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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05182015-211741


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
BORRELLI, ROBERTO
URN
etd-05182015-211741
Titolo
L'impatto dell'infiltrazione neoplastica linfonodale mediastinica sulla sopravvivenza dei pazienti sottoposti a chirurgia per NSCLC
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
CHIRURGIA TORACICA
Relatori
relatore Prof. Gotti, Giuseppe
correlatore Prof. Politi, Leonardo
Parole chiave
  • Lymph Node Ratio
  • N2
  • Neoadjuvante.
  • NSCLC
Data inizio appello
04/06/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Abbiamo analizzato una coorte di pazienti sottoposti a resezione polmonare radicale (R0) per NSCLC con linfoadenopatia N2 per valutare l’impatto del Lymph Node Ratio (LNR)sull’outcome.
Materiali e metodi:
Analisi retrospettiva del database della U.O.C. Chirurgia Toracica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese e della divisione Toracica della U.O.C. Chirurgia Generale dell’Ospedale San Donato di Arezzo dal Gennaio 2007 al Dicembre 2013.
Tutti i dati sono stati analizzati col software IBM SPSS statistics utilizzando chi-quadro, Kaplan-Meyer e regressione di Cox. Valore di significatività statistica P=0,05.
Risultati:
Nessuna differenza statisticamente significativa per Sesso, Intervento chirurgico, Numero dei linfonodi asportati,Metodologia di stadiazione, cN, neoadjuvante.
Trend interessanti riguardo la sopravvivenza tra gli N2 mono- e pluristazioni, tra i T1 ed il resto dei pazienti, LNR <25% sia per l'OS che per il DFI, all'interno degli N2 monostazione differenza tra CHT neoadjuvante e non.
Conclusioni:
L'N2 ratio, come già dimostrato in altre neoplasie, appare essere un buon fattore predittivo di ripresa di malattia e sopravvivenza in generale, pur non avendo mostrato nel nostro campione dei dati statisticamente significativi. Non possiamo che auspicare una revisione su campioni di maggiore numerosità o addirittura multicentrici.
Altro valore importante di questo studio è l'outcome degli N2 persistenti, sicuramente peggiori degli N2 incidentali, ciò ci spinge quindi a considerare una più severa ristadiazione dopo CHT neoadjuvante.
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