data collected in wildlife ecology studies. The area used by an individual or group is not fixed but can vary over time. According to Burt's definition, the home range is the area used by an individual for its normal activities such as foraging, mating and raising offspring. Animal movements may respond in different ways to extrinsic (habitat quality, fragmentation, resource distribution) and intrinsic (sex, age, reproductive status) factors. In this study, we explore home range dimensions in a population of Alpine marmots (Marmota marmota), a species widespread in the mountainous regions of continental Europe. Although its spatial ecology has already been studied, some areas of the Alps remain poorly investigated. Our study area is located in Val Cedec, in the Central Italian Alps, within the Lombardy sector of the Stelvio National Park. The aim of this research is to understand which factors influence variation in individual home range size. In particular, we evaluated the effects of sex, age, family group size and NDVI (Normalized Difference Vegetation Index) on individual home range size. The first step in this study involved the capture and marking of the animals. Marmots were captured using 20 mechanical traps distributed across the 9 family groups and were individually marked. During the summer season of 2024, we tracked the movements of 40 individuals, and their locations were always recorded in a field sheet, noting the corresponding grid cell (20x20 m) number based on the reference map. Habitat quality was estimated using NDVI, a satellite-derived vegetation index widely used as a proxy for primary productivity. Data analysis was conducted using R and QGIS: to estimate the home ranges of families and individual marmots, we applied Kernel Density Estimation (KDE), a non-parametric statistical technique commonly used in spatial ecology. NDVI was calculated in QGIS using satellite imagery downloaded from the Copernicus Open Access Hub. We then analyzed the variation in home range size in relation to the selected va- riables using a Generalized Additive Model (GAM). The results did not show significant effects of age class (p = 0,140), sex (p = 0,054), or family group size, the latter having been excluded from the final model following a stepwise selection based on the Akaike Information Criterion (AIC). In contrast, NDVI showed a significant effect (p = 0,009): individuals occupying areas with lower NDVI values tended to have larger home ranges. These results provide a first contribution to understanding space use by Alpine marmots in the Stelvio National Park, a protected area of high natural value.
ITA:La localizzazione spaziale di animali riconoscibili individualmente rappresenta uno dei dati più importanti negli studi di ecologia della fauna selvatica. L'area utilizzata da un individuo o da un gruppo può variare nel tempo. Secondo la definizione di Burt, l'home range è l'area utilizzata da un individuo per le sue normali attività, come foraggiamento, accoppiamento e cura della prole. Gli spostamenti degli animali possono rispondere a fattori estrinseci (qualità dell'habitat, frammentazione, distribuzione delle risorse) ed intrinseci (sesso, età, stato riproduttivo) in modi diversi. In questo studio esploriamo le dimensioni dell'home range in una popolazione di marmotta alpina (Marmota marmota), specie diffusa nelle regioni montuose dell'Europa continentale, la cui ecologia spaziale è già stata oggetto di ricerca, anche se alcune aree delle Alpi rimangono poco indagate. La nostra area di studio si trova in Val Cedec, nelle Alpi centrali italiane, all’interno del settore lombardo del Parco Nazionale dello Stelvio. L’obiettivo di questa ricerca è indagare quali fattori influenzano la variazione dell’home range degli individui di marmotta alpina. In particolare, abbiamo valutato gli effetti di sesso, età, dimensione del gruppo familiare e NDVI (Normalized Difference Vegetation Index) sulla dimensione dell’home range individuale. Per questo studio, la prima attività svolta è stata la cattura e la marcatura degli animali. Le marmotte sono state catturate con 20 trappole meccaniche distribuite nei 9 gruppi familiari e marcate individualmente. Durante la stagione estiva 2024, abbiamo seguito gli spostamenti di 40 individui e le loro posizioni sono sempre state annotate su una scheda di campo, riportando il numero corrispondente di cella (20x20 m) della griglia utilizzata come mappa di riferimento. La qualità dell’habitat è stata stimata tramite l’NDVI, un indice di vegetazione basato su dati satellitari, ampiamente utilizzato come proxy della produttività primaria. L’analisi dei dati è stata condotta utilizzando R e QGIS: per stimare l’home range delle famiglie e dei singoli individui è stata applicata la Kernel Density Estimation (KDE), una tecnica statistica non parametrica comunemente impiegata nell'ecologia spaziale. L’NDVI è stato calcolato in QGIS utilizzando immagini satellitari scaricate dal portale Copernicus Open Access Hub. Abbiamo poi analizzato la variazione dell’home range in funzione delle variabili considerate attraverso un Modello Additivo Generalizzato (GAM). I risultati non hanno evidenziato effetti significativi della classe di età (p = 0,140), del sesso (p = 0,054) né della dimensione del gruppo familiare, quest’ultima esclusa dal modello finale a seguito di una selezione stepwise basata sul Criterio di Informazione di Akaike (AIC). Al contrario è emersa un’influenza significativa dell’NDVI (p = 0,009): gli individui che occupavano aree con valori più bassi di NDVI tendevano ad avere home range più ampi. Questi risultati offrono un primo contributo alla comprensione dell’uso dello spazio da parte della marmotta alpina nel Parco Nazionale dello Stelvio, un’area protetta di elevato valore naturalistico.
