logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05142025-095012


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GUALDI, ARIANNA
URN
etd-05142025-095012
Titolo
Germinazione e morfometria dei semi di Primula apennina Widmer, endemismo di alta quota dell'Appennino Tosco-Emiliano
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
CONSERVAZIONE ED EVOLUZIONE
Relatori
relatore Prof. Bedini, Gianni
Parole chiave
  • dormancy
  • dormienza
  • germinazione
  • morfometria
  • morphometry
  • mountain species
  • Primula apennina
  • seed germination
  • specie montane
Data inizio appello
09/06/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/06/2095
Riassunto
La germinazione dei semi è uno degli stadi fondamentali della vita di una pianta ed è un importante indicatore della fitness di una specie. Primula apennina è una pianta montana endemica dell’Appennino Tosco-Emiliano la cui ecologia di germinazione non è finora stata descritta. L’obiettivo di questa tesi è definire i requisiti di germinazione di questa specie, studiandone la germinazione e la morfometria dei semi lungo un gradiente altitudinale (1300-1800 m s.l.m). I semi non sono germinati in seguito a 10 settimane di stratificazione fredda e/o post maturazione di 1 anno, ma è stata necessaria la somministrazione esogena di acido gibberellico per interrompere la dormienza fisiologica. Le percentuali di germinazione sono risultate basse a tutte le altitudini (1300, 1600 e 1800 m), ma alla quota superiore la combinazione di stratificazione e GA3 ha favorito notevolmente la germinazione, la quale è avvenuta più lentamente rispetto alle altre quote. Questo suggerisce una dormienza più profonda all’aumentare dell’altitudine, probabilmente a causa della maggiore durata delle condizioni invernali. Come per molte piante di alta quota, la germinazione è stata favorita dalle temperature più elevate, compatibili con le condizioni climatiche di fine primavera. Inoltre, la massa dei semi è risultata diminuire progressivamente all’aumentare dell’altitudine, probabilmente come conseguenza delle variazioni climatiche lungo questo gradiente, supportando quanto emerso dalla germinazione. Non sono quindi ancora chiari i requisiti di germinazione di questa specie in natura, ma i risultati sembrano indicare che i semi di P. apennina necessitino di un periodo di stratificazione fredda più prolungato per interrompere la dormienza, rendendola potenzialmente vulnerabile in seguito alla riduzione della copertura nevosa dovuta ai cambiamenti climatici.


Seed germination is a fundamental stage of a plant’s life cycle and it is an important indicator of a species’ fitness. Primula apennina is a mountain plant endemic of the Tuscan-Emilian Apennines, whose germination ecology has not been described yet. The aim of this thesis is to define the germination requirements of this species by studying seed germination and morphometry along an altitudinal gradient (1300-1800 m a.s.l.). Seeds did not germinate after 10 weeks of cold stratification and/or 1 year of dry after-ripening, but they required the exogenous application of gibberellic acid to break the physiological dormancy. Germination percentages were low at all altitudes (1300, 1600 and 1800 m), but the combination of cold stratification and GA3 greatly increased the germination of seeds from the highest elevation, which also germinated more slowly compared to seeds from the other altitudes. This suggests a deeper dormancy with increasing elevation, likely due to the longer duration of winter conditions. As for most alpine plants, germination was enhanced by high temperatures, compatible with the climatic conditions in late spring. Moreover, seed mass progressively decreased with increasing altitude, probably a consequence of the climatic variations along this gradient, consistent with the trend observed in germination. The germination requirements of this species in natural conditions remain unclear, but these results suggest that seeds of P. apennina require a longer cold stratification period to break dormancy, making this species potentially vulnerable due to the reduction in snow cover caused by climate change.
File