Tesi etd-05132010-161716 |
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Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
RIGHETTI, STEFANO
URN
etd-05132010-161716
Titolo
Dall'assenza d'opera all'estetica dell'esistenza: Foucault interprete di Nietzsche
Settore scientifico disciplinare
M-FIL/06
Corso di studi
MEMORIA CULTURALE E TRADIZIONE EUROPEA
Relatori
tutor Iofrida, Manlio
relatore Gros, Frederic
relatore Gros, Frederic
Parole chiave
- cura di sé
- dionisiaco
- etica
- follia
- Foucault
- linguaggio letterario
- Nietzsche
- spirito libero
Data inizio appello
15/06/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/06/2050
Riassunto
Il progetto di ricerca da me sviluppato tra l’Università di Paris-Est e l’Università di Pisa ha inteso analizzare le particolari letture dell’opera di Nietzsche che si possono riscontrare nel pensiero di Foucault e che hanno influenzato i vari periodi del suo lavoro. Gli aspetti di Nietzsche che Foucault assume come sfondo concettuale nelle sue opere, e che influenzano il suo metodo critico, non sono infatti sempre univoci, e anzi mostrano differenze specifiche in corrispondenza dei diversi periodi del suo lavoro. Per comprendere meglio la lettura foucaultiana di Nietzsche il lavoro analizza, in modo dettagliato, i temi che provengono (per ammissione dello stesso Foucault o per riscontri tematici diretti) dal pensiero di Nietzsche, confrontando la posizione di Foucault con quella degli altri autori che, nello stesso periodo, si sono riferiti a Nietzsche e che sono stati sognificativi per lo stesso Foucault (da Balnchot a Bataille a Klossowski e infine a Deleuze).
Si è potuto così evidenziare come esista un Nietzsche che fa da sfondo a Histoire de la folie, un Nietzsche «tragico» e dionisiaco, che rifiuta il pensiero della ratio moderna, la soggettività metafisica del Cogito, e che permette a Foucault di dare all’esperienza della follia un valore “positivo”, e di comprendere, nello stesso senso, anche le esperienze di linguaggio della letteratura contemporanea. E, inoltre, che esiste un Nietzsche della genealogia che permette a Foucault di approfondire il rapporto fra il linguaggio, la ratio e la soggettività, attraverso il concetto di episteme. E, in ultimo, un Nietzsche che rivaluta la saggezza greca nell’ottica dello spirito libero, e di un soggetto pienamente consapevole della propria finitudine, in grado di assumere il compito rischioso di creare da sé anche i valori della propria esistenza. Questi “diversi” Nietzsche percorrono il pensiero di Foucault e – come ho cercato di dimostrare con la mia mia ricerca –, ne scandiscono le tappe concettuali.
Si è potuto così evidenziare come esista un Nietzsche che fa da sfondo a Histoire de la folie, un Nietzsche «tragico» e dionisiaco, che rifiuta il pensiero della ratio moderna, la soggettività metafisica del Cogito, e che permette a Foucault di dare all’esperienza della follia un valore “positivo”, e di comprendere, nello stesso senso, anche le esperienze di linguaggio della letteratura contemporanea. E, inoltre, che esiste un Nietzsche della genealogia che permette a Foucault di approfondire il rapporto fra il linguaggio, la ratio e la soggettività, attraverso il concetto di episteme. E, in ultimo, un Nietzsche che rivaluta la saggezza greca nell’ottica dello spirito libero, e di un soggetto pienamente consapevole della propria finitudine, in grado di assumere il compito rischioso di creare da sé anche i valori della propria esistenza. Questi “diversi” Nietzsche percorrono il pensiero di Foucault e – come ho cercato di dimostrare con la mia mia ricerca –, ne scandiscono le tappe concettuali.
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