ITA:La localizzazione spaziale di animali riconoscibili individualmente rappresenta uno dei dati più importanti negli studi di ecologia della fauna selvatica. L'area utilizzata da un individuo o da un gruppo può variare nel tempo. Secondo la definizione di Burt, l'home range è l'area utilizzata da un individuo per le sue normali attività, come foraggiamento, accoppiamento e cura della prole. Gli spostamenti degli animali possono rispondere a fattori estrinseci (qualità dell'habitat, frammentazione, distribuzione delle risorse) ed intrinseci (sesso, età, stato riproduttivo) in modi diversi. In questo studio esploriamo le dimensioni dell'home range in una popolazione di marmotta alpina (Marmota marmota), specie diffusa nelle regioni montuose dell'Europa continentale, la cui ecologia spaziale è già stata oggetto di ricerca, anche se alcune aree delle Alpi rimangono poco indagate. La nostra area di studio si trova in Val Cedec, nelle Alpi centrali italiane, all’interno del settore lombardo del Parco Nazionale dello Stelvio. L’obiettivo di questa ricerca è indagare quali fattori influenzano la variazione dell’home range degli individui di marmotta alpina. In particolare, abbiamo valutato gli effetti di sesso, età, dimensione del gruppo familiare e NDVI (Normalized Difference Vegetation Index) sulla dimensione dell’home range individuale. Per questo studio, la prima attività svolta è stata la cattura e la marcatura degli animali. Le marmotte sono state catturate con 20 trappole meccaniche distribuite nei 9 gruppi familiari e marcate individualmente. Durante la stagione estiva 2024, abbiamo seguito gli spostamenti di 40 individui e le loro posizioni sono sempre state annotate su una scheda di campo, riportando il numero corrispondente di cella (20x20 m) della griglia utilizzata come mappa di riferimento. La qualità dell’habitat è stata stimata tramite l’NDVI, un indice di vegetazione basato su dati satellitari, ampiamente utilizzato come proxy della produttività primaria. L’analisi dei dati è stata condotta utilizzando R e QGIS: per stimare l’home range delle famiglie e dei singoli individui è stata applicata la Kernel Density Estimation (KDE), una tecnica statistica non parametrica comunemente impiegata nell'ecologia spaziale. L’NDVI è stato calcolato in QGIS utilizzando immagini satellitari scaricate dal portale Copernicus Open Access Hub. Abbiamo poi analizzato la variazione dell’home range in funzione delle variabili considerate attraverso un Modello Additivo Generalizzato (GAM). I risultati non hanno evidenziato effetti significativi della classe di età (p = 0,140), del sesso (p = 0,054) né della dimensione del gruppo familiare, quest’ultima esclusa dal modello finale a seguito di una selezione stepwise basata sul Criterio di Informazione di Akaike (AIC). Al contrario è emersa un’influenza significativa dell’NDVI (p = 0,009): gli individui che occupavano aree con valori più bassi di NDVI tendevano ad avere home range più ampi. Questi risultati offrono un primo contributo alla comprensione dell’uso dello spazio da parte della marmotta alpina nel Parco Nazionale dello Stelvio, un’area protetta di elevato valore naturalistico.
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